Sky & Telescope Notiziario settimanale6 giugno 1997
Edizione italiana a cura di Mario Farina
| ® La rivista indispensabile di astronomia |
(35K jpeg) In gran parte delle regioni in prossimità del polo sud lunare il Sole non splende mai, specialmente alla base dei crateri profondi. Talvolta però, i poli lunari sono inclinati di 6 gradi rispetto alla Terra, una fortunata configurazione geometrica che permette agli astronomi di "vedere" l'interno dei crateri polari utilizzando i radar terrestri.
In questa immagine, il radar "illumina" il nostro satellite dall'alto, rivelando crateri e valli completamente nascoste, alle lunghezze d'onda del visibile, dalle ombre. Cortesia Nicholas Stacy e Donald Campbell.
La Luna è arida ?
Un nuovo studio, pubblicato sulla rivista Science del 6 giugno lancia l'ipotesi che l'acqua nei poli lunari sia completamente assente.
Gli echi radar raccolti nel corso della missione Clementine nell'aprile 1994 avevano rilevato la possibilità che sul fondo dei crateri in prossimità del polo sud lunare, perennemente in ombra, potesse celarsi acqua ghiacciatra mista a terriccio. Ulteriori ricerche, effettuate con il radiotelescopio di 300 metri di Arecibo, hanno spento questa possibilità.
Sfruttando la favorevole geometria Terra-Luna del 1992, Donald Campbell (Cornell University) e Nicholas J. S. Stacy (Defense Science and Technology Organization, Australia) hanno utilizzato il fascio radar di Arecibo
per sondare in profondità i crateri in ombra. La presenza di acqua avrebbe dovuto modificare la polarizzazione del segnale di ritorno in maniera inequivocabile, ciò però non è avvenuto. "Non abbiamo osservato nulla che suggerisca la presenza di ghiaccio" dice Campbell. Gli scienziati della Clementine, peraltro, sostengono la validità dei loro risultati.
La verità potrebbe essere svelata alla fine di quest'anno quando la sonda denominata Lunar Prospector ritornerà verso la Luna per condurre una sensibile ricerca del ghiaccio nelle regioni polari. Se la Luna risulasse essere completamente arida, come suggeriscono i dati dell'Arecibo, si avrebbe una sensibile diminuzione della quantità di acqua che potrebbe essere trasportata sulla superficie terrestre da comete, micrometeoriti o altro.
Per maggiori informazioni, consultate l'articolo "L'oro della Clementine" di J. Kelly Beatty.
(25K jpeg)
Questa immagine in veri (in alto) e falsi colori dell'Orbiter della Galileo, ripresa il 17 dicembre 1996, rivela una macchia calda (la macchia scura al centro) nella regione equatoriale di Giove Quest'area misura 34.000 chilometri di diametro ed ha un'elevazione di 11.000. Cortesia NASA e Jet Propulsion Laboratory.
Giove: umido ed arido
Nuovi dati dalla sonda Galileo hanno rinfrancato gli scienziati che ritengono che le nubi di Giove contengano acqua. Questa idea era stata scossa quando, nel dicembre 1995, la sonda atmosferica della Galileo nel corso della discesa nelle nubi, aveva rilevato l'assenza di acqua. La camera nel vicino infrarosso della sonda ha trovato alcune aree così umide che, secondo il ricercatore Robert Carlson (Jet Propulsion Laboratory), "sta piovendo adesso o è appena piovuto."
Apparentemente quindi, la sonda sarebbe scesa in una delle rare estremamente aride di particelle umide dell'atmosfera che, nell'insieme, coprono solo dal 2 al 5 per cento del pianeta.
Queste regioni asciutte sembrano essere aree di gas in caduta. "I venti salgono dalle profondità dell'atmosfera e disperdendo acqua ed ammoniaca" spiega Glenn Orton (JPL). "Nella sommità, convergono e ricadono verso il basso senza lasciare nulla che permetta la condensazione in nubi, creando le regioni secche".
Per maggiori informazioni visitate il Galileo Project Web site presso il Jet Propulsion Laboratory.
Oppure consultate l'home page di Astro-link sulla Missione Galileo (in italiano).
(5K gif)
Gliese 710 è una stella di 10° magnitudine situata a 18h 19m 50.7s di Ascensione Retta e -01° 56' 19.1" di declinazione, a circa 1° dalla stella di 3° magnitudine Eta Ophiuchi. Come ci mostra questa cartina, estratta dal Millennium Star Atlas in fase di stampa, le due stelle sono ugualmente distanti dalla Terra; osservata da Gleise 710, Eta Oph brillerebbe di magnitudine -6.
