Sky & Telescope
Notiziario settimanale

4 settembre 1998

Edizione italiana a cura di Mario Farina

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Il SOHO nello spazio A sinistra: Questa immagine realizzata al computer mostra la sonda SOHO osservata dal Sole il 25 giugno scorso, poco prima che finisse fuori controllo e che perdesse il contatto con i controllori di volo a terra. L'immagine e' tratta da un'animazione visibili sul sito Web del SOHO. Cortesia NASA.

Le responsabilita' delle trasmissioni del SOHO

Mentre i controllori di volo continuano a far resuscitare il Solar and Heliospheric Observatory (SOHO), il 31 agosto e' stato reso noto il rapporto conclusivo della commissione congiunta NASA ed Agenzia Spaziale Europea(ESA) che ha indagato sulla perdita di contatto con la sonda. L'indagine ha portato a concludere che la sonda non ha avuto alcun malfunzionamento e che la causa della perdita del segnale e' completamente dovuta agli operatori che hanno sbagliato il monitoraggio sulle condizioni della sonda e che, inoltre, hanno spento il giroscopio che esclude il sistema di ricovero autonomo. Oltretutto, una volta perso il contatto, il team che seguiva le operazioni non si e' preso il tempo sufficiente per comprendere le condizioni della sonda prima di tentare di recuperarla. Il rapporto raccomanda inoltre che NASA ed ESA compiano una completa rianalisi delle operazioni della SOHO e completino la revisione interna prima che l'osservatorio riprenda nuovamente le osservazioni scientifiche, gli scienziati dovrebbero avere il tempo sufficiente per farlo. Attualmente, un mese dopo il ristabilimento del contatto con SOHO, le batterie di bordo sono state caricate quanto basta per sciogliere l'idrazina nel serbatoio mentre i motori per il controllo dell'assetto sono ancora gelati.


Ghiaccio sui poli lunari A sinistra: Le aree color porpora indicano l'abbassamento del numero di neutroni di media energia emessi dalle regioni polari lunari. Questi "buchi" di neutroni indicano concentrazioni di atomi di idrogeno e di conseguenza (quasi certamente)ghiaccio d'acqua. Cortesia William Feldman (Los Alamos National Laboratory) e Science.

Novita' dalla Luna

Nuovi risultati dalla sonda della NASA Lunar Prospector danno per quasi certa la presenza di sei miliardi di tonnellate d'acqua nascoste sotto forma di ghiaccio nelle zone permanentemente in ombra dei poli nord e sud del nostro satellite. Una quantita' pari a 20 volte quella estrapolata nel marzo scorso da due soli mesi di dati. Le nuove scoperte, probabilmente molto piu' importanti, lasciano ipotizzare che l'acqua sia abbastanza concentrata, forse in lastre di ghiaccio e raccolta in un'area inferiore a 2.000 km2 anziche', come stimato in marzo, tra 15.000 e 70.000 km2. I segnali piu' forti corrispondono alle parti interne rivolte ai poli dei crateri Peary, Hermite, Rozhdestvenskiy e Plaskett vicino al Polo Nord lunare ed alle aree interne del gigantesco bacino sud polare Aitken. Gli scienziati del Prospector ritengono che i depositi di ghiaccio siano sepolti al di sotto di uno strato secco di roccia frantumata, o regolite, di circa 40 cm di spessore. Il Lunar Prospector non ha rilevato l'acqua direttamente ma piuttosto ne ha rivelato la presenza registrando i neutroni che hanno interagito con i nuclei degli atomi di idrogeno. Le tracce, forti e concentrate, fanno sembrare improbabile che l'idrogeno possa essere fatto da particelle del vento solare intrappolate nel regolite.

Geometria dell'orbita lunare A destra: L'orientamento quasi verticale dell'asse di rotazione lunare rispetto al piano dell'eclittica porta alla formazione di zone ai poli lunari perennemente illuminate o perennemente in ombra. Tratto da The New Solar System, 4° edizione, © 1998 Sky Publishing Corp. and Cambridge University Press.

La notizia e' apparsa nel numero del 4 settembre della giornale Science, che contiene altri importanti resoconti del Lunar Prospector. I ricercatori, per esempio, ritengono ora che la Luna abbia un nucleo ricco di ferro di 600 km di diametro. L'esistenza di un simile nucleo e' rimasta incerta per decenni, a dispetto delle dozzine di missioni lunari inviate negli anni '60 e '70. Inoltre, le informazioni dei magnetometri indicano che le aree direttamente opposte ai bacini degli impatti Imbrium, Serenitatis (e forse Frigoris) hanno campi magnetici deboli ma significativi. Oggi la Luna non ha un campo magnetico ma nel lontano passato avrebbe potuto averlo avuto. Analizzando questi bacini da impatto, sembrerebbe che il plasma fuoriuscito avrebbe forzato le linee del campo magnetico ad orientarsi verso la zona diametralmente opposta a quella dell'impatto e che, in qualche modo, siano rimaste "congelate" nelle rocce superficiali. Rilevate per la prima volta nel corso delle missioni Apollo, questi residui di campi magnetici sono sopravissuti creando delle "minimagnetosfere" che potrebbero proteggere porzioni della superficie del nostro satellite dalla contaminazione diretta del vento solare.


La cometa Williams A sinistra: L'astrofotografo australiano Gordon Garradd ha realizzato questa immagine in falsi colori della cometa Williams la notte del 25 agosto utilizzando un riflettore di 45 cm ed una camera CCD AP7 con due esposizioni di 50 secondi. Il campo inquadrato misura 17 minuti d'arco. Da notare la debole coda di ioni diretta a sud-est (in basso a sinistra). © 1998 Gordon Garradd.

La cometa Williams nel profondo sud

La Williams (C/1998 P1), essendo di ottava magnitudine rimane la cometa piu' luminosa del cielo ma essenzialmente si tratta di un oggetto osservabile solo dall'emisfero sud. Continua il suo movimento verso nord nel Centauro; per una carta celeste con l'ubicazione della cometa consultate la pagina Web di Dale Ireland. Secondo Charles Morris (Jet Propulsion Laboratory), dalla fine di novembre la cometa sarà di 10° e visibile da entrambi gli emisferi. Ecco le posizioni della cometa Williams per l'ora 0 Tempo Universale (coordinate riferite al 2000) per la prossima settimana:

Cometa C/1998 P1 A.R. Dec.
5 settembre 13h 44m -42.1°
7 settembre 13h 42m -41.0°
9 settembre 13h 41m -39.9°


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