Sky & Telescope
Notiziario settimanale

1 maggio 1998

Edizione italiana a cura di Mario Farina

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Cometa Stonehouse Cartina A sinistra: (30K JPEG) Immagine dell'astrofotografo australiano Gordon Garradd della cometa Stonehouse realizzata il 27 aprile 1998, con un riflettore di 25 centimetri f/4.1 e camera CCD Hi-SIS 22. In questa esposizione di 8 minuti d'arco di estensione il nord è in alto. © 1998 Gordon Garradd, autorizzazione concessa. A destra: (33K GIF) Cartina per la ricerca della cometa Stonehouse. Cortesia Dale Ireland.

La cometa Stonehouse

La notte del 21 aprile, Patrick L. Stonehouse di Wolverine nel Michigan, mentre compiva le osservazioni con il suo riflettore di 44 cm, ha notato un oggetto diffuso nella Testa del Serpente. Successive osservazioni ne hanno rivelato il movimento ed il 26 aprile la Circolare IAU 6883 annunciava la scoperta della Cometa 1998 H1. Il massimo avvicinamento al Sole (perielio) della cometa Stonehouse è avvenuto il 14 aprile, la cometa sta diminuendo di luminosità poiché si sta già allontanando dal Sole. Attualmente, secondo gli osservatori la sua magnitudine è tra 10,5 e la 11 ed è visibile anche con telescopi modesti (100-150 mm di apertura) e, per gli osservatori dell'emisfero settentrionale, si trova in posizione favorevole. Nel corso della prossima settimana infatti, si muoverà nel Boote a pochi gradi da Arturo, sarà visibile per tutta la notte e sarà alta nel cielo locale a mezzanotte. Ecco le posizioni della cometa Stonehouse alle ore 0 Tempo Universale, coordinate riferite al 2000:

Cometa Stonehouse
DataA.R.Dec.
2 Maggio14h 53m+24.5°
4 Maggio14h 40m+28.4°
6 Maggio14h 27m+31.9°


Sciame meteorico delle Leonidi (61K JPEG) La mattina del 17 novembre 1966 le Leonidi riempirono il cielo. Sarà così anche nei prossimi anni? A. Scott Murrell dell'Osservatorio dell'Università Statale del Nuovo Messico ha realizzato questa fotografia con una normale macchina fotografica con obiettivo di 50 mm montata su un telescopio per inseguire il movimento del cielo ed esponendo la pellicola, una Kodak Tri-X (ISO 400), per 10-12 minuti.

Una minaccia dalla pioggia meteorica?

Mentre gli astrofili iniziano l'attesa dello sciame meteorico delle Leonidi di novembre, i professionisti dell'astronomia aerospaziale hanno qualche timore. Ogni 33 anni infatti, lo sciame generato dalla cometa 55P/Tempel-Tuttle che orbita intorno al Sole, spesso può generare una breve "tempesta" meteorica. All'inizio dell'anno la cometa ha raggiunto il perielio e gli operatori dei satelliti in orbita intorno alla Terra temono che l'incremento dei detriti spaziali possa mettere in pericolo i loro strumenti. Per discuterne, ingegneri, astronomi ed addetti dell'industria aerospaziale si sono riuniti il 27-28 aprile alla Leonid Meteoroid Storm and Satellite Threat Conference tenutasi a Manhattan Beach, in California. Rispetto all'ultima tempesta delle Leonidi del 1966, ci sono molti più "miliardi di dollari" in orbita e, anche se la minaccia non è certa, saranno molte le compagnie che non vorranno correre rischi e spegneranno i satelliti durante il previsto picco. Persino l'Hubble Space Telescope verrà posto al riparo dallo sciame. Per maggiori informazioni sulle Leonidi e le pioggie meteoriche consultate la SKY Online's meteor page.


Uragani solari (31K JPEG) La sonda SOHO ha catturato questa immagine nell'estremo ultravioletto il 20 aprile. Tra le varie particolarità dell'atmosfera della nostra dinamica stella ci sono dei "tornado" nei quali gas caldi turbinano sulla superficie solare (fotosfera) a velocità elevatissime. Cortesia NASA.

Uragani solari

Giganteschi vortici di gas sul Sole, simili ai tornado terrestri, sono stati scoperti dalla sonda Solar and Heliospheric Observatory (SOHO). I ricercatori hanno annunciato il 28 aprile di aver rilevato una dozzina di uragani. I vortici hanno una velocità di rotazione media di 15 chilometri al secondo ma possono arrivare a velocità 10 volte superiori. Sono visibili maggiormente in prossimità dei poli solari.

Immagini e filmati dei "tornado" sono visibili nei seguenti siti Web:

E, sempre parlando di Sole, gli osservatori riferiscono di una larga macchia solare visibile senza strumenti.


Traiettoria della Cassini (36K JPEG) La sonda Cassini ha effettuato il suo primo flyby planetario oltrepassando Venere lungo la via che la porterà verso Saturno. Le date su questo grafico della NASA, relativo all'intera traiettoria interplanetaria della Cassini, sono errate di alcuni giorni perché basate sulla prevista data di lancio del 6 ottobre 1997 mentre quest'ultimo avvenne il 15. Cortesia NASA/JPL/Caltech.

La Cassini incontra Venere

La sonda Cassini, diretta verso Saturno, ha effettuato il suo primo incontro planetario il 26 aprile passando a 284 chilometri dalla superficie di Venere, il massimo avvicinamento è avvenuto alle 13:52:14 Tempo Universale. Gli strumenti a bordo della sonda hanno cercato fulmini nell'atmosfera ed effettuato una prova facendo rimbalzare un segnale radar sulla superficie. La gravità del pianeta aumenterà la velocità della sonda di 26,280 km/h. Lanciata nell'ottobre scorso, la Cassini con la sonda Huygens Titan, fornita dall'Agenzia Spaziale Europea, affronterà un lungo viaggio prima di raggiungere il pianeta degli anelli. Effettuerà infatti altri tre gravity-assist: un secondo di Venere, poi uno della Terra e quindi uno di Giove, prima di arrivare, nel 2004, su Saturno.


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