Assortimento di binocoli

Astronomia dal giardino di casa:
La scelta del binocolo

di Alan MacRobert

(Edizione italiana a cura di Mario Farina)

In alto: Sul mercato sono disponibili binocoli di diverse diverse forme, dimensioni e caratteristiche.


Uno strumento vi darà una visione del cielo più profonda dell'occhio nudo. Qualsiasi binocolo abbiate a disposizione, non importa quanto piccolo o economico, sarà sufficiente per dare inizio ad un buon programma osservativo. Alcuni binocoli però, sono più adatti di altri.

La varietà di marche e modelli presenti sul mercato può generare confusione. I classici binocoli prismatici odierni sono sostanzialmente uguali a quelli posti in commercio per oltre 100 anni, i produttori cioé, da lungo tempo hanno scoperto ed adottato tutte i possibili miglioramenti più semplici, si tratta quindi di strumenti tecnologicamente maturi. Se un modello offre particolari vantaggi, è probabile che il retro della medaglia sia rappresentato da un costo elevato o da carenze in altre caratteristiche. Scegliere lo strumento che fa per voi significa decidere quale compromesso accettare. Scopo di questa guida è aiutarvi in questa scelta.

La potenza. Ogni binocolo è caratterizzato da due numeri come 6×30 o 8×50. Il primo numero indica il potere d'ingrandimento, il secondo il diametro dell'obiettivo (le lenti frontali) espresso in millimetri.

I principianti generalmente ritengono che ad una maggior potenza corrispondano prestazioni migliori. Di solito, in effetti, quelli di maggior potenza sono preferibili: migliora la capacità di penetrare l'inquinamento atmosferico ed è particolarmente desiderabile per le stelle doppie, gli ammassi stellari e per alcuni oggetti come le lune di Giove. Una potenza elevata però, riduce il campo inquadrato (rendendo più difficile l'identificazione della zona che state osservando) e, molto più importante, aumenta la le vibrazioni delle stelle se lo strumento viene sorretto con le mani. Per questa ragione, 10 è la potenza generalmente consigliata per uno strumento da reggere con le mani.

L'apertura. Maggiori le dimensioni dell'obiettivo, maggiore è la luminosità delle stelle, e qui gli astronomi non dovrebbero accettare compromessi. La maggior parte degli oggetti astronomici sono difficili da vedere non perché sono piccoli e necessitano di maggiori ingrandimenti ma perché sono deboli e necessitano di aperture maggiori. Un 8×50 raccoglie il doppio della luce di un tuttofare 8×35 e quindi tutto appare di 0,7 magnitudini più luminoso. Lo svantaggio è che un 8×50 (a parte il maggior costo) è più grande e pesante il che lo rende meno approspiato per un uso giornaliero continuo. Per le escursioni o il birdwatching, l'8×35 sarebbe la scelta migliore e persino un 7×30 o un 6×24, che sacrificano potenza ed apertura a vantaggio della leggerezza e del minor costo.

La messa a fuoco. La maggior parte dei binocoli ha un meccanismo "centrale" ossia girando una rotella al centro dello strumento si mettono a fuoco entrambi gli occhi contemporaneamente. Inoltre, è possibile mettere a fuoco l'oculare destro singolarmente per correggere eventuali differenze tra i due occhi, operazione da compiere, teoricamente, una volta sola. I binocoli con messa a fuoco centrale sono utili per il birdwatching ed altre osservazioni in cui il soggetto si avvicina ed allontana spesso.

Questa caratteristica non è invece importante per l'uso astronomico. Per la messa a fuoco, il cielo si trova tutto alla stessa distanza "infinita", si può quindi risparmiare sia denaro che complicazioni meccaniche (con i problemi che comportano), scegliendo binocoli con messa a fuoco singola, è così possibile mettere separatamente a fuoco ogni oculare.

Qualità e prezzo. Supponete di avere optato per un 8×50, una buona scelta per l'astronomia a tutto campo. Potreste trovare tre strumenti simili offerti ad 85.000, 300.000 ed 1.000.000 di lire. Questi prezzi riflettono realmente il valore degli strumenti?

