Il Notiziario di
Sky & Telescope

Edizione italiana a cura di Mario Farina

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La rivista indispensabile di astronomia

Lunedi 15 novembre

A sinistra: L'astronauta Steven Smith (a sinistra) e Mark Lee si avvicinano all'Hubble Space Telescope per iniziare la manutenzione nel corso della seconda missione di servizio effettuata nel febbraio 1997. Durante ogni passeggiata spaziale, un'astronauta era posto al temine del braccio meccanico mentre l'altro era legato con un cavo alla navicella. Si ringrazia la NASA. Cliccate sull'immagine per ingrandirla.

Spento Hubble in attesa delle riparazioni

Gli astronomi avevano sperato di batterli sul tempo ma nel fine settimana i sei giroscopi dell'Hubble Space Telescope si sono guastati, lasciando l'osservatorio orbitante senza la possibilità di puntare l'obbietivo. Alle 8:30 del 13 novembre, il giroscopio n. 1 balked e presto ha smesso di rispondere ai comandi. Il telescopio si è posto "in sicurezza" cessando le operazioni scientifiche e rimarrà in questa condizione sino a quando gli astronauti a bordo dello Space Shuttle Discovery gli faranno visita il mese prossimo. Questa missione di servizio era stata prevista in ottobre, nella speranza di sostituire i giroscopi prima che si guastassero ed imponessero uno stop alle ricerche scientifiche invece, il lancio è stato posticipato di due mesi a causa di problemi alla flotta degli Space Shuttle. Il Discovery, che si sta dirigendo verso la rampa di lancio, dovrebbe quindi partire il 6 dicembre.

L'equipaggio che dovrebbe compiere le riparazioni comprende l'astronauta Steven Smith (che volò con la seconda missione di servizio), John Grunsfeld, Michael Foale (a bordo della Mir durante la collisione con la Progress del 1997) e l'astronomno svizzero Claude Nicollier (che volò con la prima missione di servizio). Rimpiazzeranno i giroscopi ed installeranno nuove apparecchiature che, secondo i piani, avrebbero dovute essere montate con il volo dell'anno prossimo. I giroscopi dell'HST sono basati su una tecnologia utilizzata sin dal 1970 con successi alterni; quello che si è guastato recentemente lo ha fatto ben prima del previsto. Le unità sostitutive sono dotatte di un nuovo lubrificante che dovrebbe migliorarne le prestazioni.


Venerdi 12 novembre

Leonidi

A sinistra: Tony e Daphne Hallas hanno fotografato lo sciame delle Leonidi nel 1998 a 1.200 metri di quota su Pine Mountain vicino Ojai, in California, la mattina del 17 novembre. Le meteore rilevate da un'esposizione di 20 minuti dell'emisfero nord sono state unite digitalmente a quelle riprese con un'esposizione di 5 minuti. La Polare è la stella luminosa in alto a sinistra. Cliccate sull'immagine per ingrandirla.

Siete pronti per le Leonidi?

Dopo il buon spettacolo inscenato lo scorso anno (buona parte del quale è rimasto precluso ai nordamericani), sembra che, per alcune regioni del mondo, la mattina del 18 novembre lo sciame delle Leonidi presenterà uno spettacolo composto essenzialmente da meteore deboli. L'Europa e l'Africa saranno le aree maggiormente interessate al fenomeno che si presenterà più acuto nel momento in cui la Terra attraverserà il flusso di meteoroidi. Ma anche il nordamerica, specialmente la parte orientale, avrà buone possibilità di assistere allo spettacolo.

Il motivo di tanto clamore ed anticipazioni sull'argomento è dovuto al recente ritorno della cometa Tempel-Tuttle, che ha un'orbita di 33 anni. Il 17 novembre 1966, esattamente 33 anni fa, un numero enorme di stelle cadenti riempì il cielo dell'America occidentale per quasi un'ora. Da allora, gli osservatori di meteore hanno atteso pazientemente la ripetizione di una pioggia tanto spettacolare. Quest'anno, in condizioni ideali di osservazione, potrebbero rendersi visibili centinaia di deboli meteore per ora.

