ASTRO-NEWS

18-12-1995 - La prima volta dell'ISO

L'Osservatorio Spaziale nell'Infrarosso (ISO), è stato lanciato con successo la notte del 16/17. La copertura che copriva il criostato (il dispositivo per il raffreddamento dei sensori ) è stata rimossa il 27 novembre rendendo possibile l'utilizzazione del telescopio.
Tutti i sistemi funzionano perfettamente e gli strumenti hanno potuto effettuare la prima ripresa.

L'ISOCAM

Il 28 novembre è stata ottenuta la prima immagine nell'infrarosso, con lo strumento denominato ISOCAM (Infrared Space Observatory CAMera). Obbiettivo era la galassia a spirale M51, nota anche come "galassia vortice". La ripresa è stata effettuata a due lunghezze d'onda infrarosse differenti, a 7 e 15 microns, ed a due risoluzioni, 3 e 6 secondi d'arco.

La prima immagine della serie ha una risoluzione di 6 arcosecondi ed è stata ottenuta alla lunghezza d'onda di 7 micron.

La struttura a spirale nelle galassie fu scoperta per la prima volta dalle osservazioni fatte nel 1845 dal Rosse in Irlanda. Distante 20 milioni di anni luce, M51 non è una delle galassie più vicine ma certamente è una delle più spettacolari con la sua struttura a spirale chiaramente visibile. E' piccola e, con una massa di 50 miliardi di soli, meno massiva della nostra.
Però, a causa della intensa e recente formazione stellare, è molto piu' luminosa. Sono state ottenute diverse immagini ad alta risoluzione, sia nell'ottico sia nelle onde radio, mentre alle lunghezze d'onda in cui è attivo l'ISO i dati disponibili erano molto pochi.

La seconda immagine è stata ottenuta dal satellite per l'osservazione nell'infrarosso anglo/americano/olandese IRAS. Nonostante sia stata ottenuta quasi alle stesse lunghezze d'onda, non c'e' alcuna traccia della struttura a spirale.
Con l'alta risoluzione spaziale e la grande sensibilità dell'ISOCAM è possibile notare oltre alla struttura a spirale altri dettagli nonostante l'immagine sia una "prova tecnica". Le mappe ottenute dall'ISOCAM saranno quindi paragonabili a quelle ottenute ad altre lunghezze d'onda e potranno rivelare molto sui processi che portano alla formazione delle stelle nelle galassie.

L'ISOPHOT

La prima immagine ottenuta dallo strumento ISOPHOT ( ISOPHOTometer ), utilizzata per verificare l'asse ottico dello strumento, è del 29 novembre e ci mostra la stella gamma nella costellazione del Drago, nelle cui vicinanze fu rilevata un'enorme emissione alla lunghezza d'onda di 3,29 micron. Il secondo obiettivo è stata la galassia interagente NGC6090, rilevata chiaramente alle lunghezze d'onda di 120-240 micron, osservabili per la prima volta grazie all'ISO.

Questa galassia a circa 320 milioni di anni luce, fu già rilevata a frequenze maggiori dall'IRAS, ma la nuova scoperta di emissioni nel lontano infrarosso ha rivelato la presenza di polveri fredde (- 250° C) nella galassia, riscaldate da stelle formatesi recentemente.
Si ritiene che queste stelle si formino a causa dell'incontro ravvicinato tra le due galassie. Secondo stime precedenti, sono circa 50 le stelle che si formano ogni anno in NGC6090, ma le nuove misurazioni hanno permesso di determinare la luminosità della galassia con più precisione (includendo quella emessa nelle regioni del lontano IR).

Ciò porterà ad un piu' accurato calcolo del tasso di formazione stellare ed un'analisi più approfondita dei segreti che si celano dietro gli attivissimi focolai di formazione stellare tipici delle galassie starburst scoperte a decine di migliaia da IRAS proprio a causa delle fortissime emissioni nell'infrarosso (sono stati trovati oltre un centinaio di oggetti con una luminosità nell'infrarosso paragonabile a quella dei quasar).
ISOPHOT sarà impiegato in molti programmi di studio relativi a galassie interagenti in tutti gli stadi della loro evoluzione, dall'interazione a distanza alla fase di immersione di una galassia nell'altra (il fenomeno noto come "cannibalismo galattico").

Il Long Wave Spectrometer

Lo spettrometro per onde lunghe ( LWS ) ha effettuato la prima osservazione il 30 novembre misurando lo spettro infrarosso di una regione di polveri e gas e nuove stelle conosciuta come S106 (Sharpless 106). Sono chiaramente visibili le linee dell'azoto, del carbonio e dell'ossigeno già nelle immagini che ancora devono essere elaborate al computer. L'intensa radiazione ultravioletta emessa dalle stelle riscalda le nubi di polveri che la riemettono nell'infrarosso, eccita gli atomi dei gas che emettono così radiazioni nell'infrarosso a frequenze ben precise ed inoltre, a differenza della luce visibile, a quelle frequenze riesce ad emergere dalla profondità delle nubi.

Misurazioni precise di questi fenomeni permette agli astronomi di conoscere la natura, la densità e la temperatura di questi ammassi di materia oltre ad aiutarli nel cammino verso la comprensione dei complessi processi che portano alla formazione delle stelle e dei pianeti.

Il raggio d'azione dell'LSW è in una gamma di frequenze completamente inaccessibili da terra, a causa dell'assorbimento dell'atmosfera terrestre, pertanto sono evidenti le opportunità che puo' dare un simile strumento di osservazione.

Lo Short Wave Spectrometer

Per lo spettrometro per onde corte ( SWS ), la prima immagine è stata ottenuta il primo Dicembre, durante una misurazione atta a determinare la geometria del piano focale dello strumento (come la posizione della fenditura dello strumento rispetto al telescopio) con la stella gamma Draconis come bersaglio.

A causa della programmazione nelle osservazioni e nella calibrazione dei sistemi, l'SWS non ha ancora avuto l'opportunità di effettuare osservazioni spettrali di sorgenti astronomiche infrarosse.

Dopo queste rilevazioni, portate a termine con successo, il lavoro dei tecnici proseguirà con le calibrazioni e le verifiche delle prestazioni dell'ISO e dei suoi quattro strumenti.
Per la fine di gennaio '96 è prevista una prima conferenza stampa sui primi risultati ottenuti.

Fonte: Esa

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18/12/95 by MF