
Attualmente l'RXTE orbita circolarmente a 580 km di altezza con un'inclinazione di 23 gradi. Oggetto dello studio del satellite saranno buchi neri, quasar e stelle di neutroni.
Bruno Rossi ed i suoi colleghi ( F.Paolini, N.Harmon, H.Gursky e R.Giacconi, quest'ultimo direttore dal 1981 dello Space Telescope Institute ) annunciarono nell'Agosto 1962, durante il "Terzo Simposio sull'analisi dei raggi X" alla Stanford University, la scoperta della prima sorgente X del cielo oltre al Sole. La sorgente, nota come Scorpius X-1, era la prima di molte stelle collassate che sono oggi parte importante dello studio dell'RXTE.
Scomparso nel 1993 dopo una lunga e brillante carriera come docente di fisica al Massachussets Institute of Technology, puo' essere riconosciuto senza ombra di dubbio un pioniere in due diversi campi dell'astrofisica spaziale: l'astronomia nei raggi X e la fisica del plasma nello spazio.
Il satellite, delle dimensioni di una cabina telefonica, porta a bordo tre strumenti scientifici che opereranno contemporaneamente per ampliare la conoscenza scientifica delle sorgenti X cosmiche.
In particolare due di questi strumenti il PCA ( Proportional Counter Array ) e l'HEXTE ( High Energy X-ray Timing Experiment ) lavoreranno di concerto fornendo la piu' vasta sensibilita', da 2 a 200 keV, ai vari livelli energetici della radiazione X.
Il terzo strumento, denominato ASM ( All Sky Monitor ), ossevera' il comportamento a lungo termine delle sorgenti X. Compito dell'ASM sara' anche quello di sorvegliare il cielo e fornire al satellite l'allarme per l'eventuale osservazione di particolari fenomeni da parte degli altri due strumenti.
Quella dell'RXTE e' la prima missione il cui tempo osservativo e' interamente disponibile all'intera comunita' scientifica.
Fonte: NASA Goddard Space Flight Center

01/03/96 by MF