Sky & Telescope
Notiziario settimanale

14 febbraio 1997

Edizione italiana a cura di Mario Farina

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Astronauta e strumento dell'HST (28K jpeg) L'astronauta Steve Smith manovra il Faint Object Spectrograph, grande quanto una cabina telefonica, dopo averlo rimosso dal vano strumenti dell'Hubble Space Telescope nel corso della prima passeggiata nello spazio durante la missione STS-82. Cortesia NASA.

Hubble: missione in corso

Il 14 febbraio, di buon ora, due astronauti a bordo dello shuttle Discovery hanno installato con successo due nuovi strumenti sull'Hubble Space Telescope. Uno, denominato NICMOS (Near-Infrared Camera and Multi-Object Spectrometer) esplorerà l'universo alle lunghezzze d'onda infrarosse superiori ad 1 micron, l'altro, chiamato STIS (Space Telescope Imaging Spectrograph) può ottenere simultaneamente lo spettro di diversi oggetti. Gli scienziati responsabili degli strumenti hanno dichiarato che entrambi "sono in vita" ma occorreranno diverse settimane prima che vengano sottoposti a test tutti gli apparati di cui sono composti. Lo STIS, per esempio, ha una tensione di esercizio elevata e non può essere alimentato prima che sia stata completamente evaquata l'aria al suo interno . Ai primi di maggio, si terrà la prima conferenza stampa sui nuovi risultati. Per un resoconto della missione, consultate l'articolo dell'astronomo-astronauta Steve Hawley (in italiano), tratto dal numero di febbraio di Sky & Telescope.


Finder Chart (23K gif) La cometa Hale-Bopp naviga tra l'Aquila ed il Cigno bassa sull'orizzonte di levante prima dell'alba. Il percorso è tracciato sullo sfondo stellato per un periodo di sei settimane, il simbolo ne segna la posizione all'ora 0:00 Tempo Universale alla data indicata. L'orizzonte indicato è riferito per 1 ora e ½ prima dell'alba del 15 febbraio, ad una latitudine di 40° nord. La cometa apparirà più bassa sull'orizzonte prima di questa data, più alta nei giorni seguenti.

Emissioni violente dall'Hale-Bopp

L'editorialista di Sky & Telescope David Levy riporta che la magnitudine raggiunta dalla cometa Hale-Bopp (C/1995 01) è la 1,7, un valore medio tra quelli riportati da vari osservatori di tutto il mondo. Seguendo questa progressione, alla fine di marzo dovrebbe raggiungere la magnitudine 0,5 o forse più. Il 12 febbraio, osservandola con un telescopio di 40 cm, Levy ha rilevato la presenza di una condensazione secondaria, probabilmente dovuta all'emissione violenta di polvere, a 20 secondi d'arco dal nucleo primario ad un angolo di posizione di 190°. Con un binocolo la cometa rivela un nucleo brillante ed una chiara forma ad U che ben promette per la prossima settimana. Il perielio, il punto di massimo avvicinamento al Sole, non sarà raggiunto prima del 1° aprile. Ecco le posizioni della cometa Hale-Bopp per questa settimana, all'ora 0 Tempo Universale, eq. 2.000:

Cometa Hale-BoppA. R.Decl.
15 febbraio20h 20.9m+23° 18'
17 febbraio20h 28.0m+24° 37'
19 febbraio20h 35.6m+25° 58'
21 febbraio20h 43.6m+27° 22'

Per maggiori informazioni, dai collaboratori di Sky & Telescope,, sulla cometa Hale-Bopp, compreso immagini ed animazioni, visita la SKY Online Comet Page.


Primi risultati da Hipparcos

Gli astronomi europei hanno reso noti oggi una serie di risultati cui si è arrivati analizzando le informazioni della missione Hipparcos, anche se la serie completa di dati non verrà resa pubblica prima di giugno. Lanciata nell'agosto 1989, la sonda trascorse diversi anni misurando la posizione e la luminosità delle stelle di magnitudine inferiore ad 11 con una precisione senza precedenti. Tra le nuove scoperte, vi è la constatazione che l'ammasso delle Pleiadi sembra si trovi un 10 per cento più vicino di quanto si pensasse. Anche le variabili cefeidi, stelle pulsanti che gli astronomi usano come campioni di riferimento per misurare la distanza di altre galassie, sono intrinsecamente più luminose e quindi più distanti, di quanto si credesse. Questo implicherebbe che l'universo potrebbe essere più vasto di un 10 per cento circa ed anche le stelle più distanti (e quindi più vecchie) non più vecchie di 11 miliardi di anni. Gli scienziati dovrebbero accogliere con favore questa notizia, considerato che la stima attuale dell'età dell'universo si aggira sui 12 miliardi di anni.


Launcio del MUSES B (17K jpeg) La sonda MUSES B ha iniziato il suo viaggio lungo l'orbita terrestre a bordo del primo dei nuovi razzi giapponesi M-5. Cortesia Institute of Space and Astronautical Sciences.

Lanciato lo Space Interferometer

Il satellite MUSES B del VLBI Space Observatory Programme è stato lanciato martedì 12 febbraio dal Kagoshima Space Center in Giappone, nel collaudo del primo e potente razzo M-5. Una volta nello spazio, la sonda è stata rinominata Haruka, che significa "lontano", un riferimento all'elevata distanza di 21.000 chilometri dell'apogeo della sua orbita estremamente allungata. L'antenna radio dell'Haruka, del diametro di 8 metri, formerà uno degli elementi di un interferometro con un diametro superiore a quello terrestre. Antenne terrestri dei 5 continenti parteciperanno alle osservazioni, il cui inizio è previsto a maggio, dopo le verifiche sulla funzionalità del satellite. I telescopi, forniranno immagini radio ad alta risoluzione di sorgenti maser nelle regioni di formazione stellare della nostra galassia e di quasar in altre galassie.


Primo piano di Europa (35K jpeg) Questo primo piano di Europa, trasmesso recentemente a Terra dalla sonda Galileo, mette in risalto una varietà sconcertante di dettagli superficiali. Cortesia NASA.

Ritorno ad Europa

Il 20 febbraio alle 17:03 Tempo Universale, la sonda Galileo effettuerà il secondo fly-by del satellite di Giove Europa, passando ad una distanza di 587 chilometri. E' prevista l'acquisizione di due immagini grandangolari così come 25 primi piani ad alta risoluzione che risolveranno dettagli inferiori a 21 metri. Altre osservazioni saranno dedicate all'acquisizione di immagini del'anello di Giove, dei piccoli satelliti Tebe ed Amaltea ed a misure della magnetosfera.


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