
La sonda di per se non inviera' i dati raccolti direttamente a terra, tutti i preziosi dati saranno trasmessi via radio all'Orbiter che sara' in orbita di attesa dei segnali. Nel caso non si riuscisse a stabilire il contatto radio, i dati saranno persi per sempre e nel caso ci fossero delle interruzioni, ci saranno nei "buchi" nei dati ritrasmessi a terra.
Il collegamento in radiofrequenza sara' quindi di vitale importanza per il successo della missione del Probe. E' dotato di circuiti cosiddetti "ridondanti", non uno quindi ma due circuiti paralleli trasmetteranno i dati simultaneamente all'Orbiter. Dall'altra parte, l'Orbiter ha due radioricevitori digitali che acquisiscono (cioe' si sintonizzano), seguono e processano i dati inviati dal Probe.Il computer a bordo del Probe, inviera' i dati gia' nel formato necessario alla successiva ritrasmissione a terra da parte dell'Orbiter.
Ma ecco alcuni esempi dei problemi che si presentano durante il collegamento:
Gli ingegneri responsabili della sonda hanno lavorato su ogni possibile situazione pericolosa per il collegamento radio che potrebbe verificarsi durante la discesa, verificando decine di variabili. Le stime parlano di un collegamento assicurato fino a che la pressione esterna non raggiungera' i 10 bar (non piu' di 42 minuti di discesa).
Dettagli tecnici Alla luce delle precedenti considerazioni, ogni radioricevitore e' stato progettato e collaudato per soddisfare i seguenti requisiti: -acquisizione dei segnali dal Probe ogni 50 secondi, con una percentuale di successo del 99,5 per 100 ed una possibilita' di errore nella ricezione di falsi segnali pari allo 0,001 per 100 (cio' significa che ci sono 99,5 possibilita' su cento che l'Orbiter inizi la raccolta dei dati entro 50 secondi dall'inizio della trasmissione ed una possibilita' su 100.000 che venga ricevuto il segnale sbagliato). -La potenza minima del segnale da acquisire sara' di 31 dB-Hz ma il sistema e' collaudato per captare segnali fino a 27 dB-Hz. Se entrambi i ricevitori perderanno il segnale perche' e' uscito di sintonia (come fa l'autoradio quando si viaggia tra le montagne), il software di bordo si attivera' entro 60 secondi per la riacquisizione. Verra' inoltre misurata l'intensita' del segnale e lo spostamento per effetto Doppler al fine di ottenere dati sui venti e sull'atmosfera del pianeta.
Al tempo in cui fu costruito, questo ricevitore era veramente lo "stato dell'arte" nella radiocomunicazione, con tra le varie caratteristiche la possibilita' di rispondere immediatamente ad eventuali cambiamenti nella ricezione del segnale, causati dalle modificazioni dell'ambiente esterno.
Considerando i drammatici cambiamenti cui sara' sottoposto il collegamento tra le due navicelle, in termini di velocita', orientamento, potenza del segnale ecc. non poteva essere altrimenti. Il collegamento "dovra'" essere mantenuto ad ogni costo.
Fonte: JPL

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07/12/95 by MF