Sky & Telescope
Notiziario settimanale

8 agosto 1997

Edizione italiana a cura di Mario Farina

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Perseidi (54K JPEG) J. F. Funderburg ha fotografato questa luminosa Perseide, passata come un fulmine sulla galassia Andromeda (la traccia debole poco sopra il centro della meteora), il 12 agosto 1993.

E' tempo di Perseidi

Nella tarda notte di Martedi 12 agosto raggiungerà il suo massimo lo sciame meteorico annuale delle Perseidi. Provenienti dalla direzione in cui si trova la costellazione di Perseo (il radiante dello sciame), le meteore colpiranno gli strati superiori dell'atmosfera alla velocità di 60 chilometri al secondo, vaporizzandosi e creando una breve scia di aria ionizzata luminescente. Quest'anno, la Luna sarà al primo quarto alla sera ma tramonterà circa a metà della notte, lasciando il cielo oscurato per le osservazioni meteoriche del primo mattino. In condizioni ideali di osservazione, potrebbero osservarsi una o due Perseidi al minuto. Secondo l'International Meteor Organization (IMO) il picco del 1997 dovrebbe avvenire intorno alle 8:15 Tempo Universale (le 10:15 ora italiana), favorendo in particolar modo gli osservatori americani. Se la notte di Martedi dovesse essere nuvoloso, non preoccupatevi, prima e dopo questa data le Perseidi tracceranno con la loro scia il cielo estivo. E' possibile osservarle, ovviamente con minore intensità, dall'inizio fino a metà agosto.

Per maggiori informazioni, consultate la SKY Online's Meteor Page.


Disco circumstellare (19K GIF)La forma delle emissioni nelle onde millimetriche provenienti dalla polvere (sinistra) e dal monossido di carbonio (destra) lasciano supporre che provengano da un disco inclinato di materia che circonda una stella. L'immagine in falsi colori a destra mostra le velocità (blu in avvicinamento, rosso in recessione) confermandone la natura di disco di gas e polveri intorno ad un oggetto centrale. Cortesia Caltech.

Nuovo disco circumstellare

Il 6 agosto, i radioastronomi del Caltech hanno reso noto la scoperta di una giovane stella circondata da una nube di gas e polveri. L'astro, denominato MWC480, si trova a circa 450 anni luce di distanza nella costellazione dell'Auriga, ed è più luminoso e massivo del nostro Sole. L'astronomo Vince Mannings ha spiegato che non solo con i suoi colleghi ha scoperto l'anello di materia, ma che sono riusciti a distinguere inequivocabilmente il suo movimento intorno alla stella. Una nube simile potrebbe avere una vita lunga, dice Mannings, e potrebbe durare abbastanza per formare dei pianeti. I dettagli appariranno sulla rivista Nature.


Mira e la compagna (18K JPEG) Nonostante siano divise da solo 0,6 secondi d'arco, in questa immagine della Faint Object Camera a bordo dell'Hubble Space Telescope, Mira e la sua compagna appaiono chiaramente come stelle separate. Un'immagine nell'ultravioletto (in basso a destra) rivela un baffo di materia che potrebbe essere formato da un flusso di gas proveniente dalla variabile a lungo termine. Cortesia M. Karovska, NASA e Space Telescope Science Institute.

Spiando Mira

L'Hubble Space Telescope ha realizzato un primo piano della prima stella riconosciuta come variabile. Margarita Karovska (Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics) e colleghi hanno ottenuto delle immagini nell'ultravioletto e nella luce visibile di Omicron Ceti, nota anche come Mira, che rivelano la presenza inequivocabile di una compagna a circa 70 unità astronomiche di distanza. L'immagine nell'ultravioletto rivela inoltre un braccio di materia che potrebbe essere formato da gas strappato dalla compagna oppure di strati esterni dell'atmosfera di Mira surriscaldati dalla presenza della compagna. L'immagine nella luce visibile ci presenta Mira come una stella dalla forma irregolare. Gli astronomi fanno notare che potrebbe essere una conseguenza dell'espansione e contrazione della stella oppure che sarebbe dovuta alla presenza di regioni simili a macchie solari nei suoi strati esterni.


Osservate delle macchie solari

E parlando di macchie solari, il veterano dell'osservazione solare Cap Hossfield riferisce che, dopo un'assenza durata oltre due settimane, è possibile osservarne sul disco solare tre bei gruppi (nessuno è visibile senza strumenti), che dovrebbero rimanere visibili per tutta questa settimana.


Clyde Tombaugh, 1995 (65K JPEG) J. Kelly Beatty, senior editor di Sky & Telescope, fece questa fotografia a Clyde Tombaugh, nella sua residenza nel Nuovo Messico, nel 1995.

In memoria di Clyde Tombaugh

Richard Jones, membro dell'Astronomical Society of Las Cruces, New Mexico, ci informa che la chiesa che lo scopritore di Plutone Clyde Tombaugh e sua moglie Patsy aiutarono a fondare, sta raccogliendo dei fondi per realizzare una vetrata in onore di Clyde. Maggiori informazioni all'indirizzo: http://www.zianet.com/silvern/clyde.htm.


La Cometa Hale-Bopp (30K JPEG) Immagine della cometa Hale-Bopp realizzata prima dell'alba del 13 marzo scorso da Dennis di Cicco, editore associato di Sky & Telescope.

Immagini dell'Hale-Bopp cercasi

L'Ulysses Comet Watch Network presso l'Università del Colorado sta cercando immagini della cometa Hale-Bopp. Il 4 maggio, la coda di plasma della cometa ha presentato un'interruzione (fenomeno noto come disconnessione) e delle immagini realizzate immediatamente dopo l'evento potrebbero presentare nella coda, alcune strutture spettacolari. Se avete realizzato delle immagini tra il 5 ed il 7 maggio e volete renderle disponibili a scopo di ricerca, contattate Martin Snow al Laboratory for Atmospheric and Space Physics, University of Colorado, Boulder, CO 80309-0392; snowm@miranda.colorado.edu.


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