Ricordate: non è necessario un telescopio o attrezzature speciali per osservare le meteore. E' sufficiente coprirsi bene, avere un comodo posto per sedersi ed aspettare. Se potete rimanere alzati sino a tardi, avrete maggiori possibilità di vedere più Leonidi dopo mezzanotte che alzandovi la mattina presto. Ed anche se arriveranno da ogni parte del cielo, le loro scie sembreranno portare alla costellazione del Leone (da cui deriva il nome dello sciame). Per maggiori informazionisulle Leonidi, consulate la pagina di S&T sulle meteore.


Venerdi 12 novembre

Transito di Mercurio

A sinistra: Chiunque si trovi all'interno di questi grandi cerchi avrà la rara possibilità di osservare il piccolo profilo di Mercurio davanti al disco solare. L'evento si verificherà la tarda serata del 15 nel Nord e Sud America ma alle prime ore del mattino del 16 in Giappone ed Australia. Nell'Oceano Pacifico, a circa 100 chilometri a sud-ovest di Tahiti, il Sole si troverà direttamente allo zenith, al momento del transito. Informazioni a cura di John Westfall; cartina tratta da Sky & Telescope. Cliccate sull'immagine per ingrandirla.

Il transito di Mercurio

Lunedi 15 novembre per molte zone del Nord e Sud America ed il 16 per il Pacifico Occidentale sarà possibile osservare il transito di Mercurio sul bordo settentrionale del Sole. In totale, in questo secolo si sono avuti 13 transiti di Mercurio ma è la prima volta, dall'invenzione del telescopio, che il fenomento sarà osservabile contemporaneamente sia il transito parziale che quello totale. Gli osservatori dell'Australia meridionale e della Nuova Zelanda, per esempio, vedranno il pianeta passare solo in partte sul disco solare. Per gli osservatori statunitensi (Hawaii a parte), l'evento durerà un'ora circa ed avrà inizio Lunedi sera alle 21:11 TU, le 16:11 sulla East Coast (durante o dopo il tramonto) ed alle 13:11 sulla West Coast. Maggiori dettagli si trovano sul numero di novembre di Sky & Telescope.

Transito di Mercurio

A sinistra: Indipendentemente dal punto in cui osserverete il fenomeno, Mercurio si muoverà da sinistra a destra lungo l'estremo limbo nord-nord-est del Sole. La principale differenza tra gli osservatori che si troveranno a migliaia di chilometri di distanza, sarà nella separazione tra Mercurio ed il limbo solare a metà del fenomeno. Nella Nuova Zelanda meridionale e nell'Australia occidentale e meridionale, non ci sarà questa separazione Australia. Informazioni a cura di John Westfall; schema tratto da Sky & Telescope. Cliccate sull'immagine per ingrandirla.


Venerdi 12 novembre

Schema dell'orbita

A sinistra: Intorno all'undici novembre, la Terra è transitata molto vicina all'orbita della cometa LINEAR (C/1999 J3), che attraversò l'eclittica (il piano dell'orbita terrestre) il 2 ottobre. Se la cometa avesse lasciato una scia di detriti, avremmo potuto vedere qualche meteora ma così non è stato. Schema realizzato con Starry Night Pro 3.0 della Sienna Software. Cliccate sull'immagine per ingrandirla.

Nessun nuovo sciame meteorico

I primi rapporti parlano di un aumento dell'attività meteorica minimo nella notte dell'undici novembre, periodo del previsto massimo delle meteore "Linearidi" dall'esperto Joe Rao. Una coppia di ricercatori cechi ha notato, però, un aumento del numero di meteore deboli rilevate con il radar, rispetto alla notte precedente. Se si trattasse di "Linearidi", al momento non è dato di sapere. Rao ha basato la sua previsione sull'idea che la cometa LINEAR (C/1999 J3) potesse aver lasciato una scia di detriti che la Terra avrebbe potuto incontrare, poiché l'orbita della cometa passa ad appena 1,7 milioni di chilometri dall'orbita terrestre. Il 20 settemre la cometa ha raggiunto il massimo avvicinamento al Sole ed il 2 ottobre ha attraversato l'eclittica (il piano dell'orbita terrestre). Il radiante dello sciame avrebbe dovuto trovarsi nel Grande Carro.


