Sky & Telescope Notiziario settimanale
23 ottobre 1998
Edizione italiana a cura di Mario Farina | ® La rivista indispensabile di astronomia |
A sinistra: (21K JPEG) Il luminoso anello interno della galassia a spirale NGC 7742 in Pegaso nei telescopi terrestri è appena percettibile ma solo in questa immagine del Telescopio Spaziale Hubble la notevole simmetria della struttura diviene particolarmente evidente. La potremmo chiamare la Galassia Uovo Fritto. Cortesia Hubble Heritage Project/STScI/NASA/AURA.
L'eredità di Hubble
Una nuova iniziativa dello Space Telescope Science Institute (STScI) è quella di pubblicizzare le migliori immagini riprese dal Telescopio Spaziale Hubble e di richiamare l'attenzione sulle nuove osservazioni di soggetti particolarmente fotogenici. L'Hubble Heritage Project è nata da un'idea degli astronomi Keith Noll, Anne Kinney ed Howard Bond dello STScI ed è stata approvata dal precedente direttore dell'istituto Robert Williams. Il 21 ottobre, dagli archivi di Hubble sono state rese pubbliche su Internet quattro immagini: Saturno, la Bubble Nebula (NGC 7635), le nubi stellari del Sagittario e la galassia a spirale NGC 7742. Il progetto rilascerà almeno un'immagine nuova ogni mese. Sin dal suo lancio avvenuto nel 1990, Hubble ha studiato più di 10.000 oggetti, raccogliendo un album fotografico celeste con oltre 130.000 immagini di pianeti, stelle, nebulose e galassie.
A destra: (18K JPEG) Quando stelle di massa simile a quella del Sole raggiungono la fine dell'esistenza, espellono strati di gas che vanno a formare le spettacolari nebulose planetarie. Questo strano esempio, NGC 6210, in questa immagine del Telescopio Spaziale Hubble ricorda, nella forma, una tartaruga. Cortesia R. Rubin, C. Ortiz, P. Harrington, N. J. Lame, R. Dufour e NASA.
Il giorno seguente al rilascio delle immagini dell'Heritage, è stata resa nota un'altra nuova immagine di una nebulosa planetaria dalla forma strana. NGC 6210, che si trova a circa 6.600 anni luce di distanza nella costellazione di Ercole, è stata paragonata, per l'aspetto, ad una tartaruga che inghiotte una conchiglia. Tra le caratteristiche di questa nube di gas in espansione, ci sono almeno quattro getti di materia provenienti dalla stella centrale.
A sinistra: (16K GIF) Potete trovare la Nova Scorpii 1998 con l'ausilio di questa carta celeste tratta dal Millennium Star Atlas. © 1997 Sky Publishing Corp.
Una nova nello Scorpione
Nello Scorpione c'è una nuova stella. Secondo la Circolare IAU 7034, William Liller di Vina del Mar, in Cile, ha scoperto una stella di magnitudine 6,9 in una fotografia ripresa il 21 ottobre facente parte della survey PROBLICOM. La posizione della stella, equinozio riferito al 2000, 17h 55m 25s in ascensione retta e -31° 01' 42" in declinazione. In Australia, Gordon Garradd ha osservato la stella la notte seguente e riportato una magnitudine pari a 7,4 mentre Albert Jones in Nuova Zelanda l'ha stimata in 8,4. Prima del 17 ottobre, nessuna stella era stata osservata in quella posizione.
A sinistra: Nuovi dati dall'orbiter Galileo della NASA lascerebbero pensare che il satellite gioviano Callisto potrebbe avere un mare salato al di sotto della crosta ghiacciata, come illustra questo disegno. Cortesia NASA's Planetary Photojournal e JPL/Caltech.
Un oceano per Callisto
Europa non è l'unica luna di Giove che presenta tracce della presenza di un oceano sotto la superficie e quindi, della possibilità di vita. Mentre su Europa si è concentrata l'attenzione, un rapporto sul numero del 22 ottobre di Nature fa notare che le osservazioni del campo magnetico di Callisto effettuate dalla sonda Galileo, mostrano dei cambiamenti correlati alla rotazione di Giove. Secondo un team di ricercatori guidato da Krishan K. Khurana (Università della California, Los Angeles), ciò lascia presumere che il campo magnetico di Giove generi delle correnti elettriche all'interno del satellite. I ricercatori spiegano che un oceano salato al di sotto della superficie potrebbe riuscire a mantenere il campo magnetico. (Un articolo sulle possibilità che ci sia vita sulle lune dei pianeti esterni, lo trovate nel numero di dicembre 1998 di Sky & Telescope.)
