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La rivista essenziale di astronomia

Sky & Telescope
Notiziario settimanale
12 luglio 1996

Edizione italiana a cura di Mario Farina
Ganimede (34K gif) Uruk Sulcus (72K gif) Con un diametro di 5.262 chilometri, Ganimede è un corpo più grande di Mercurio. Le immagini dei Voyager ( a sinistra e nella parte sinistra dell'immagine a destra ) ci mostrano una superficie corrugata, in particolar modo nella regione chiamata Uruk Sulcus. La stessa area, che si estende per 55x35 km, fotografata dalla Galileo ( a destra ) offre una risoluzione 20 volte superiore a quella ottenuta dai Voyager, rivelando una superficie butterata da una moltitudine di crateri e solcata da profonde scanalature più piccole e ravvicinate. Immagine NASA e Jet Propulsion Laboratory.

La Galileo fotografa Ganimede

I planetologi contavano di ottenere delle immagini nitide di Ganimede, la più grande luna di Giove, quando in Giugno la sonda Galileo gli sarebbe passata vicino. Sottostimarono però la quantità di dettagli contenuti nei primi fotogrammi trasmessi via radio a terra. Mostrando per la prima volta alla stampa le immagini, durante una conferenza stampa il 10 luglio, James W. Head ( Brown University ), membro del team responsabile dell'acquisizione delle immagini ha esclamato: "È stato come se, ogni giorno che ci accingevamo ad aprire il gruppo di immagini provenienti da Ganimede, fosse Natale".

Un tipico esempio è la visione ravvicinata di Uruk Sulcus, una striscia chiara osservata per la prima volta durante i fly-by dei Voyager del 1979. Questa regione è solcata da dozzine di creste parallele e valli formate in tempi remoti, quando la superficie ghiacciata del satellite si espanse e frantumò. Nei pressi di Galileo Regio, un vasto "mare" scuro di circa 2.800 chilometri di diametro, si trovano un insieme di terreni ondulati con picchi chiari e pianure scure, formatisi probabilmente a seguito di un vulcanesimo guidato ed incanalato dalla presenza di acqua.
Si pensava che Galileo Regio fosse una regione molto antica, ma adesso sembra che la superficie sia stata trasformata da ripetuti episodi di torsione e rottura. "Le nostre supposizioni sono state proprio messe sottosopra" ammette Head, "è in atto all'interno del satellite qualche forza in grado di modificarne l'aspetto esteriore".

Forse una sorpresa maggiore di quella destata dall'aspetto tortuoso della superficie viene dalla scoperta della presenza di una magnetosfera e, quasi certamente di un vero e proprio campo magnetico ( il primo scoperto in un satellite ). La forza del campo magnetico rilevato dalla sonda è aumentato di un fattore cinque nelle immediate vicinanze di Ganimede e quello di Giove è spostato nella direzione del satellite. D'accordo con Margaret G. Kivelson, responsabile del gruppo che si occupa del magnetometro a bordo della sonda, sembra che Ganimede generi un campo magnetico bipolare ( un dipolo ) di potenza pari circa ad un millesimo di quello terrestre. Un campo magnetico di queste proporzioni, potrebbe essere prodotto dalle correnti elettriche che attraversano lo strato di acqua salmastra, che conduce elettricità, e che circola al di sotto della crosta ghiacciata, sebbene l'ipotesi della presenza di un nucleo metallico, non possa essere ancora scartata. La scoperta di particelle cariche intrappolate all'interno della magnetosfera di Ganimede, renderebbe l'ipotesi di un campo magnetico generato dal satellite stesso più probabile.

Tutti gli 11 strumenti della Galileo, tranne uno, erano in funzione durante il fly-by, che ha portato la sonda a soli 836 chilometri dalla gigantesca superficie ghiacciata. L'Orbiter ha inoltre compiuto osservazioni delle vicine lune Europa ed Io, come pure di Giove stesso. Tutte queste informazioni saranno trasmesse a Terra in luglio ed agosto. Il prossimo obiettivo della missione Galileo sarà ancora Ganimede il 6 settembre, seguito dagli incontri ravvicinati di Callisto il 4 novembre ed Europa il 19 dicembre.


I brillamenti solari e le aurore

Chi abita alle medie latitudini settentrionali in zone di cielo limpido, nelle notti del 12 e 13 potrebbe avere in regalo la rara visione dell'aurora boreale. Un intenso brillamento solare, il più potente degli ultimi quattro anni, eruttato da un gruppo di macchie solari vicine al centro del disco solare il 9 luglio ed accompagnato dall'eruzione di materia coronale e quindi dall'espulsione di particelle energetiche dalla calda atmosfera solare esterna in direzione della Terra. Gli esperti osservatori del Sole sanno che le tempeste geomagnetiche che ne risultano potrebbero generare aurore colorate anche a latitudini generalmente non favorite alla visione di questi fenomeni. A causa dell'orario in cui ha avuto luogo il brillamento, saranno favoriti gli osservatori dell'Europa centrale ma l'aurora potrebbe riversarsi anche sui canadesi del sud ed i nord americani. La luce lunare non interferirà fino a poco prima dell'alba. Patrick S. McIntosh dell'Heliosynoptics di Boulder nel Colorado, ci ricorda che attualmente siamo al minimo del ciclo dell'attività undecennale del Sole e che brevi esplosioni o brillamenti possono avvenire in ogni momento


Hale-Bopp ad occhio nudo

Con la Luna nuova, gli astrofili possono continuare la caccia alla cometa Comet Hale-Bopp. Il redattore di Sky & Telescope John Bortle di Stormville, New York, riporta la furtiva visione dell'oggetto ad occhio nudo. Con all'osservatore Richard Didick di Rehoboth, Massachusetts, entrambi l'hanno stimata di magnitudine 5,7 o 5,8. Per mezzo di un telescopio, la Hale-Bopp si mostra simile ad un nucleo stellare con una chioma a forma di ventaglio o di spirale di circa 10 minuti d'arco di diametro.

Mappa (90K gif) Il percorso della cometa Hale-Bopp nel 1996. Visibile ad occhi esperti, la cometa è un facile obiettivo per binocoli e piccoli telescopi.

La posizione della cometa è indicata per l'ora 0 U.T. ( equinozio 2.000 ):

Cometa Hale-BoppA. R.Decl.
14 luglio18h 36m-10,6°
16 luglio18h 33m-10,4°
18 luglio18h 31m-10,2°

Per maggiori informazioni sulla cometa Hale-Bopp visita la SKY Online's Comet Page.


Città russa onora un pioniere dello spazio

L'agenzia giornalistica Associated Press riferisce che la città sovietica di Kaliningrad, nei sobborghi di Mosca, sarà denominata d'ora in poi con il nome di Korolyov. Sergei Korolyov fu il padre del programma spaziale russo, paragonato spesso dagli storici a Wernher Von Braun. Oggi la città ospita i controlli delle missioni spaziali e l'industria Energiya, la principale produttrice di razzi vettori e sonde. Nei primi periodi dell'Era Spaziale, la città ospitò l'ufficio tecnico di Korolyov e la centrale di produzione dei razzi sovietici. Il presidente russo Boris Yeltsin ha rinominato la città l'8 luglio.


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