ASTRO-NEWS

02-12-1995 - La Galileo nelle regioni esterne di Giove

La sonda Galileo ha comunicato via radio l'ingresso nell'ambiente planetario del pianeta Giove, attraversando il confine tra lo spazio interplanetario e l'enorme magnetosfera che circonda il gigante del sistema solare.

"Con l'ingresso della sonda nella magnetosfera, iniziano le prime misure dirette del sistema gioviano" ha dichiarato William J.O'Neil, Project manager della missione al Jet Propulsion Laboratory di Pasadena. Gli scienziati hanno annnunciato oggi che le rilevazioni del magnetometro della navicella hanno confermato il passaggio avvenuto il 26 Novembre ad una distanza di nove milioni di km dagli strati superiori delle nubi del pianeta.

Dopo un viaggio durato sei anni, la sonda e' a meno di una settimana di distanza dall'inizio della sua permanenza attorno a Giove. Il 7 Dicembre, la sonda atmosferica, rilasciata in precedenza, precipitera' intorno alla mezzanotte ora italiana, negli strati superiori delle nubi ed aprendo il paracadute proseguira' la discesa nell'interno del pianeta. Sopra, l'Orbiter della Galileo ne raccogliera' e registrera' i dati trasmessi per tutta la durata prevista di 40-75 minuti della missione.
Alle 02:00 dell'8 Dicembre, un'ora dopo il termine della missione della sonda atmosferica, l'Orbiter accendera' i propulsori di frenata per poter essere catturata nell'orbita dal pianeta ed iniziare cosi' due anni di osservazioni e studi sia del gigante sia delle lune princopali sia della magnetosfera.

La magnetosfera di Giove e' come un'enorme bolla intorno al pianeta. Un'onda d'urto chiamata "onda di prua" si forma al confine tra la zona di transizione e lo spazio esterno ed e' prodotta dallo scontro tra le particelle del vento solare con quelle intrappolate nel campo magnetico del pianeta producendo un flusso di particelle che avvolge l'intera magnetosfera, e, producendo nella magnetosfera stessa un effetto simile a quello che si osserva nelle maniche a vento degli aereoporti nelle giornate ventose. La magnetosfera di Giove cioe' si muovera' in risposta alle differenti sollecitazioni che provengono dalle direzioni, intensita' ecc del vento solare.

Gli scienziati della Galileo hanno avuto i primi rilevamenti dell'onda d'urto il 16 Novembre, rilevamenti incerti, poiche' ci sono stati dei i rapidi spostamenti della stessa in avanti ed indietro, in conseguenza delle modificazioni del vento solare. "Come aumentava la velocita' del vento solare, l'onda d'urto si spostava indietro, lasciando la sonda ancora immersa nel vento solare" dice M.Galland Kivelson della California University a Los Angeles, il responsabile principale degli esperimenti del magnetometro.
Questi attraversamenti e riattraversamenti dell'onda d'urto, si sono verificati piu' volte tra il primo incontro databile 16 Novembre, quando la sonda si trovava a 15 milioni di km da Giove ed il 26 Novembre quando ha attraversato l'onda principale, alle 19:00 circa, ad una distanza di sei milioni di km.

Il team che segue gli esperimenti del magnetometro, ha inoltre rilevato che non ci sono state modificazioni nella magnetosfera, dopo la caduta della cometa Shoemaker-Levy del 1994. Alcuni scienziati avevano infatti ipotizzato che il violento impatto avrebbe potuto modificarla significativamente, ma i dati della sonda hanno smentito questa possibilita'.

Nel frattempo, gli ingegneri della Galileo hanno completato il lavoro per assicurare la completa funzionalita' del tape recorder per Giovedi' sera quando dovra' registrare tutti i dati provenienti dalla sonda atmosferica. La messa a punto finale e' stata effettuata Sabato 2 Dicembre.

Due siti internet forniscono informazioni sulla sonda atmosferica, sull'Orbiter e su tutta la missione. Una e' la Galileo Project home page, un'altra e' curata dal team responsabile della sonda atmosferica all'Ames Research Center in California.

Fonte: Jet Propulsion Laboratory

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04/12/95 by MF