Sky & Telescope
Notiziario settimanale

21 agosto 1998

Edizione italiana a cura di Mario Farina

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Ammasso galattico massiccio A sinistra: Il massivo e distante ammasso galattico MS1054-0321 ha una potente emissione nella radiazione X, come risulta dall'alone blu sovrapposto all'immagine ottica ripresa da Terra e mostrata a sinistra. Quando il Telescopio Spaziale Hubble ha zoommato sull'ammasso, come vediamo a destra nell'immagine in falsi colori, ha risolto molte galassie che ne fanno parte. Cortesia Megan Donahue (STScI), Isabella Gioia (Università delle Hawaii) e NASA.

Un massiccio ammasso galattico estende l'universo

Un'immagine del
Telescopio Spaziale Hubble rilasciata Mercoledi, mostra un misterioso ammasso di numerose galassie che potrebbero fornire l'indicazione sul futuro dell'universo. Megan Donahue (Space Telescope Science Institute) ha esaminato le osservazioni sulle emissioni X e nella luce visibile compiute da terra dell'ammasso galattico più lontano di un catalogo di ammassi realizzato con il satellite Einstein Observatory. Le osservazioni nella radiazione X di altri due satelliti gli hanno permesso di determinarne la massa ed il risultato è andato ben oltre le sue aspettative essendo equivalente a diverse migliaia di Via Lattea. L'ammasso è molto distante, circa 8 miliardi di anni luce, la sua luce viene da un'epoca in cui non avrebbero dovuto esserci ammassi così grandi. Una conseguenza dell'esistenza di questo lontano "peso massimo" è che la massa totale del cosmo non è sufficiente a "chiudere" l'universo cioé non c'è sufficiente gravità per fermarne l'espansione. Secondo la Donahue, "La nostra conclusione è gli ammassi di galassie hanno rallentato significativamente il loro tasso di crescita negli utlimi 5 miliardi di anni e che questo rallentamento implica che l'universo non è abbastanza denso da fermare l'espansione". I dettagli sono apparsi sul numero del 1 agosto dell'Astrophysical Journal.


Marte A sinistra: Il Telescopio Spaziale Hubble ha scattato questa splendida istantanea di Marte diversi anni fa, quando il pianeta rosso era molto più vicino alla Terra di adesso. Impatti di striscio sulla superficie del pianeta hanno scagliato lontano dei detriti, gli scienziati adesso stanno esaminando 13 meteoriti che si ritiene provengano da Marte. Courtesia Philip James, Steven Lee, STScI e NASA.

Un nuovo frammento da Marte

Il 14 agosto, un geochimico tedesco ha annunciato l'identificazione di 13 meteoriti di origine marziana. I due chili di roccia esaminati, furono trovati nel deserto del Sahara. Secondo Jutta Zipfel (Max Planck Institute di Chimica) le analisi mineralogiche e del contenuto dei gas rivelano che la composizione del meteorite è compatibile con la superficie marziana. Fa notare che il meteorite venne scagliato da Marte circa un milione di anni fa.


WIND e la Luna All'estrema sinistra: Immagini artistica della sonda WIND in azione. Cortesia NASA/Goddard Space Flight Center. A sinistra: La Luna, nell'immagine dell'astrofilo portoghese Antonio Cidadao.

La tenue atmosfera della luna

Anche se la superficie lunare è assimilabile al vuoto dello spazio, il nostro satellite possiede un'atmosfera estremamente tenue. Nuovi dati annunciati il 18 agosto hanno identificato ulteriori elementi nell'"aria" della Luna. Atomi di elio, argon, sodio e potassio erano già stati riconosciuti e catalogati in precedenza; adesso, le rilevazioni spettroscopiche provenienti dal satellite WIND hanno permesso l'identificazione di ulteriori elementi, tra cui atomi di ossigeno, silicio ed alluminio. Il WIND fu lanciato nel novembre 1994 e fa parte del programma NASA - Global Geospace Science (GGS) -. I dettagli dello studio compariranno tra breve in un numero di Geophysical Research Letters. Per maggiori informazioni sulla sonda, consultate la WIND Mission Operations Home Page.


La cometa Williams A sinistra: L'astrofotografo australiano Gordon Garradd ha scattato questa fotografia dela cometa Williams la notte dell'11 agosto con un riflettore di 45 cm ed una camera CD AP7, posa di 60 secondi. Il campo misura 17 minuti d'arco. © 1998 Gordon Garradd.

La cometa Williams nel profondo sud

La cometa Williams (C/1998 P1) si sta lentamente muovendo a nord attraverso il Centauro ma rimane essenzialmente visibile alla sera solo per gli osservatori dell'emisfero australe. Ciononostante, se vi trovate a 20° di latitudine nord o meno, potreste riuscire ad osservarla immediatamente alla fine del crepuscolo, pochi gradi sopra l'orizzonte occidentale. Gli osservatori australiani hanno valutato la sua luminosità ad 8,5 magnitudini; per una carta celeste con l'ubicazione della cometa, consultate la pagina Web di Dale Ireland. Secondo Charles Morris (Jet Propulsion Laboratory), dalla fine di novembre la cometa sarà di 10° e visibile da entrambi gli emisferi. Ecco le posizioni della cometa Williams per l'ora 0 Tempo Universale (coordinate riferite al 2000) per la prossima settimana:

Cometa C/1998 P1 A.R. Dec.
22 agosto 14h 07m -52.5°
24 agosto 14h 02m -50.7°
26 agosto 13h 58m -49.0°


Eclisse anulare A sinistra: Un'eclisse anulare si verifica quando la Luna passa direttamente tra la Terra ed il Sole ed il diametro apparente del nostro satellite è leggermente più piccolo di quello del Sole. L'anularità è visibile solo lungo una zona ristretta. Gli osservatori in entrambi i lati di questa zone, saranno i testimoni di un'eclissi di Sole parziale. In nessun istante di un'eclissi anulare o parziale è sicuro guardare direttamente il Sole senza filtri protettivi speciali!

Eclissi anulare in diretta on-line

Parte dell'Indonesia e del Pacifico del sud avranno un'eclissi anulare di Sole, Sabato 22 agosto (Sabato mattina in Italia). In una più vasta area comprendente il sud-est dell'Asia, l'Indonesia, l'Australia e la nuova Zelanda sarà visibile un'eclissi parziale. L'evento sarà trasmesso in diretta, come di consuetudine ormai, anche su Internet. Altrimenti, in seguito potrete sapere come è andata dalla nostra Eclipse Page.

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