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Oltre ad essere considerato un cacciatore di comete di successo e scopritore del cielo profondo, Charles Messier fu anche un abile cartografo dei cieli. Ciò fu di particolare importanza perché di ogni cometa scoperta, pubblicò una mappa della sua traiettoria nelle Memoirs dell'Accademia francese delle scienze. Queste cartine, sebbene non fossero state create per questo scopo, rappresentano quanto di meglio fosse disponibile all'epoca.

La nostra mappa mostra il percorso della cometa del 1779 dalla costellazione di Ercole attraverso la Corona e Bootes alla Chioma di Berenice e la Vergine.

Osservandola attentamente nel dettaglio la regione intorno alla Chioma, sulla destra, notiamo un numero di oggetti nebulosi con denominazioni tipo "nebula 1777" o "nebula 1780." Queste sono alcune delle nebulose che Messier pubblicò contemporaneamente nel suo catalogo di nebulose del 1781. Nella mappa completa appaiono non meno di 28 oggetti di Messier, molti per la prima volta.

m-chart1.jpg Carta di Messier della regione Coma-Virgo.

Il percorso della cometa per la prima settimana di aprile del 1779 è tracciato nella parte inferiore sulla sinistra. Appaiono un certo numero di nebulose scoperte nella Chioma, indicate dalle lettere a,b,c, ecc. così come diverse altre identificate dall'anno della scoperta. Compare anche un ammasso di 11 nebulose di nuova scoperta, parte bassa a destra, numerate da 1 a 11. Quest'ultime fanno parte del famoso ammasso di "nebulae" della Vergine.

In questa carta possono essere identificati i seguenti oggetti di Messier:

  • M49 = "Nebul. 1771",
  • M58--M60 = "3 Nebul. 1779" (r-to-l),
  • M61 = "Neb. 1779",
  • M84--M91 ed M98--M100 = "Onze Neb. Observees en 1781", identificate come segue:

    Per disegnare questa carta Messier ha utilizzato l'Atlas celeste di John Flamsteed del 1776 edito dal Fortin.

    Tratto da Out of This World: The Golden Age of the Celestial Atlas Mostra di libri rari dalla raccolta della Linda Hall Library.


    Hartmut Frommert (spider@seds.org)
    Edizione italiana a cura di Mario Farina (Mario.F@mclink.it)

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