Sky & Telescope
Notiziario settimanale

7 novembre 1997

Edizione italiana a cura di Mario Farina

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Flussi magnetici Eclisse solare A sinistra: (54K JPEG) Perché la corona bianco-perlacea del Sole (visibile nell'immaagine a destra) è così calda? Sembrerebbe che l'energia elettromagnetica venga trasferita negli strati superiori da campi magnetici circolari e convertiti in calore ben al di sopra della superficie solare. Cortesia NASA/Goddard Space Flight Center. A destra: (13K JPEG) Eclisse solare totale, 16 febbraio 1980. Cortesia High Altitude Observatory/National Center for Atmospheric Research.

Perché la corona è calda

Un mistero che dura da mezzo secolo sembra giunto a soluzione. Gli astronomi non riuscivano a spiegarsi perché la temperatura del Sole aumenta dai circa 6.000° C della superficie (la fotosfera) ai quasi 3 milioni di gradi della corona. Grazie al certosino monitoraggio del satellite SOHO (Solar and Heliospheric Observatory), i ricercatori sono giunti alla conclusione che questo riscaldamento deriva dall'energia racchiusa nella magnetosfera solare trasportata negli strati superiori. Giganteschi archi si estendono nello spazio, si avvolgono su se stessi e si corto circuitano, innescando flussi enormi di correnti elettriche che riscaldano il gas circostante.


Bande aurorali (50K GIF)Gli osservatori alle medie latitudini boreali ed australi avranno la rara opportunità di poter osservare, grazie ad una forte tempesta solare, l'aurora. Le bande colorate mostrano le regioni dove è prevista l'attività aurorale. Altri schemi sono disponibili presso http://solar.uleth.ca/solar/www/aurpred.html.

Osserviamo l'aurora

In questo fine settimana l'attività solare potrebbe avere una forte influenza sulla Terra. Gli osservatori alle medie latitudini che avranno il cielo sereno potrebbero infatti dare volgere lo sguardo verso le regioni polari alla ricerca di attività aurorale. Il giorno 6 alle 12 Tempo Universale, si è verificato un potente brillamento solare di classe X, il più potente evento di questo genere dalla fine del 1992. Il brillamento ha avuto origine in un vasto complesso di macchie solari che, alla fine di questa settimana, si sarebbe trovato nel lembo occidentale del Sole. I primi brillamenti provenienti da questa regione hanno prodotto i primi fenomeni aurorali alle medie latitudini boreali la sera dello stesso giorno. Le particelle energetiche espulse dal Sole nel corso dei brillamenti interagiscono con le molecole, principalmente di ossigeno, azoto ed idrogeno, dell'atmosfera terrestre creando delle luminescenze in cielo note come aurore boreali o australi. Considerato che l'attività solare è in aumento, nei prossimi mesi dovremo attenderci un incremento di questi fenomeni.


Alone di raggi gamma (88K JPEG) Immagine in falsi colori del cielo nei raggi gamma realizzata dal Compton Gamma Ray Observatory con coordinate galattiche. Il piano della Via Lattea ne percorre orizzontalmente la parte mediana. Le emissioni galattiche ed extragalattiche sono state sottratte, quello che resta è un "alone" di emissioni nella radiazione gamma, mai rilevato in precenza, che circonda il centro della nostra galassia. Cortesia University of California, Riverside.

Un alone di radiazioni gamma circonda il nucleo galattico

Gli astronomi hanno scoperto la prova dell'esistenza di un alone di radiazioni gamma che circonda il nucleo della Via Lattea la cui causa è, peraltro, tutt'ora sconosciuta. David Dixon (University of California, Riverside) ha fatto l'annuncio al meeting di astrofisica delle alte energie tenutosi il 4 novembre scorso in Colorado. Il suo team, ha esaminato dei dati del Compton Gamma Ray Observatory (GRO) rilevando l'alone nelle energie di miliardi di elettronvolt della radiazione gamma. I ricercatori fanno notare che l'alone potrebbe essere dovuto ad una nube di giovani stelle di neutroni, particelle provenienti da supernove che collidono con fotoni infrarossi a bassa energia o a qualche tipo di particelle di materia oscura che si annichilano l'una con l'altra.


Buco nero rotante (48K JPEG) Un buco nero in rapida rotazione (invisibile al centro), con il suo movimento torce lo spazio tempo. Nel disegno, materia strappata ad una stella compagna forma un disco di accrezione (giallo-arancione) che cade a spirale verso l'orizzonte degli eventi del buco nero (la sfera bianca al centro). Le linee blu-verdi evidenziano la distorsione indotta dal campo gravitazionale del buco nero. L'eccesso di energia fluisce all'esterno in getti di gas caldi che emergono dai poli del sistema in rotazione. Questo disegno © 1997 è di Joe Bergeron ed apparirà nel numero di dicembre 1997 di Sky & Telescope

Trascinare lo Spazio-Tempo

Altri risultati annunciati al meeting nel Colorado si riferiscono allo strano effetto causato sullo spazio dagli intensi campi gravitazionali. Fra le previsioni della Teoria Generale della Relatività di Einstein vi è quella che un oggetto massivo in rotazione trascini, con il suo movimento, la "struttura" dello spazio. Due gruppi di astronomi hanno trovato la prova dell'esistenza di quella che viene chiamata "torsione della struttura spazio-tempo" nell'osservazione di sistemi di stelle binarie formate da un sospetto buco nero ed una stella di neutroni in rapida rotazione. I dati provengono dal satellite Rossi X-ray Timing Explorer della NASA, che ha misurato le variazioni dell'emissione nella radiazione X.


La cometa Hale-Bopp (38K JPEG) La cometa Hale-Bopp era ancora un notevole oggetto al telescopio quando, a metà agosto, l'astrofotografo australiano Gordon Garradd l'ha osservata con il suo telescopio riflettore newton di 25 centimetri. Il campo di questa esposizione di 10 minuti su pellicola Kodak Gold III ipersensibilizzata misura 3° x 2°. La piccola nebulosità rossastra poco a sud (destra) della cometa è la nebulosa S307. © 1997 Gordon Garradd; autorizzazione concessa.

L'Hale-Bopp si ritira

Per gli osservatori dell'emisfero boreale sta scadendo il tempo per poter osservare un'ultima volta la cometa Hale-Bopp. Essendo di magnitudine inferiore alla 6, questo frammento celeste è uscito dal limite della visibilità ad occhio nudo. Si trova pochi gradi sopra l'orizzonte (a seconda della latitudine) a sud-sud-est alle prime fasi dell'alba. Ecco le posizioni dell'ora 0 Tempo Universale (coordinate 2.000):

Cometa Hale-Bopp
DataA.R.Dec.
8 novembre08h 01m-53.0°
10 novembre07h 59m-53.7°
12 novembre07h 57m-54.4°


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