Il Notiziario di
Sky & Telescope

Edizione italiana a cura di Mario Farina

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Venerdi 14 maggio

A sinistra: Potete sfruttare il vostro computer nei momenti di pausa per cercare tracce di vita extraterrestre. Il progetto SETI@home ("Seti a casa", NdT) presso la University of California a Berkeley, renderà disponibili a centinaia di migliaia di persone i dati ricevuti dal radiotelescopio. Cliccate sull'immagine per vedere una schermata del programma SETI@home.

Cercare gli alieni da casa

Dopo anni di preparazione e mesi di test, un innovativo progetto computerizzato chiede la vostra assistenza, da casa, per la ricerca di segnali radio provenienti da altre civilità. Da ieri notte, è disponibile la versione finale del programma SETI@home per i sistemi operativi Windows 95/98/NT, MacOS ed Unix (il supporto ad ulteriori piattaforme è in fase di test).

SETI@home fu concepito nel luglio 1996 durante la Quinta conferenza internazionale di bioastronomia, tenutasi nell'isola di Capri, per sopperire alla mancanza della potenza di calcolo necessaria per passare al setaccio le informazioni radio acquisite dal maggiore programma di ricerca di intelligenze extraterrestri (SETI). Il concetto è quello di sfruttare bene le pause di migliaia di home computers. I volontari possono scaricare un programma che preleva i dati, li processa e li rimanda al server centrale. Tutto questo viene eseguito da uno screen saver che si attiva quando il computer non viene utilizzato da diversi minuti. Tutto quello che serve sono almeno 32 Mb di RAM, una risoluzione di almeno 800x600 a 256 colori ed una connessione ad Internet.

SETI@home è stato sovvenzionato da donazioni di privati e di associazioni tra cui la Planetary Society, la Paramount Pictures, la Sun Microsystems ed il SETI Institute.


Giovedi 13 maggio

A sinistra: Le immagini dell'Hubble Space Telescope svelano archi, anelli e croci di lenti gravitazionali. Si ringraziano Kavan Ratnatunga (Carnegie Mellon University) e la NASA. Cliccate sull'immagine per vedere tutte e 10 le candidate a lenti gravitazionali.

I miraggi di Hubble

Studiando le immagini dell'Hubble Space Telescope, gli astronomi della Carnegie Mellon University hanno scoperto numerosi esempi di lenti gravitazionali. Questi miraggi astronomici si verificano quando la luce proveniente da una galassia lontana viene curvata dalla gravità di un altro oggetto massivo interposto lungo la nostra linea di vista. Kavan Ratnatunga e Richard Griffiths hanno esaminato più di 500 campi stellari dell'archivio della Medium Deep Survey scovando 10 esempi di lenti che non erano stati mai visti nelle osservazioni eseguite con i telescopi terrestri. Le immagini sono state rilasciate oggi ma i risultati completi della ricerca verranno pubblicati nel numero di maggio dell'Astronomical Journal.


Martedi 11 maggio

A sinistra: Ecco Callisto, la luna ghiacciata di Giove dal diametro di 4.806 km nei suoi colori naturali (a sinistra) e nell'immagine in falsi colori che pone in risalto le sottili differenze nella composizione. Poco sopra al centro vediamo l'enorme cratere da impatto Valhalla, il cui centro chiaro è di circa 600 km. Il verde, della falsa colorazione, indica la presenza di ghiaccio relativamente puro. Si ringraziano NASA/JPL. Cliccate sull'immagine per ingrandirla.

La Callisto Connection

Il 5 maggio alle ore 13:56 Tempo Universale, la sonda Galileo della NASA è transitata a 1.315 chilometri dalla gigantesco satellite Callisto, un flyby che segna una nuova fase nel tour di 3 anni e mezzo intorno a Giove. Nei prossimi mesi verrà sfruttata l'attrazione gravitazionale di Callisto per diminuire il perigiove della Galileo (la distanza minima dal pianeta), da 643.000 km (vicino all'orbita di Europa) a 393.000 km (internamente a quella di Io). Il flyby di Mercoledi è servito anche come primo test del nuovo software che previene le conseguenze delle anomalie nel sistema di alimentazione della Galileo che la pongono in stato di attesa o in "sicurezza", sospendendone le osservazioni scientifiche. Il nuovo software lavora bene come previsto: un'anomalia si è verificata il 3 maggio ma la sonda ne ha diagnosticato la causa e le operazioni sono proseguite indisturbate.

