Immagini di Hubble del novembre 1995 di M16

M16Full.gif Colonne di gas in M16 la Nebulosa Aquila

Recinti sottomarini? Castelli incantati? Serpenti spaziali? Queste misteriose sagome scure simili a colonne sono in realtà delle colonne di idrogeno interstellare freddo e polvere, delle vere incubatrici per nuove stelle. Questi pilastri emergono dal muro formato da un'ampia regione di idrogeno molecolare (una regione in cui i gas e le polveri sono molto piu' densi rispetto al normale mezzo interstellare e le temperature cosi' basse, circa -250° C , da permettere l'unione degli atomi d'idrogeno in molecole H2) come stalagmiti che si innalzano dal pavimento di una caverna. Sono una parte di M16 la "Nebulosa Aquila", una regione di intensa formazione stellare, a circa 7000 anni luce di distanza nella costellazione del serpente (Serpens cauda).

Sono in qualche nodo simili ai nel deserto, dove basalti ed altre rocce dure hanno protetto dall'erosione certe parti mentre altre, nel corso dei millenni, sono state spazzate via. In questo caso celeste, al posto delle rocce nubi di idrogeno molecolare particolarmente dense e polvere sono sopravissute più a lungo delle regioni circostanti all'inondazione di raggi ultravioletti provenienti da stelle neonate vicine, calde e massive (oltre il bordo superiore dell'immagine). Questo processo è chiamato "fotoevaporazione", La luce ultravioletta inoltre è responsabile dell'illuminazione delle contorte superfici delle colonne e degli evanescenti flussi di gas che evaporano dalla superficie che creano l'effetto drammatico che mette in risalto la natura tridimensionale delle nubi. Il pilastro più alto (a sinistra) ha le dimensioni di un anno luce circa, dalla base alla vetta.

Mentre le colonne vengono lentamente erose dalla luce ultravioletta, piccoli globuli di gas più densi, seppelliti nei pilastri vengono alla luce. Questi globuli sono stati chiamati "Evaporating Gaseus Globules" ovvero "globuli gassosi in evaporazione" o EGG, una parola che descrive la natura di questi oggetti (non e' un caso che l'acronimo "egg" significhi anche "uovo" in inglese, inteso come luogo in cui si sviluppano gli embrioni stellari). Almeno in qualcuno di questi EGG ci sono delle stelle allo stato embrionale, astri che hanno interrotto bruscamente il processo di formazione quando sono stati portati allo scoperto dal flusso ultravioletto, e che hanno perduto una larga parte della riserva dei gas dai quali attingevano massa. E' probabile che anche le stelle, una volta emerse dagli EGG, soccombano alla fotoevaporazione.

L'immagine è stata ottenuta il 1 aprile 1995 con la Wide Field and Planetary Camera 2 dell'Hubble Space Telescope Riunendo tre immagini prese nelle luci emesse da atomi differenti, è stato possibile ottenere l'immagine a colori. Il rosso è presente nelle emissioni degil atomi di zolfo ionizzato, il verde è dovuto alle emissioni di idrogeno ed il blu è dovuto alle emisioni degli atomi di ossigeno, ionizzati due volte.

Un'immagine ad alta risoluzione e di grandi dimensioni è reperibile all'http://www.spacescope.com/

M16WF2.gif Nubi incubatrici in M16

Gli "EGG" emergono dalle nubi molecolari

Questa misteriosa struttura scura, che assomiglia alla testa di un fantastico serpente marino, è una colonna di freddo idrogeno molecolare (due atomi di idrogeno per ciascuna molecola) e polvere ed è una vera e propria incubatrice per nuove stelle. Le stelle sono avvolte all'interno delle protuberanze simili a dita che si estendono dalla sommità della nebulosa. Ciascuna "punta di dito" ha circa le dimensioni del nostro sistema solare.

Queste colonne sono erose lentamente dalla luce ultravioletta emessa da stelle vicine in un processo denominato "fotoevaporazione". Questo processo, con la sua azione porta allo scoperto piccoli globuli di gas sepolti all'interno della nube. Questi globuli sono stati denominati "Evaporating Gaseus Globules" ovvero "globuli gassosi evaporanti" o EGG. L'ombra degli EGG protegge i gas alle loro spalle, portando alla formazione delle strutture a forma di dita visibili in alto.

In almeno qualcuno di questi Egg ci sono delle stelle allo stato embrionale, astri che hanno interrotto bruscamente il processo di formazione quando sono stati portati allo scoperto dal flusso ultravioletto, e che hanno perduto una larga parte della riserva dei gas dai quali attingevano massa. E' probabile che anche le stelle, una volta emerse dagli EGG, soccombano alla fotoevaporazione.

M16HaBW.gif Globuli in evaporazione in M16.
Queste "uova" stellari sono state trovate, coincidenza migliore non poteva capitare, nella "Nebulosa Aquila".

L'immagine è stata ottenuta il 1 aprile 1995 con la Wide Field and Planetary Camera 2 dell'Hubble Space Telescope Riunendo tre immagini prese nelle luci emesse da atomi differenti, è stato possibile ottenere l'immagine a colori. Il rosso è presente nelle emissioni degil atomi di zolfo ionizzato, il verde è dovuto alle emissioni di idrogeno ed il blu è dovuto alle emisioni degli atomi di ossigeno, ionizzati due volte.

Credit: Jeff Hester, Paul Scowen (Arizona State University) e NASA


Il mosaico che segue vi permetterà di identificare quale regione della Nebulosa Aquila è stata osservata da Hubble:
Mosaico di M16

Dalle immagini dell'HST è stata ricavata l'animazione di questa pagina che simula l'avvicinamento ai globuli della Nebulosa Aquila.

  • Questa è una tabella dei vari formati e risoluzioni delle immagini del novembre 1995 dell'HST
  • Alcune immagini a tutto schermo, tratte dalle immagini dell'HST (utilizzabili come sfondo dello schermo del vostro PC).
  • Immagini di M16 dall'AAT
  • Immagini amatoriali di M16; Altre immagini amatoriali
  • Altre immagini di M16
    Hartmut Frommert (spider@seds.org)

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