Sky & Telescope
Notiziario settimanale

5 settembre 1997

Edizione italiana a cura di Mario Farina

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Mars Global Surveyor (18K JPEG) Il Mars Global Surveyor (MGS) effettuerà ripetuti passaggi negli strati superiori dell'atmosfera marziana, sfruttandone l'attrito per passare ad un'orbita circolare a 400 chilometri d'altezza. Nel corso di questa lunga manovra, durerà infatti un mese, denominata freno aerodinamico, uno dei pannelli solari gemelli verrà disposto "controvento". L'MGS darà inizio alla dettagliata mappatura di Marte nel marzo 1998. Cortesia Jet Propulsion Laboratory.

Il Mars Global Surveyor è pronto per l'arrivo

Lanciato 10 mesi fa in direzione del pianeta rosso, l'arrivo nell'orbita marziana del Mars Global Surveyor della NASA dovrebbe avvenire l'11 settembre. La sonda effettuerà la correzione di rotta finale il 25 agosto accendendo per 11 secondi il motore principale. Dopo l'ingresso in orbita, che avverrà con l'accensione per 20 minuti del propulsore,Il Surveyor effettuerà, in diversi mesi, ripetuti passaggi attraverso gli strati superiori dell'atmosfera marziana, sfruttandone l'attrito per passare da un'orbita estremamente allungata ad un'altra circolare ad appena 400 chilometri dalla superficie. Nel marzo prossimo, la sonda darà inizio alla mappatura del pianeta e continuerà ad effettuare osservazioni per un intero anno marziano (687 giorni terrestri). La Mars Orbiter Camera realizzerà immagini ravvicinate con una risoluzione di 1,4 metri per pixel.

Per una anteprima completa sulla missione e per gli aggiornamenti in tempo reale sul suo andamento, visitate il Mars Global Surveyor Web site al Jet Propulsion Laboratory.


L'asteroide Vesta (29K JPEG) Tre immagini dell'asteroide Vesta. In alto a sinistra vediamo l'ultima immagine dall'Hubble Space Telescope. Al centro in basso, la mappa topografica realizzata con i dati delle osservazioni dell'Hubble presenta al polo sud dell'asteroide un cratere con un picco centrale. In alto a destra, un modella dele caratteristiche della superficie dell'oggetto, derivata anch'essa dalla sequenza dell'HST. Cortesia Ben Zellner (Georgia Southern University), Peter Thomas (Cornell University) e NASA/STScI.

Alla ricerca dell'origine delle meteoriti

Con l'aiuto dell'Hubble Space Telescope, gli astronomi hanno scoperto un cratere largo 450 chilometri su Vesta per dimensioni, il terzo asteroide conosciuto. Vesta stesso, misura solo 580 chilometri al massimo. Secondo Rick Binzel, co-ricercatore al MIT, il cratere profondo 13 chilometri nel polo sud dell'asteroide è l'indizio risolutivo in una lunga ricerca che tenta di spiegare come siano arrivate sulla Terra certe meteoriti. Queste ultime, denominate di tipo "HED" presentano la stessa composizione dei basalti di Vesta, di probabile origine magmatica o lavica, cosi come un altro piccolo gruppo di asteroidi le cui orbite sono simili a quella di Vesta. Gli studiosi adesso, ritengono che siano stati "sparati" dalla superficie di Vesta e che i suoi frammenti sfuggano occasionalmente dalla cintura degli asteroidi verso le regioni interne del sistema solare. Ipotesi resa possibile solo da quando Vesta ha raggiunto il massimo avvicinamento del decennio alla Terra ed Hubble ha potuto risolvere il cratere lasciato dall'impatto che avrebbe disseminato gli asteroidi e le meteoriti.

Per maggiori informazioni (tra cui un'animazione dell'asteroide in rotazione), vedere il sito web dello Space Telescope Science Institute.

A proposito: Vesta è l'unico asteroide visibile ad occhio nudo. Accadrà quando in ottobre raggiungerà l'opposizione, al momento invece si trova al di sotto della soglia di visibilità ad occhio nudo essendo di 7° magnitudine. Ecco le posizioni di Vesta in prossimità del confine tra le costellazioni dei Pesci e della Balena alle ore 0:00 Tempo Universale (equinozio 2000):

DataA.R.Dec.
6  settembre2h 12.2m+2° 08'
8  settembre2h 11.8m +2° 00'
10 settembre2h 11.4m +1° 50'
Mappa per la ricerca di Vesta

Vesta, 1997 Sept. 5

Per ottenere una mappa riferita alla data attuale, simile a quella presentata che mostra Vesta vicino alla stella Kaitain nella Balena, visitate la Oglethorpe Astronomical Association asteroid page.


Sole con macchie (11K JPEG) In luce bianca, il 5 settembre il Sole presenta due macchie evidenti (in basso a sinistra). Effettuando le osservazioni in condizioni di massima sicurezza, con un binocolo sono belle a vedersi e con un telescopio dotato di un filtro appropriato sono splendide. Cortesia Big Bear Solar Observatory.

Finalmente ritornano le macchie solari

Con l'apparizione di una famigliola compatta di macchie visibili sul disco solare, sembra essere arrivata alla fine la lunga siccità del minimo solare. Secondo l'esperto osservatore Patrick McIntosh dell'HelioSynoptics Inc., il gruppo è prossimo al limite di visibilità ad occhio nudo. Come sempre, è estremamente pericoloso osservare il Sole direttamente senza l'uso di filtri appropriati. Il modo più sicuro per farlo è quello di proiettarne l'immagine attraverso il binocolo o il telescopio su un foglio di carta bianca.


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