Sky & Telescope
Notiziario settimanale

14 agosto 1998

Edizione italiana a cura di Mario Farina

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Perseide A sinistra: Una luminosa perseide solca il cielo della Spada di Orione (da notare la rosea Nebulosa di Orione), il 12 agosto 1997 di prima mattina. L'astrofotografo Wally Pacholka di Long Beach, California, ha realizzato questa immagine sul pellicola Fuji 800 con un obiettivo di 50-mm f/1.7. © 1997 Wally Pacholka.

Le Perseidi non deludono

Stando ai resoconti giunti a Sky & Telescope, questa settimana l'annuale pioggia meteorica delle Perseidi non ha deluso le aspettative degli osservatori di tutto il mondo, nonostante l'interferenza del bagliore lunare. Molti osservatori hanno potuto osservare in cielo numerose coppie di sfere infuocate e di meteore. Una serie di radio-osservazioni di Shelby Ennis puntualizza che l'apparizione del primo picco, verificatasi intorno alle 14:30 TU del 12 agosto, è stato molto evidente. Questo "nuovo" picco è comunque molto diminuito dalla sua prima apparizione, avvenuta all'inizio di questo decennio. Adesso che le Perseidi se ne sono andate, è tempo di prepararsi in anticipo allo sciame novembrino delle Leonidi, che gli osservatori sperano produca una vera e propria "pioggia".


La cometa Williams A sinistra: L'astrofotografo australiano Gordon Garradd ha scattato questa fotografia dela cometa Williams la notte dell'11 agosto con un riflettore di 45 cm ed una camera CD AP7, posa di 60 secondi. Il campo misura 17 minuti d'arco. © 1998 Gordon Garradd.

Una nuova cometa per gli osservatori dell'emisfero sud

La notte del 10 agosto, l'osservatore australiano Peter Williams ha scoperto una nuova cometa. Annunciata dalla Circolare IAU n. 6986, la cometa C/1998 P1 (Williams) raggiungerà ilperielio il 16 ottobre. L'oggetto resterà visibile solo nell'emisfero australe per quasi tutto il periodo migliore per la sua osservazione. La stima attuale della luminosità compiuta dagli osservatori è di 8,5 magnitudini. Per il fine settimana la cometa rimarrà a pochi gradi di distanza da alfa Centauri. Sfortunatamente, avvicinandosi al perielio si allontanerà dalla Terra e si muoverà verso la congiunzione con il Sole; per una carta celeste con l'ubicazione della cometa, consultate la pagina Web di Dale Ireland. Secondo Charles Morris (Jet Propulsion Laboratory), dalla fine di novembre la cometa sarà di 10° e visibile da entrambi gli emisferi. Ecco le posizioni della cometa Williams per l'ora 0 Tempo Universale (coordinate riferite al 2000) per la prossima settimana:

Cometa C/1998 P1 A.R. Dec.
15 agosto 14h 36m -59.7°
17 agosto 14h 26m -57.5°
19 agosto 14h 17m -55.4°


Meteorite marziano A sinistra: In questo primo piano del meteorite marziano ALH 84001, i globuli giallo-arancioni dei carbonati sono chiaramente visibili. E' stato in questi globuli che la NASA ed i ricercatori universitari hanno trovato le prove di microorganismi fossilizzati ma altri scienziati le hanno, sin da allora, messe in discussione. © 1997 UW-Madison/John Valley.

Altre bocciature all'ipotesi di vita su Marte

Tre articoli sull'ultimo numero di Meteoritics and Planetary Science hanno espresso parere contrario sulla possibilità che il meteorite ALH 84001 presenti tracce di vita marziana. Nell'agosto 1996, i ricercatori annunciarono di aver trovato quelli che parevano essere le tracce di resti fossili all'interno di un meteorite di origine marziana. Da allora, si è acceso un dibattito pro e contro questa ipotesi. Tra i nuovi risultati, ce n'è uno di Ed Scott (Università delle Hawaii) e colleghi che, usando microscopi elettronici ed ottici per osservare i carbonati presenti nel meteorite, hanno cercato indizi su come si siano formati i depositi dei carbonati. Sono giunti alla conclusione che i carbonati si sono cristallizzati velocemente alle alte temperature dovute al riscaldamento dell'impatto e non a temperature molto più fredde e compatibili con l'esistenza della vita. Gli altri studi raggiungono le stesse conclusioni sull'improbabilità della vita basata su criteri differenti. Per maggiori informazioni, seguite questi links :

La sonda SOHO A sinistra: Immagine artistica dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA) che mostra il Solar and Heliospheric Observatory (SOHO) nella sua configurazione operativa.

Verso un recupero graduale del SOHO

Le cose sembrano volgere al meglio nello sforzo di recuperare il Solar and Heliospheric Observatory (SOHO). Una settimana dopo aver stabilito un contatto intermittente, i controllori di volo sono riusciti ad utilizzare il Deep Space Network della NASA per ricevere i dati termici ed elettrici dalla sonda, a seguito della parziale ricarica delle sue batterie. Il prossimo passo sarà quello di ricaricarle ulteriormente in modo da poter ottenere informazioni più dettagliate sulla sua salute. Un obiettivo primario sarà quello di scongelare l'idrazina di bordo, così da poter controllare completamente l'assetto della sonda. Gli astronomi temono che gli strumenti scientifici possano essere stati danneggiati irreparabilmente dal freddo dello spazio.


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