Sky & Telescope
Notiziario settimanale

21 febbraio 1997

Edizione italiana a cura di Mario Farina

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Hubble in orbita (27K jpeg) L'Hubble Space Telescope, lungo oltre 13 metri e con una massa che supera le 11 tonnellate fluttua lungo l'orbita terrestre dopo il rilascio dallo Space Shuttle Discovery avvenuto il 19 febbraio. Cortesia NASA.

Manutenzione dell'Hubble completata

Lo Space Shuttle Discovery ed i sette astronauti del suo equipaggio, questa mattina presto sono atterrati al Kennedy Space Center al termine di una missione durata 11 giorni durante la quale hanno effettuato l'aggiornamento dell'Hubble Space Telescope. Nel corso di quattro passeggiate nello spazio, l'equipaggio del Discovery ha installato una camera per l'infrarosso uno spettrografo, un sensore per il puntamento, due registratori per i dati e diversi altri apparati elettronici. In una quinta uscita nello spazio hanno riparato alcune parti della protezione isolante del telescopio, che avevano scoperto essersi staccata dopo sette anni di esposizione al rigido ambiente spaziale. Gli scienziati dell'Hubble sono al momento impegnati nella verifica dei nuovi strumenti scientifici e dei vari sistemi del telescopio e sperano, nel giro di poche settimane, di renderlo nuovamente operativo. Per un resoconto della missione (scritto prima del lancio), consultate l'articolo dell'astronomo-astronauta Steve Hawley (in italiano), tratto dal numero di febbraio di Sky & Telescope.


Finder Chart (23K gif) La cometa Hale-Bopp naviga tra l'Aquila ed il Cigno bassa sull'orizzonte di levante prima della fredda alba invernale. Il percorso è tracciato sullo sfondo stellato per un periodo di sei settimane, il simbolo ne segna la posizione all'ora 0:00 Tempo Universale alla data indicata. L'orizzonte indicato è riferito per 1 ora e ½ prima dell'alba del 15 febbraio, ad una latitudine di 40° nord. La cometa apparirà più bassa sull'orizzonte prima di questa data, più alta nei giorni seguenti.

L'Hale-Bopp a quota 1.0

Persino la forte luce lunare non riesce a smorzare il crescente entusiasmo per la cometa Hale-Bopp (C/1995 O1), la quale ha raggiunto, secondo gli osservatori, la magnitudine 1.0. John Bortle di Sky & Telescope segnala la presenza di un getto ricurco che può essere osservato facilmente con un binocolo nel lato sud-est dell'abbagliante nucleo, immerso nella coda di polveri lunga 2°. Telescopicamente riporta Bortle, anche la struttura interna della chioma è perlomeno complessa da descrivere. C'è anche una lunga coda di ioni nel lato a nord-est. A partire da questa settimana eviteremo di fornire le coordinate, essendo elementare l'individuazione della cometa anche dai cieli cittadini. Per osservarla è necessario alzarsi circa 1 ora e ½ prima dell'alba. La cometa si trova nell'ala inferiore del Cigno, in basso a destra rispetto alla luminosa stella Deneb, circa 20° sopra l'orizzonte in direzione nord-est.

Per maggiori informazioni, dai collaboratori di Sky & Telescope,, sulla cometa Hale-Bopp, compreso immagini ed animazioni, visita la SKY Online Comet Page.


Primo piano di Europa (35K jpeg) Questo primo piano di Europa, trasmesso recentemente a Terra dalla sonda Galileo, mette in risalto una varietà sconcertante di dettagli superficiali. Cortesia NASA.

Riecco Europa

Il 20 febbraio la sonda Galileo ha effettuato il secondo fly-by di Europa, un satellite di Giove, passando come previsto ad una distanza di 586 chilometri. Dalla prossima settimana verranno trasmessi a Terra i primi piani ad alta risoluzione della sua superficie ghiacciata che dovrebbero rivelare dettagli di molto inferiori ai 100 metri di diametro. Tra le altre osservazioni effettuate ci sono le immagini dell'anello di Giove, dei piccoli satelliti Tebe ed Amaltea e le misurazioni della magnetosfera. Il prossimo obiettivo importante della Galileo sarà una nuova visita di Ganimede, che avrà luogo il 5 aprile.


Immagine della SN1987A (40K jpeg) Una bolla a forma di clessidra e tre anelli di gas espulsi in espansione sono divenuti una caratteristica della supernova 1987A. L'immagine è stata ottenuta dall'Hubble Space Telescope nel febbraio 1994. Cortesia Christopher Burrows, ESA, e NASA.

L'anniversario della SN 1987A

Circa 166.000 anni fa, una stella nella Grande Nube di Magellano divenne una supernova, vomitò violentemente gli strati esterni nello spazio emettendo un lampo luminosissimo in tutte le direzioni. Questo flash raggiunse la Terra in questi stessi giorni di 10 anni fa, nella notte tra il 23 ed il 24 febbraio quando raggiunse in breve tempo la magnitudine 2,9. Negli anni che seguirono, la supernova divenne una fonte importantissima di informazioni per gli astrofisici che studiano la vita e la morte delle stelle. Questi ritengono che la stella esplosa fosse un tempo una stella blu con una massa 20 volte quella del Sole. Con il tempo, si gonfiò diventando una gigante rossa, perse con il vento stellare parte della massa e quindi si contrasse surriscaldandosi e divenendo una supergigante blu. Alla fine il nucleo collassò, innescando l'esplosione. Per conoscere la storia completa della SN1987A, Sky & Telescope pubblica nel numero di febbraio di un articolo dell'esperto in supernove Robert Kirshner.


Un altro traguardo

La settimana passata ha segnato un'altra pietra miliare negli annali dell'astronomia amatoriale: il raggiungimento della 10.000° sessione osservativa da parte di David Levy, collaboratore di Sky & Telescope. Congratulazioni!


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