Una stella in avvicinamento
Utilizzando i nuovi dati del satellite Hipparcos dell'Agenzia Spaziale Europea, un team di astronomi guidati da Joan Garcia-Sanchez (JPL) ha scoperto un piccolo gruppo di stelle che è passato, o passerà, entro una distanza di 10 anni luce dalla Terra. La prossima stella in avvicinamento sarà Gliese 710, una nana rossa di 10° magnitudine che si trova attualmente ad una distanza di 63 anni luce nella costellazione di Ofiuco.
Tra circa un milione di anni, questa stella transiterà ad un solo anno luce dal Sole e splenderà con una magnitudine pari a 0,6. Ad una simile distanza,
potrebbe passare attraverso le regioni esterne della Nube di Oort, inviando una pioggia mortale di comete nella nostra direzione. Statisticamente in passato altre stelle potrebbero essere passate a distanze simili, o anche inferiori e la conseguente caduta di comete all'interno del sistema solare potrebbe aver causato alcune delle estinzioni di massa che hanno avuto luogo sul nostro pianeta.
(10K gif)
L'oggetto 1996 TL66, in allontanamento, ha un'orbita assai più ampia di quella di tutti gli altri membri della Cintura di Kuiper conosciuti (segnate in verde scuro e blu) e degli altri pianeti esterni (blu chiaro). Cortesia Jane Luu.
Il re della Cintura di Kuiper
E' un corpo di dimensioni rilevabili quello scoperto l'ottobre scorso nella Cintura di Kuiper oltre Nettuno e che possiede un'orbita unica che lo collega alla lontana Nube di Oort delle comete. Denominato 1996 TL66, questo oggetto si trova attualmente alla distanza di circa 5 miliardi di chilometri (35 unità astronomiche) dal Sole. Ipotizzando che abbia una superficie scura, il nuovo oggetto è abbastanza grande e potrebbe avere un diametro di circa 500 chilometri. Gli scopritori, Jane Luu (Harvard University) e colleghi, hanno calcolato che 1996 TL66 si trova in prossimità del perielio di un'orbità estremamente eccentrica che vede il semiasse maggiore misurare 84 u.a. ed il periodo orbitale circa 800 anni. Nessun altro oggetto collega il vuoto tra la Cintura di Kuiper e la lontanissima Nube di Oort. Qualunque sia la sua origine, 1996 TL66 rappresenta senza ombra di dubbio il primo di molti oggetti simili. Il gruppo di Luu stima che siano migliaia i corpi di dimensioni e distanze comparabili che giacciono entro 30° dal piano dell'eclittica in attesa di essere scoperti.
(29K jpeg)
Non sembrerebbe ma 1996 TL66, l'oggetto di 21° magnitudine (nel riquadro) è il più grande e luminoso della Cintura di Kuipoer che si conosca. Il campo inquadrato nell'immagine, ripresa in luce rossa, misura 1,6 minuti d'arco, il sud è in alto. Cortesia Jane Luu.
(14K gif)
E' il turno dell'emisfero sud. La posizione della cometa Hale-Bopp nel cielo è segnata all'ora 0 TU alle date indicate, durante l'attraversamento di Orione e dell'Unicorno, indebolendosi nel frattempo. All'inizio di giugno la cometa è molto bassa sull'orizzonte ad ovest-nord-ovest alla fine del crepuscolo serale, per gli osservatori alle medie latitudini meridionali.
Da metà giugno però sorgerà bassa ad est.
Aggiornamento sull'Hale-Bopp
Gli osservatori dell'emisfero australe riportano che la luminosità della cometa si è abbassata a 2,5 ma, ciò nonostante, la sua visibilità ad occhio nudo nel buio del crepuscolo serale è ancora notevole. La coda di polveri, un tempo meravigliosa, è osservabile al binocolo ed è un mozzicone di 1 grado circa.
Per maggiori informazioni dai collaboratori di Sky & Telescope sulla cometa Hale-Bopp, visita la SKY Online Comet Page.
Copyright © 1997 Sky Publishing Corporation, Tutti i diritti riservati.
Tutti i testi ed il materiale non possono essere riprodotti in qualsiasi forma senza autorizzazione.
Per informazioni rivolgersi a Sky Publishing Corp., P.O. Box 9111, Belmont, MA 02178-9111, per l'E.U. 1-617-864-7360. Fax: 1-617-576-0336 (Solo per gli editoriali), 1-617-864-6117 (tutti gli argomenti). Oppure via e-mail a webmaster@skypub.com.