La prima immagine della serie ha una risoluzione di 6 arcosecondi ed è stata ottenuta alla lunghezza d'onda di 7 micron.
La struttura a spirale nelle galassie fu scoperta per la prima volta dalle osservazioni fatte nel 1845 dal Rosse in Irlanda. Distante 20 milioni di anni luce, M51 non è una delle galassie più vicine ma certamente è una delle più spettacolari con la sua struttura a spirale chiaramente visibile. E' piccola e, con una massa di 50 miliardi di soli, meno massiva della nostra.
Però, a causa della intensa e recente formazione stellare, è molto piu' luminosa. Sono state ottenute diverse immagini ad alta risoluzione, sia nell'ottico sia nelle onde radio, mentre alle lunghezze d'onda in cui è attivo l'ISO i dati disponibili erano molto pochi.
La seconda immagine è stata ottenuta dal satellite per l'osservazione nell'infrarosso anglo/americano/olandese IRAS. Nonostante sia stata ottenuta quasi alle stesse lunghezze d'onda, non c'e' alcuna traccia della struttura a spirale.
Con l'alta risoluzione spaziale e la grande sensibilità dell'ISOCAM è possibile notare oltre alla struttura a spirale altri dettagli nonostante l'immagine sia una "prova tecnica". Le mappe ottenute dall'ISOCAM saranno quindi paragonabili a quelle ottenute ad altre lunghezze d'onda e potranno rivelare molto sui processi che portano alla formazione delle stelle nelle galassie.
Questa galassia a circa 320 milioni di anni luce, fu già rilevata a frequenze maggiori dall'IRAS, ma la nuova scoperta di emissioni nel lontano infrarosso ha rivelato la presenza di polveri fredde (- 250° C) nella galassia, riscaldate da stelle formatesi recentemente.
Si ritiene che queste stelle si formino a causa dell'incontro ravvicinato tra le due galassie. Secondo stime precedenti, sono circa 50 le stelle che si formano ogni anno in NGC6090, ma le nuove misurazioni hanno permesso di determinare la luminosità della galassia con più precisione (includendo quella emessa nelle regioni del lontano IR).
Ciò porterà ad un piu' accurato calcolo del tasso di formazione stellare ed un'analisi più approfondita dei segreti che si celano dietro gli attivissimi focolai di formazione stellare tipici delle galassie starburst scoperte a decine di migliaia da IRAS proprio a causa delle fortissime emissioni nell'infrarosso (sono stati trovati oltre un centinaio di oggetti con una luminosità nell'infrarosso paragonabile a quella dei quasar).
ISOPHOT sarà impiegato in molti programmi di studio relativi a galassie interagenti in tutti gli stadi della loro evoluzione, dall'interazione a distanza alla fase di immersione di una galassia nell'altra (il fenomeno noto come "cannibalismo galattico").
Misurazioni precise di questi fenomeni permette agli astronomi di conoscere la natura, la densità e la temperatura di questi ammassi di materia oltre ad aiutarli nel cammino verso la comprensione dei complessi processi che portano alla formazione delle stelle e dei pianeti.
Il raggio d'azione dell'LSW è in una gamma di frequenze completamente inaccessibili da terra, a causa dell'assorbimento dell'atmosfera terrestre, pertanto sono evidenti le opportunità che puo' dare un simile strumento di osservazione.
A causa della programmazione nelle osservazioni e nella calibrazione dei sistemi, l'SWS non ha ancora avuto l'opportunità di effettuare osservazioni spettrali di sorgenti astronomiche infrarosse.
Dopo queste rilevazioni, portate a termine con successo, il lavoro dei tecnici proseguirà con le calibrazioni e le verifiche delle prestazioni dell'ISO e dei suoi quattro strumenti.
Per la fine di gennaio '96 è prevista una prima conferenza stampa sui primi risultati ottenuti.
Fonte: Esa
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18/12/95 by MF