
In questi punti di caduta e nel margine interno del disco, l'attrito e le collisioni tra le particelle dovute alle altissime velocita' e concentrazioni raggiunte della materia, portano la temperatura dei gas a valori enormi, facendo brillare l'oggetto soprattutto nelle regioni dello spettro tra le piu' energetiche: quelle dei raggi X. Il passaggio di materia da un corpo all'altro, ha come conseguenza la trasformazione di energia gravitazionale in radiazione, con una conversione in energia di una massa decine di volte piu' grande di quella che puo' essere convertita nel processo di fusione nucleare all'interno delle stelle.
Se l'orbita dei due corpi e' in posizione favorevole rispetto alla Terra, e' possibile osservare delle variazioni periodiche nella luminosita'dell'oggetto piu' brillante dovuta ad eclissi della compagna che impediscono alla luce, ad intervalli regolari, di arrivare fino a noi. Inoltre analizzando anche le variazioni periodiche delle righe in assorbimento dello spettro della stella che ruota intorno alla stella a neutroni, e' possibile stabilire il periodo e la velocita' orbitale e quindi la massa dei corpi che compongono il sistema.
In un rapporto pubblicato dalla rivista Nature, C.D.Baylin e J.A.Orosz della Yale Univerity, J.E.McClintock dell'Harvard/Smithsonian e R.E.Remilland del Massachussets Institute of Technology riportano le osservazioni sulla controparte ottica di un sistema binario di questo tipo, ottenute all'Osservatorio interamericano di Cerro Tololo in Cile.
In questa ricerca, i risultati delle equazioni danno una massa per la stella a neutroni superiore a 3 masse solari, un risultato che, in assenza di materia esotica sconosciuta, e' incompatibile con le teorie attuali e la presenza di un buco nero rimane la sola risposta plausibile. La controparte ottica di GRO J1655-40 e' una stella di classe spettrale compresa tra F3 e F6, con una massa pari a circa 5 masse solari.
Ma le particolarita' di questo sistema non sono finite, infatti oltre ad emettere getti radio a velocita' superluminali; nella curva fotometrica, il minimo primario e' dato dall'eclissi del disco di accrezione da parte della compagna, mentre l'eclisse della stella secondaria da parte del disco di accrezione e' responsabile di quello secondario (dato confermato dalle analisi spettroscopiche). Cio' significa che ci troviamo di fronte ad un sistema composto da un buco nero circondato da un disco di accrescimento caldissimo ed una stella compagna relativamente fredda.
Per finire GRO J1655-40 e' una nova, l'emissione di raggi X non e' continua ed uniforme, bensi' soggetta a "burst", violente esplosioni di raggi X dovute si pensa, ad un campo magnetico debole che lascia cadere, ad intervalli irregolari e non solo ai poli, la materia catturata dal disco di accrezione.
Fonte: Nature ( 378, 157-159, 1995)

Torna all'indice delle ASTRO-NEWS.
Vai alla HomePage di Astronomia.