Sky & Telescope
Notiziario settimanale

12 settembre 1997

Edizione italiana a cura di Mario Farina

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Inserimento dell'MGS in orbita marziana (52K JPEG) L'11 settembre il Mars Global Surveyor ha effettuato con successo la sua manovra più importante: l'inserimento nell'orbita intorno a Marte (MOI). Con tranquillità si è inserito in un'orbita molto allungata intorno al pianeta rosso, la sonda darà inizio ad una manovra di rallentamento che in quattro mesi la porterà ad avere un'orbita circolare a 400 chilometri di altitudine. Cortesia NASA/JPL/Caltech.

Il Mars Global Surveyor è arrivato !

In viaggio verso il pianeta rosso dal giorno del lancio, avvenuto nel novembre 1996, il Mars Global Surveyor della NASA l'11 settembre ha finalmente raggiunto la sua destinazione. L'accensione per 22 minuti del suo propulsore principale ha posto la sonda in un'orbita molto allungata esattamente come previsto. Adesso la sonda effettuerà una serie di passaggi attraverso l'atmosfera di Marte utilizzandone l'attrito per scendere ad un'orbita circolare a 400 chilometri dalla superficie. Nel marzo prossimo, la sonda inizierà la mappatura del pianeta e la continuerà per un intero anno marziano (687 giorni terrestri), realizzando immagini ravvicinate con una risoluzione di soli 1,4 metri per pixel. L'attenzione sarà focalizzata sulle immagini nel visibile raccolte dalla Mars Orbital Camera (MOC) del Surveyor ma, per i planetologi, anche le immagini del Thermal-Emission Spectrometer (TES) saranno ugualmente importanti. I dati del TES permetteranno mineralogica su scala planetaria. Di particolare interesse sarà la ricerca di rocce argillose contenenti depositi di carbonati, trascinati forse sui fondali degli antichi fiumi o laghi.

Per ulteriori informazioni, su questa interessante missione, consultate la Mars Global Surveyor home page.


Lunar Prospector (24K JPEG) Elaborazione artistica di Roger Arno della NASA illustra il Lunar Prospector nella sua orbita polare a 100 km dalla superficie lunare. Cortesia NASA/Ames Research Center.

Rinviato il lancio del Lunar Prospector

Nel frattempo, il Lunar Prospector della NASA, il cui lancio era previsto originariamente per il 24 settembre, non inizierà il suo viaggio prima del 23 novembre. Nessun problema per il satellite, solo che il personale a terra necessita di più tempo per preparare il lancio del vettore Lockheed Martin Launch Vehicle 2, mai testato appieno. Il ritardo riflette anche la necessità di evitarte potenziali conflitti con la missione Cassini-Huygens (vedi notizia seguente). Dopo un viaggio di cinque giorni alla volta della Luna, il Lunar Prospector si inserirà in orbita polare a 110 chilometri di altezza. Un vivo interesse è posto sullo spettrometro a neutroni del Lunar Prospector, che ricercherà le prove della presenza di acqua ghiacciata nei crateri perennemente in ombra in prossimità dei poli lunari.

Per maggiori informazioni sulla prima missione lunare degli ultimi 25 anni, visitate la Lunar Prospector home page.


La sonda Huygens su  Titano (25K JPEG) Se tutto andrà bene, alla fine del 2004 una sonda automatica denominata Huygens scenderà attraverso le tenebre dell'atmosfera di Titano ed invierà i suoi dati a terra attraverso l'orbiter Cassini. Cortesia European Space Agency.

Incidente alla Cassini-Huygens

Altre notizie di astronautica: per poter sfruttare il favorevole allineamento planetario e raggiungere Saturno nel 2004 come previsto, la missione Cassini-Huygens deve lasciare la Terra tra il 6 ottobre ed il 4 novembre. Una minaccia alla prima data disponibile per il lancio c'era stata alla fine dell'estate, quando i tecnici avevano rapidamente riparato una perdita riscontrata nel razzo vettore Titan/Centaur. All'inizio di settembre però, un guasto di maggiore entità ha provocato un ritardo. L'unità di refrigerazione all'interno del vano di carico è stata alzata troppo danneggiando l'isolamento in titanio della sonda Huygens. Si è dovuto quindi rimuovere la sonda e smontarla per rimuovere ogni frammento di isolante che avrebbe potuto contaminare il suo delicato interno. Il 12 settembre, i responsabili della NASA hanno annunciato di aver concluso le riparazioni e che sperano di lanciare la Cassini-Huygens il 13 ottobre o poco dopo. Nel frattempo, gli attivisti antinucleari volevano che il lancio fosse cancellato perché la Cassini è alimentata da generatori termoelettrici a radioisotopi (RTG), che utilizzano il calore prodotto dal decadimento del plutonio per produrre elettricità. I generatori sono racchiusi in contenitori progettati per resistere anche ad un'esplosione catastrofica al lancio.

Per saperne di più, visitate la Cassini home page.


Advanced Composition Explorer (67K JPEG) L'Advanced Composition Explorer, pesa 785 chilogrammi ed ha dei panneli di 1,6 metri. Cortesia Johns Hopkins University Applied Physics Laboratory.

L'Advanced Composition Explorer ha preso il volo

Ancora un'altra notizia di astronautica: lanciata da un razzo Delta il 25 agosto l'Advanced Composition Explorer (ACE) è la nuova sentinella della NASA per lo studio della composizione del vento solare. La sonda impiegherà circa tre mesi per raggiungere il punto lagrangiano L1, ad 1½ milione di chilometri dalla Terra in direzione del Sole, dove la gravità terrestre e quella solare sono bilanciate. Una volta raggiunto, l'ACE studierà le caratteristiche del flusso di elementi e di isotopi che fluiscono dal Sole e di quelli che arrivano dallo spazio esterno come raggi cosmici.

