Ecco una lista di quelli che Messier elenca, e dichiara di aver usato nel 1765-69, nel Connaissance des Temps pubblicato per il 1807 (tratta dal libro di Kenneth Glyn Jones; LF sta per "Lunghezza Focale", "Ing." per Ingrandimento, sfortunatamente le aperture non sono note):
Nonostante qualche telescopio riflettore di Messier abbia aperture intorno ai 20 cm, il potere di raccolta della luce era assai limitato essendo gli specchi fatti di metallo riflettente (gli specchi di vetro vennero utilizzati solo dal 1850).
Nel suo articolo su Sky & Telescope, ristampato nel Messier Album edito da Mallas & Kreimer, Owen Gingerich puntualizza che lo strumento preferito di Messier è un riflettore gregoriano di 9,7 metri di LF, con apertura di 15 cm e 104 ingrandimenti, non riportato nell'elenco. Bailly ha calcolato che l'effettiva apertura di questo strumento è equivalente a quella di un rifrattore di 9 cm. La situazione del vecchio newtoniano che gli venne portato da Delisle fu anche peggiore, avendo un'apertura di 20 cm ma corrispondente, in realtà, ad un rifrattore di 6 cm, e venne infatti poco utilizzato anche se, pare, fu proprio questo lo strumento originale dell'Hotel de Cluny, l'osservatorio di Messier. In seguito, preferì utilizzare diversi rifrattori acromatici di 9 cm, lunghi circa 1 metro e da 120 ingrandimenti. Scelse di utilizzare questi telescopi perché furono gli strumenti a lui più accessibili.
Rimane da considerare che nessuno strumento di Messier potrebbe competere con un rifrattore moderno di 10 cm (o un riflettore non ostruito come uno Schiefspiegler) o un riflettore newtoniano di 15 cm. Perciò, qualsiasi astrofilo dei nostri giorni, dotato di un minimo di attrezzatura, non avrebbe difficoltà a trovare tutti gli oggetti osservati e catalogati dal francese.