ASTRO-NEWS

17-01-1996 - NUOVE RIVELAZIONI SULLA MORTE DELLE STELLE

I risultati di una ricerca condotta dagli astronomi H. Bond, Karen Shaefer e Laura Fullton dello Space Telescope Institute e R.Ciardullo della Pennsylvania State University, sono stati presentati durante il 187esimo congresso della American Astronomical Society in corso a San Antonio nel Texas. L'immagine in falsi colori della nebulosa planetaria NGC7027, a 3.000 anni luce di distanza dalla Terra verso la costellazione estiva del Cigno, composta di due fotogrammi, nel visibile e nell'infrarosso, ci mostra una serie di nuovi particolari sui processi che lentamente portano una stella verso la sua fine.

Quando una stella come il Sole raggiunge la fine della prima parte del suo ciclo ( la parte più lunga e stabile la passerà come nana bianca ), si espande più di 50 volte il diametro iniziale, diventando una gigante rossa. In seguito passando alla fase di nebulosa planetaria, sono espulsi gli strati esterni , lasciando scoperto il piccolo, denso ed estremamente caldo nucleo della stella, che, ormai divenuta nana bianca, si raffredderà lentamente.
Stelle come la nostra, possono brillare per miliardi di anni prima di andare incontro a questo destino, la cui fase di nebulosa planetaria dura poche centinaia di anni.

"Quando abbiamo visto la fotografia di NGC7027 siamo rimasti stupiti dall'ottima qualità dei dettagli che offre e che nessuno aveva visto prima d'ora" riferisce Bond.
Le nuove caratteristiche includono deboli gusci concentrici che avvolgono la stella, una fitta rete di nubi di polvere rossa sparse per tutta la regione interna e la nana bianca, visibile al centro come un puntino bianco.

L'immagine fa parte di una survey di nebulose planetarie, nubi di gas e polveri espulsi dalle stelle simili al Sole, al termine della loro vita.
La nebulosa è la registrazione della fine di una stella giunta in punto di morte. Inizialmente l'esplulsione di materia dagli strati esterni avviene lentamente e sotto forma di bolle. La fotografia di Hubble rivela che l'emissione è un evento episodico che produce gusci concentrici. Il culmine è raggiunto con l'epulsione di tutti i rimanenti strati, che produce le regioni più brillanti visibili all'interno. In questo stadio finale, l'emissione non è più sferica e dal materiale eiettato si sono formate dense condensazioni di nubi di polvere.

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Fonte: STSci

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17/01/96 by MF