Alla fine di quest'anno, la Galileo inizierà una serie di passaggi mozzafiato di Io, passando in zone dove la concentrazione di particelle cariche pericolose per i sistemi della navicella, che pervadono le regioni interne della magnetosfera del pianeta. La tabella di marcia della missione prevede un flybys il 10 ottobre (passerà a 575 km da Io), il 26 novembre (300 km) ed il prossimo 22 febbraio (200 km). Se dovesse sopravvivere allle forche caudine della magnetosfera, i responsabili del progetto sperano di trovare i fondi necessari ad estendere le operazioni sino al dicembre del 2000. In quel periodo, la sonda Cassini passerà nel sistema gioviano nel corso del viaggio che sta compiendo in direzione di Saturno.


Venerdi 7 maggio

A sinistra: La spettacolare galassia NGC 4650A è entrata a far parte della serie di "ritratti illustri" di Hubble. La ripresa composita nei colori blu, verde e nel vicino infrarosso è stata ottenuta con la Wide Field Planetary Camera 2. Si ringrazia l'Hubble Heritage Team (AURA/STScI/NASA). Cliccate sull'immagine per ingrandirla.

Aiutate Hubble!

L'immagine rilasciata ieri dall'Hubble Heritage Project dello Space Telescope Science Institute è stata scelta da voi o da almeno 8.000 di voi. La misteriosa galassia anulare NGC 4650A nel Centauro si è classificata prima in una votazione avvenuta per mezzo di Internet. Sita a circa 130 milioni di anni luce di distanza, è conosciuta come una galassia ad anello polare, la conseguenza secondo gli astronomi, di una collisione galattica avvenuta, sembra, 1 miliardo di anni fa.

E' iniziata ieri un altra tornata di votazioni. Fate anche voi la vostra scelta tra tre ammassi compatti di galassie collegandovi al sito Web dell'Heritage. Nessuno di questi ammassi è mai stato ripreso con il dettaglio ottenibile da Hubble. La votazione si concluderà il 4 giugno e la ripresa verrà effettuata dal Telescopio Spaziale in luglio o agosto.


Giovedi 6 maggio

A sinistra: Le preoccupazioni su un motore di spinta hanno ritardato ancora il lancio dell'Osservatorio per raggi X Chandra, che qui vediamo durante la costruzione. Cliccate qui per vedere in diretta il telescopio al Kennedy Space Center. Si ringrazia la NASA. Cliccate sull'immagine per ingrandirla.

Rinviato ancora il lancio del Chandra

Nonostante una serie sfortunata di eventi, il Chandra X-ray Observatory della NASA è pronto per il lancio, non è così, purtroppo, per il suo vettore. Il problema riguarda il razzo di spinta denominato Inertial Upper Stage (IUS) che verrà trasportato in orbita, insieme all'enorme telescopio, dallo Space Shuttle Columbia. Il razzo sarà necessario per innalzare il Chandra in un'orbita ellittica che si estenderà sino a 138.000 chilometri dalla Terra, ben oltre la quota raggiungibile dallo shuttle. Si sospetta che il malfunzionamento di un'altro IUS sia alla base del fallimento della missione dell'U.S. Air Force del 9 aprile e quindi, almeno sino a che non verrà accertata la causa dell'incidente, i manager della NASA sono riluttanti nel procedere alla preparazione del volo dell'osservatorio. "Se potessi fare piena luce (sullo IUS), ne saremmo ben lieti", ci ha detto il 4 maggio Fred Wojtalik, program manager al Marshall Space Flight Center della NASA "ma ancora non ci siamo riusciti". Il Columbia ed il suo carico potrebbero essere pronti al lancio già dal 22 luglio, con un ritardo di appena due settimane; se però la tabella di marcia dovesse slittare all'inizio di agosto, il lancio previsto di altre missioni potrebbe far slittare definitivamente sino all'inizio del prossimo anno la partenza, tanto attesa, della missione del costo di 1,4 miliardi di dollari. Questo ulteriore ritardo, inoltre, ne farebbe salire i costo di altri 43 milioni di dollari.


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