
Le stelle normali, con una massa simile a quella del Sole, traggono la loro energia dalla trasformazione di idrogeno in elio. Ad un certo punto, l'idrogeno ( o meglio l'idrogeno nelle parti più profonde del nucleo ) termina e la fusione dello stesso giunge al termine. Questa fase, che il Sole raggiungerà tra circa cinque miliardi di anni, segna l'inizio di una serie di cambiamenti rapidi e profondi che porteranno rapidamente la stella nella fase finale della vita attiva.
Quando lo stesso fenomeno si verifica per le stelle di massa poche volte superiore a quella del Sole, che sono destinate a vivere l'esperienza del "flash" dell'elio, evolvono verso una fase di gigante, con un'atmosfera estremamente dilatata. All'interno della stella, l'energia è generata dalla trasformazione dell'elio in carbonio. Durante questo processo, la stella forma quello che diventerà un nucleo incomprimibile ( degenerato ) di carbonio. Più esternamente, sopra lo strato di elio che circonda il nucleo, si trovano strati dove c'à ancora l'idrogeno che può trasformarsi in elio.
Si sussegue una complicata sequenza di processi che portano alla produzione di energia, oltre che al trasporto ed al rimescolamento di materia tra strati differenti che producono una moltitudine di elementi chimici ed isotopi e li muovono verso le regioni esterne della stela gigante. Da quì, forti venti stellari li disperdono nello spazio interstellare.
L'energia prodotta dalla trasformazione dell'idrogeno degli strati superiori provoca l'espulsione contemporanea degli strati esterni, lasciando esposto il piccolo nucleo molto denso e caldo. La radiazioni emesse dalla stella eccitano gli atomi della materia espulsa, in questo modo, si rende osservabile la brillante nebulosa planetaria.
Fonte: ESO

08/03/96 by MF