Sky & Telescope
Notiziario settimanale

16 gennaio 1998

Edizione italiana a cura di Mario Farina

Logo S&T®
La rivista indispensabile di astronomia


Roccia marziana (36K JPEG) In questo primo piano del meteorite marziano ALH 84001, sono chiaramente visibili i globuli giallo-arancioni dei carbonati. E' in questi globuli che la NASA ed i ricercatori universitari hanno trovato le prove di quello che ritengono sia il resto fossilizzato di microorganismi risalenti alle prime fasi della storia di Marte. Adesso, sembra che questi microorganismi abbiano un'origine terrestre. © 1997 UW-Madison/John Valley.

Vita su Marte? Forse no...

Nell'agosto del 1996, dei ricercatori annunciarono il ritrovamento di quelli che parevano essere tracce di vita fossilizzate all'interno di un meteorite originario di Marte. Da allora, il dibattito tra favorevoli e contrari non ha conosciuto soste. Due nuovi studi, pubblicati nel numero del 16 gennaio della rivista Science, hanno gettato ulteriori dubbi sulla veridicità dell'annuncio, dichiarando che la roccia venne contaminata dopo l'atterraggio sulla superficie ghiacciata dell'Antartide. Gli scienziati dell'Università della California presso la Scripps Institution of Oceanography di San Diego spiegano come hanno testato il meteorite ricercando degli aminoacidi e di come le molecole ritrovate siano "chiaramente terrestri". Nel frattempo, ricercatori dell'Università dell'Arizona hanno rilevato che anche la datazione con il metodo del carbonio radioattivo ne conferma l'origine terrestre.


Marte e Giove (16K JPEG) Questa settimana, nel cielo serale, si potrà ammirare una stretta congiunzione tra il luminoso Giove e l'assai più debole Marte. Disegno di Sky & Telescope.

Marte incontra Giove

E penserete alla vita su Marte se, il 20 gennaio, alle ultime luci del tramonto guarderete basso all'orizzonte in direzione ovest-sud-ovest. Troverete il luminoso Giove ed il debole Marte separati da soli 0,2 gradi. Un binocolo mostrerà anche la luna più grande di Giove, Callisto, poco ad ovest del gigante gassoso. Per maggiori dettagli, leggete pagina 96 del numero di gennaio di Sky & Telescope.


Lunar Prospector (21K JPEG) Disegno artistico del Lunar Prospector in prossimità della Luna. Cortesia NASA.

Il Prospector in orbita lunare

Il Lunar Prospector della NASA dall'11 gennaio ha raggiunto la Luna. Due giorni dopo, l'orbita è stata resa quasi circolare. Ulteriori manovre immetteranno la sonda nell'orbita prevista per la mappatura. Il Lunar Prospector trascorrerà almeno un anno osservando la Luna da un'altitudine di 100 chilometri. Al termine della missione primaria, potrebbe essere spostata su un'orbita a 10 km dalla superficie. Una domanda cui i ricercatori cercheranno di rispondere una volta per tutte è se c'è realmente acqua nei crateri polari perennemente in ombra.

E' possibile seguire online l'evolversi della missione.


La cometa  Tempel-Tuttle (42K JPEG) In questa immagine CCD, formata da cinque riprese di due minuti ciascuna, la cometa Tempel-Tuttle è la macchia offuscata in basso a sinistra. Il belga Tom Alderweireldt ha effettuato questa ripresa la notte tra il 10 e l'11 gennaio 1998, con un telescopio Celestron Fastar di 20 cm ed una camera PixCel, sovrapponendo poi le esposizioni della cometa aumentandone artificialmente la luminosità rispetto alle stelle, che appaiono come linee punteggiate a causa del rapido moto della cometa. © 1998 Tom Alderweireldt; autorizzazione concessa.

La cometa Tempel-Tuttle

Tra il 6 e l'11 gennaio, riferiscono esperti osservatori, la luminosità della cometa 55P/Tempel-Tuttle è scesa dalla magnitudine 9,0 alla 10,4. L'oggetto, parente dello sciame meteorico delle Leonidi, appare diffuso con una chioma ampia da 5 ad 8 minuti d'arco. Le osservazioni sono state disturbate dalla luminosità lunare ma ora il nostro satellite sta lasciando il campo al cielo buio. Il periodo senza Luna subito dopo il tramonto inizierà il 14 gennaio. Adesso, la cometa Tempel-Tuttle è posta, favorevolmente, in prossimità del polo nord celeste. Ora si spera che, come previsto, nelle prossime due settimane senza Luna la cometa raggiunga la luminosità massima di 8 o 9 magnitudini, potrebbe persino raggiungere la 7° divenendo sufficientemente brillante da poter essere osservata con un binocolo. Una mappa per localizzarla con telescopi amatoriali si trova a pagina 91 del numero di febbraio di Sky & Telescope, come anche su SKY Online (42K GIF).

Michael Doyle di Round Rock, nel Texas, scrive a S&T spiegando quanto sia importante seguire la Temple-Tuttle. "Questa cometa, virtualmente non è studiata dal suo ritorno del 1865-1866" scrive, "la cometa Tempel-Tuttle fu fotografata solo in poche occasioni nel corso dell'apparizione del 1965, per via della sfavorevole geometria in cui poté essere osservata. Tutti dovrebbero osservarla con lo stesso entusiasmo che mostrarono in occasione dell'Hale-Bopp. Dopo tutto, fino al 2031non potremo più farlo!"


Copyright © 1998 Sky Publishing Corporation, Tutti i diritti riservati.
Tutti i testi ed il materiale non possono essere riprodotti in qualsiasi forma senza autorizzazione.
Per informazioni rivolgersi a Sky Publishing Corp., P.O. Box 9111, Belmont, MA 02178-9111, per l'E.U. 1-617-864-7360. Fax: 1-617-576-0336 (Solo per gli editoriali), 1-617-864-6117 (tutti gli argomenti). Oppure via e-mail a webmaster@skypub.com.