A sinistra: (49K JPEG)
In confronto alla striminzita capsula Mercury, per l'ex e tra breve nuovamente astronauta John Glenn, lo vediamo qui durante un allenamento, lo Space Shuttle Discovery è veramente spazioso. Nel corso della prossima missione STS-95 Glenn non guiderà lo shuttle correrà andando su e giù dal livello orbitale uno sul ponte mediano della navicella. Cortesia NASA/Kennedy Space Center.
L'astronauta più anziano nello spazio
Quando lo Space Shuttle Discovery (STS-95) partirà da Cape Canaveral, il lancio è previsto per il pomeriggio del 29 ottobre, non trasporterà solo sette astronauti, tra cui il senatore americano John Glenn di gran lunga il più anziano, ma anche alcuni strumenti astronomici. L'International Extreme Ultraviolet Hitchhiker studierà le emissioni del Sole, della Terra, dei pianeti e delle stelle a lunghezze d'onda comprese tra 250 e 1700 angstroms con sette rivelatori differenti. Gli scienziati sperano che le sue informazioni miglioreranno le conoscenze sull'atmosfera solare e la variabilità della nostra stella.
A sinistra: Nella luce ultravioletta dell'ossigeno estremamente ionizzato, il Sole presenta una spiccata attività magnetica. Questa immagine dal Coronal Diagnostic Spectrometer del SOHO è stata realizzata il 22 ottobre e ci mostra dei getti costituiti da gas che si inarcano per 75.000 chilometri dal limbo solare, che corre diagonalmente da sinistra in alto a destra in basso. Cortesia Richard Harrison, Rutherford Appleton Laboratory.
Il SOHO in via di guarigione
Secondo programma, l'ultimo dei 12 strumenti a bordo della sonda Solar and Heliospheric Observatory (SOHO) verrà attivato e testato oggi. Per la delizia dei ricercatori, gli altri 11 strumenti sono completamente operativi e presentano pochi segni di danneggiamento. Alcuni necessiteranno di una regolazione fine altri invece, lavorano meglio di quanto facevano prima del silenzio radio del 24 giugno.
A sinistra: (200K GIF animata) L'astrofotografo Werner Sabo ha realizzato questa sequenza di immagini della cometa Giacobini-Zinner la notte del 10-11 ottobre da Chicago, utilizzando un telescopio Schmidt-Cassegrain Meade di 25 cm f/6.3, con una camera CCD SBIG ST-7 accoppiata ad uno stabilizzatore di immagine AO-7. Cliccate sull'immagine per vedere la gif animata che mostra la cometa muoversi sul campo stellare. Visitate anche il sito Web di Sabo!
La Giacobini-Zinner nell'Aquila
Secondo gli osservatori, la cometa 21P/Giacobini-Zinner è di circa di 9° magnitudine. Si prevede che dalla fine di novembre, apparirà leggrmente più luminosa. Questa settimana, la cometa oltrepassa la costellazione del Serpente e l'equatore celeste, entrando nell'Aquila. Si trova a circa 35-40 gradi sopra l'orizzonte sud-ovest al termine del crepuscolo serale. Sarà avvantaggiato nell'osservazione chi si trova più a sud, che la potrà vedere più alta in cielo. Una carta celeste per rintracciarla la trovate a pagina 107 del numero di novembre di Sky & Telescope, o nella Comet Page. Ecco le posizioni per la prossima settimana della cometa Giacobini-Zinner per l'ora 0 Tempo Universale (coordinate riferite al 2.000):
Cometa 21P/G-Z |
A.R. |
Dec. |
24 ottobre |
18h 28m |
+00.2° |
26 ottobre |
18h 35m |
-00.8° |
28 ottobre |
18h 42m |
-01.7° |
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