Per saperne di più, consultate l'ACE home page.


Buco nero scoperto in NGC 6251 (42K JPEG) A sinistra: La galassia ellittica NGC 6251, vista da terra, si trova a 300 milioni di ani luce di distanza nell'Orsa Minore. Il riquadro bianco indica il campo inquadrato dall'immagine adiacente realizzata dall'Hubble Space Telescope. A destra: l'Hubble ha osservato in profondità il nucleo di questa galassia utilizzando entrambe le apparecchiature di ripresa per realizzare questa immagine composita. Nella luce visibile, il nucleo presenta un disco scuro di polvere. La luce ultravioletta (in blu) evidenzia un lato del disco ma non l'altro, il che fa presumere che sia distorto. La macchia chiara è l'emissione ultravioletta proveniente dalle vicinanze del buco nero che si ritiene abiti al centro del sistema. Cortesia Philippe Crane (European Southern Observatory), NASA e STScI.

Un buco nero che soprende tutti

L'Hubble Space Telescope ha realizzato una sorprendente immagine dell'ambiente che circonda un sospetto buco nero. Scandagliando le profondità del centro della galassia attiva NGC 6251, Hubble ha scoperto quello che sembrerebbe un disco o un anello distorto di polveri immerse in un torrente di luce ultravioletta. Primi piani di galassie sospettate di ospitare un buco nero realizzati in precedenza mostravano delle "ciambelle" polverose che avvolgevano completamente il "mostro" all'interno, l'unica radiazione che era stato possibile osservare allontanarsi, erano dei getti emergenti dal buco delle ciambelle stesse (ed è stato l'imponente ammontare di questa energia che ha convinto gli astronomi della possibile presenza di un buco nero all'interno). Questa volta invece, Hubble ha scoperto la luce ultravioletta risplendere da un lato del disco di polveri, così come una brillante vampata proveniente da un punto in prossimità del centro. L'astronomo Philippe Crane e coleghi ritengono che questa radiazione ultravioletta provenga da gas caldi che si muovono intorno al buco nero e quello che possiamo vedere in questa rara ripresa è dovuto al fatto che il disco di polvere è distorto, fornendoci una visuale diretta alle immediate vicinanze del buco nero stesso.

Per maggiori informazioni ed un'immagine artistica di questo nucleo galattico attivo, consultate la Space Telescope Science Institute's home page.


Il Sole, l'11/09/97 (13K JPEG) Osservato in luce bianca, l'11 settembre il Sole era chiazzato da quattro gruppi di macchie solari. Effettuando le osservazioni in condizioni di massima sicurezza, con un binocolo (per esempio utilizzando degli appositi filtri solari) sono belle a vedersi e con un telescopio dotato di un filtro appropriato sono splendide. Il veterano dell'osservazione solare Casper Hossfield riporta in 45 il numero medio di macchie solari per la settimana dal 4 al 10 settembre. Immagine cortesia Big Bear Solar Observatory.

Un assaggio del massimo solare

Il Sole ha dato una sterzata decisiva dal minimo dell'attività. Nelle scorse settimane si erano formati diversi gruppi di macchie arrivati al limite della visibilità ad occhio nudo. (Come sempre, è estremamente pericoloso osservare il Sole direttamente senza l'uso di filtri appropriati. Il modo più sicuro per farlo è quello di proiettarne l'immagine attraverso il binocolo o il telescopio su un foglio di carta bianca). Secondo l'astronomo Patrick McIntosh dell'HelioSynoptics Inc. del Colorado, anche l'irragiamento solare ed il flusso radio sono aumentati . "Sembra di essere improvvisamente al massimo delle macchie!" dice. Questo rapido incremento del loro numero ricorda quello del giugno 1955, quando la conta delle macchie crebbe rapidamente allo stesso modo. Allora fu seguito nel 1957-58 da un rapido aumento del massimo solare, che fece registrare un livello record di macchie. McIntosh ed altri prevedono che l'attuale ciclo solare sia destinato a ripetere quello storico precedente. Se così fosse, un altro grande incremento delle macchie solari potrebbe avvenire nel febbraio 1998, proprio quando migliaia di osservatori convergeranno ai Caraibi per la spettacolare eclisse totale di Sole.


Luna eclissata (22K JPEG) Rick Fienberg di Sky & Telescope ha fotografato nel settembre 1996 questa eclisse totale di Luna utilizzando un telescopio Schmidt-Cassegrain Meade di 20 cm f/10 ed una pellicola a colori ISO 200. L'osservazine è stata effettuata dalla periferia di Boston, nel Massachusetts.

Eclisse lunare euroasiatica

Parlando di eclissi, dall'Europa, Asia, Africa ed Australia sarà visibile il 16 settembre un'eclisse totale di Luna. La fase di parzialità dell'eclisse inizierà alle 17:08 Tempo Universale, quando il bordo lunare entrerà nell'oscurità dell'ombra terrestre. La totalità durerà dalle 18:15 alle 19:18 TU e la fase finale della parzialità terminerà alle 20:25 TU. La totalità si verificherà al crepuscolo e con la Luna bassa sull'orizzonte nelle regioni occidentali dell'Europa e dell'Africa, quando la Luna sarà alta in cielo ed a metà della notte alle longitudini dell'Asia centrale ed all'alba con la Luna al tramonto in Australia e Nuova Zelanda. Diversi siti astronomici invieranno delle immagini dell'eclisse in tempo reale o condurranno on-line degli special relativi all'evento:


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