Ci sarebbe di che discutere ma è certamente vero che con uno strumento che costa 20 volte più di un altro non vedrete 20 volte meglio. Eliminando gli estremi, possiamo dire che da 150 a 700mila lire pagherete per la qualità che avrete.

Alcuni costruttori offrono diverse gamme di binocoli, di bassa, moderata e buona qualità (nel linguaggio commerciale si traduce in "buona", "ottima" e "la migliore" qualità) per poter offrire una vasta scelta di prezzi e prodotti. Per l'utilizzatore occasionale, lo strumento a minor costo potrebbe sembrare il miglior acquisto ma per le applicazioni estreme dell'astronomia la qualità è veramente importante, un astrofilo dovrebbe quindi rivolgere la sua attenzione ai modelli migliori. Una volta scelto marca e modello, potrete concludere l'affare controllando i prezzi dei vari rivenditori.

Un discreto risparmio viene dall'acquisto di un binocolo usato, nei mercatini o presso il vostro negoziante ma il rischio è che prendiate una fregatura. I test che seguono, per i quali occorre meno tempo a compierli che a leggere come si eseguono, vi daranno la possibilità di poter imparare a valutare il valore di ogni binocolo, nuovo o usato.

PROVARE IL BINOCOLO

1. Prendete in mano lo strumento e confrontatene la fattura con altri: alcuni sembrano fatti meglio. Tenetelo in mano per le due ottiche e cercate di torcerle leggermente. Se notate un qualsiasi gioco nelle giunzioni o strani suoni, rifiutatelo. Muovete le ottiche insieme e singolarmente, devono muoversi dolcemente ma con una certa resistenza. Controllate i singoli meccanismi di messa a fuoco degli oculari. In binocoli con messa a fuoco centrale, la cornice dell'oculare non deve inclinarsi avanti ed indietro mentre la girate.

2. Guardate poi nelle lenti con una luce che illumini i barilotti delle ottiche all'interno. Rifiutate strumenti che abbiano lenti con una patina di polvere o sporco all'interno (quello all'esterno non è un problema). Guardate i due riflessi di luce che appaiono sulla parte esterna ed interna delle lenti e che sembrano fluttuare avanti ed indietro. Se le lenti hanno un trattamento antiriflesso, e così dovrebbe essere, entrambi i riflessi dovrebbero essere bluastri o color porpora o ambra o verdastri anziché bianchi. Muovete il binocolo sino a che non vedete un terzo riflesso all'interno, proveniente dalla prima superficie del prisma. Anche questa dovrebbe essere colorata e non bianca. Sempre guardandolo di fronte, puntate gli oculari verso il bulbo di una lampadina e muovete le lenti intorno sino a vedere una fila di riflessioni interne. Il rapporto tra quelle colorate e quelle bianche vi darà l'indicazione della percentuale di superfici trattate e non.

Questo trattamento (denominato "coating") aumenta il contrasto e la trasmissione della luce, caratteristiche entrambe importanti in astronomia. Il migliore è quello multistrato ("multicoating"). Nei modelli di punta, tutte le superfici delle lenti hanno questo trattamento.

Non prendete alla lettera termini come "fully coated" (completamente trattato), potrebbe significare che solo una lente è "completamente trattata" mentre il resto non lo è.

3. Girate il binocolo e ripetete l'analisi delle lenti dalla parte degli oculari.

Poi, ponete lo strumento di fronte a voi ad una trentina di centimetri di distanza, puntandolo verso il cielo o una parete chiara. Guardate i piccoli dischi luminosi che fluttuano negli oculari: sono queste le pupille di uscita. Se hanno quattro bordi più scuri che le rendono quadrate anziché circolari, i prismi non sono dei migliori e bloccano parte della luce. Nei buoni binocoli, ai bordi le pupille di uscita sono uniformemente luminose ed inoltre devono essere circondate da una zona scura senza alcun riflesso proveniente dall'interno dello strumento.

4. Infine, guardate attraverso il binocolo. Regolate la separazione tra le ottiche per farle coincidere con i vostri occhi e regolate la messa a fuoco. Un'immagine velata o grigia è indice di un inaccettabile problema di contrasto. Se indossate occhiali da astigmatici, assicuratevi di avvicinare gli occhi a sufficienza da poter vedere tutto il campo inquadrato dallo strumento. Se non siete astigmatici, per osservare potete togliere gli occhiali.