Venerdi 5 novembre

A sinistra: Nell'immagine composita alle lunghezze d'onda del visibile realizzata dall'Hubble Space Telescope, si vede IC 2163 (a sinistra) in prossimità della più massiva NGC 2207, di magnitudine 11 (a destra). L'ampiezza verticale dell'inquadratura è di 2,5 minuti d'arco (80.000 anni luce). Si ringraziano l'Hubble Heritage Team e la NASA. Cliccate sull'immagine per ingrandirla.

Coppia galattica in dettaglio

I passaggi ravvicinati tra galassie offrono agli astronomi una possibilità unica per l'approfondimento delle conoscenze sull'aspetto e sull'evoluzione galattica. Un'immagine dell'Hubble Space Telescope rilasciata questa settimana, riguarda una coppia spettacolare: IC 2163 ed NGC 2207 nel Cane Maggiore. Secondo uno studio di Debra M. Elmegreen (Vassar College), Bruce G. Elmegreen (IBM) ed altri, l'orbita ha portato, diversi milioni di anni fa, IC 2163 frontalmente verso il braccio occidentale di NGC 2207. La galassia più piccola ha quindi attraversato la spirale, delle dimensioni della Via Lattea, emergendo poi dal lato orientale e lasciando le profonde tracce della distruzione mareale: una lunga scia di polveri, gas e stelle. L'evento era ben noto agli astronomi sin da prima che venissero effettuate le osservazioni del 1996 con l'HST, ma questa immagine ha permesso di osservare da vicino le luminose stelle bianco-blu e le bande scure di polveri che devono la loro concentrazione e distribuzione all'interazione gravitazionale tra le due galassie. I ricercatori hanno tratto un ulteriore vantaggio dalla fortuita posizione di IC 2163, che si trova oltre la frangia orientale di NGC 2207: la luce proveniente dalle stelle della prima galassia può essere osservata attraverso l'ultima, dando agli studiosi la rara opportunità di valutare l'opacità di una tipica banda di polveri di una spirale.


Venerdi 5 novembre

A sinistra: Una simulazione generata al computer mostra un pianeta delle dimensioni di Giove che orbita intorno ad una stella binaria. Un simile sistema, la prima stella binaria che si sospetta abbia un pianeta, è stato ipotizzato partendo dalle osservazioni del progetto Microlensing Planet Search. Per un'animazione del sistema visitate il sito Web del progetto. Si ringrazia l'MPS.

Scoperto un pianeta intorno ad una stella binaria

Per la prima volta gli astronomi ritengono di aver rilevato la presenza di un pianeta intorno ad un sistema stellare binario. David Bennett (Università di Notre Dame) e colleghi hanno tenuto sotto osservazione le leggere variazioni di luminosità delle stelle che dovrebbero indicare il passaggio di un oggetto massivo di fronte a loro perché la luce proveniente da stelle lontane sarebbe curvata dalla gravità dell'oggetto in primo piano. Simili eventi delle cosiddette micro-lenti sono stati analizzati per trovare i Massive Compact Halo Objects (MACHO), che si ritiene siano parte della cosiddetta "massa mancante", o "materia oscura".

Un evento di questo tipo, avvenuto nel 1997 e denominato MACHO-97-BLG-41, aveva una curva di luce così strana che, hanno concluso gli astronomi sul numero di Nature del 4 novembre, la stella sullo sfondo dovrebbe essere una binaria con un pianeta di massa pari a tre volte quella di Giove che gli orbita intorno. Questo sistema si trova a circa 20.000 anni luce dalla Terra. Sino ad oggi, sono stati scoperti circa due dozzine di pianeti extrasolari ma tutti quanti orbitano intorno a stelle singole. Considerato che la maggior parte delle stelle della galassia si trovano in sistemi multipli, la scoperta di pianeti intorno a stelle binarie potrebbe significare che ce ne sono molti di più di quanto si pensi. L'esistenza di questo oggetto non è comunque ancora del tutto certa. Gli astronomi fanno notare che l'anomalo evento di microlente potrebbe essere stato prodotto da un sistema stellare triplo o da un artefatto dovuto alla mutua orbita delle stelle. Sfortunatamente, l'osservazione è rimasta unica nel suo genere, a causa del cambiamento nell'allineamento con l'oggetto sullo sfondo.


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