ASTRO-NEWS

20-10-1995 - Il tape recorder della Galileo

"La settimana passata abbiamo studiato in dettaglio tutti i dati della Galileo e quelli relativi al funzionamento della copia del registratore che abbiamo nei nostri laboratori" ha dichiarato W.J O'Neil, uno dei responsabili di progetto del Jet Propulsion Laboratory di Pasadena, "ed abbiamo identificato una serie di possibili cause, dovute a possibili anomalie elettriche e meccaniche, che spiegherebbero lo strano comortamento del tape recorder. I nostri sforzi sono e saranno diretti nei prossimi giorni, a determinare in che modo potra' tornare a funzionare normalmente".

Per ottenere ulteriori informazioni sulle condizioni della memoria di massa della sonda, questa notte i tecnici invieranno un comando per ritrasmettere una piccola serie di dati memorizzati dal tape recorder. I dati registrati, insieme a quelli relativi alle prestazioni del sistema di memorizzazione, saranno in seguito ritrasmessi alle stazioni riceventi del Deep Space Network.

"All'inizio della prossima settimana, potremo fare un rapporto sugli sforzi che stiamo facendo" spiega O'Neil. "Se il sistema rispondera' positivamente, saranno necessari ulteriori ricerche e verifiche sul guasto che si e' verificato; nel frattempo comunque, un team di tecnici sta sviluppando un piano di emergenza nel caso il tape recorder non fosse piu' utilizzabile".

Mentre la comunita' scientifica segue con ansia l'evolversi della vicenda, T.Johnson uno dei responsabili scientifici del progetto Galileo, getta acqua sul fuoco: "L'impatto sugli obiettivi scientifici, dovuto al mancato utilizzo del registratore di bordo al contrario di cio' che e' stato detto in questi giorni, non sara' cosi' grave: Anche senza il recorder, i principali obiettivi saranno comunque raggiunti, quindi anche se le immagini e le rilevazioni spettroscopiche che potremo ricevere saranno inferiori al previsto, otterremo in ogni caso un buona quantita' di dati".
"Il cento per cento degli obiettivi della sonda atmosferica, saranno comunque raggiunti e cosi' sara' anche per le rilevazioni degli strumenti per lo studio dei campi e delle particelle dell'ambiente gioviano" prosegue Johnson.

Le valutazioni preliminari, indicano in 150-300 il numero delle immagini ad alta risoluzione dei satelliti, piu' qualche centinaio relative a Giove ed al monitoraggio dei vulcani di Io, che sara' possibile ottenere durante i due anni di permanenza nell'orbita del gigante del sistema solare.

Fonte: JPL

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