Entrambi gli elementi delle ottiche devono puntare nella stessa direzione! Se vedete un'immagine sdoppiata o percepite un fastidio agli occhi, che cercano di compensare il disallineamento, rifiutate lo strumento. Il fastidio potrebbe trasformarsi presto in un vero mal di testa.

Per una ulteriore conferma, innanzi tutto assicuratevi che la separazione tra i due corpi delle ottiche sia esattamente calibrata per i vostri occhi, quindi osservate qualcosa lontano. Allontanate lentamente lo strumento cercando di tenere fissa l'inquadratura: l'immagine non dovrebbe sdoppiarsi. Questa prova è un poco ingannevole poiché gli occhi cercano automaticamente di riunire un'immagine sdoppiata ed allo stesso tempo, persino un'immagine allieata perfettamente apparirà, per un breve istante, doppia, giusto il tempo che gli occhi effettuino la regolazione.

Il disallineamento causato da supporti dei prismi deboli sono il problema più grave nei binocoli economici: persino un piccolo colpo può renderli inutilizzabili. Gli strumenti più costosi dovrebbero sopravvivere meglio agli incidenti di minor portata.

Prestate attenzione alle dimensioni del campo inquadrato: più è vasto, meglio è. I margini di un campo ampio però, di solito otticamente sono di scarsa qualità. Muovete il campo verso destra lungo una linea retta come una linea elettrica o telefonica e guardate se si inarca vicino al bordo. Questa distorsione dovrebbe essere minima.

Cercate di inquadrare un punto dove una linea demarca chiaramente una zona chiara da una scura come i lembi di un albero scuro o il bordo di un edificio che si staglia contro il cielo chiaro. Appaiono dei riflessi rossi o blu? Nessuno strumento è completamente scevro dall'aberrazione cromatica ma alcuni si comportano meglio di altri.

Una stella nellla notte rappresenta il test più gravoso per la valutazione della qualità ottica di un binocolo, se potete quindi, cercate di puntare lo strumento su stelle vere. Se non fosse possibile, cercate una "stella artificiale" come il riflesso del Sole su un oggetto metallico o un vetro lontano. Centratelo nel campo del binocolo ed osservatelo con un occhio alla volta: riuscite a vederlo come un punto luminoso perfetto? Oppure, se muovete la messa a fuoco si allungano dei deboli raggi in una direzione prima di altre? Questo astigmatismo è particolarmente fastidioso quando si osservano le stelle ed i binocoli che ne sono completamente privi possono soffrire di altri difetti.

Muovete la stella dal centro verso il basso. Diverrà sfocata a meno che non abbiate un campo perfettamente piano e privo di varie altre aberrazioni. Di regola, non dovrebbe essere visibile alcuna degradazione almeno fino a metà della distanza che separa il centro dal bordo del campo.

Dopo aver effettuato queste prove con diversi binocoli, vi sarete fatti una buona idea dei loro relativi valori.

Un'ultima parola: non scoraggiatevi se non trovate (o non potete permettervi) la perfezione. Nell'astronomia amatoriale il successo dipende più dalla volontà che dagli strumenti. A questa conclusione giunsi dopo il mio trasferimento al centro di New Haven, nel Connecticut. Il cielo aveva un inquinamento luminoso che non lasciava speranza, il mio 7×50 era mediocre e non avevo altri posti dove usarlo eccetto che attraverso un lucernario sul soffitto dell'appartamento. La plastica del lucernario trasformava talmente le immagini stellari che nessun astrofilo le avrebbe degnate di uno sguardo. Ma erano là ed io ero così affascinato dall'idea di poterle comunque osservare in tali condizioni che così feci. Ovvio che le stelle di magnitudine inferiore all'ottava fossero invisibili e così passai quasi un anno a seguire stelle variabili, cercare ammassi globulari e stellari, confrontare i colori delle stelle entrando in confidenza con il cielo più che mai.
Quindi, prendete ciò che avete e godetene!

Alan MacRobert è editore associato della rivista Sky & Telescope ed un inguaribile astrofilo.


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