Sky & Telescope
Notiziario settimanale

25 luglio 1997

Edizione italiana a cura di Mario Farina

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La Luna occulta  Aldebaran (10K JPEG) Michael Stecker, astrofotografo di Los Angeles, ha scattato questa fotografia qualche attimo prima dell'occultazione di Aldebaran da parte della Luna crescente, del 10 aprile 1997. Posa di 5 secondi su pellicola Kodak Gold 400 con rifrattore Astro-Physics di 11 cm f/6.

Occultazione di Aldebaran

Prima dell'alba di Martedi 29 luglio, la Luna si sovrapporrà ad Aldebaran che, con la sua 1° magnitudine, è (oltre al Sole) la stella più brillante che il nostro satellite può occultare. Il fenomeno sarà visibile a sud della linea che dai pressi di San Francisco si congiunge al Quebec settentrionale. Gli osservatori degli stati centrali ed occidentali avranno il vantaggio del cielo buio ma quelli più ad ovest saranno svantaggiati dalla scarsa elevazione della Luna sull'orizzonte. Aldebaran scomparirà dietro al limbo luminoso tra le 9:00 e le 9:40 TU, più tardi per chi si trova nell'estremità nord. La stella riapparirà dal limbo oscurato circa un'ora più tardi, a seconda della località dell'osservazione.

Per le mappe ed ulteriori informazioni, consultate la guida "La Luna incontra l'occhio del Toro" (è in preparazione la versione italiana, NdT).


Meteore (58K GIF) La fotografia di questa luminosa perseide passante in prossimità della galassia Andromeda (la traccia nebulosa poco sopra la metà della scia meteorica), è stata realizzata il 12 agosto 1993 da J. F. Funderburg.

Lo sciame delle Delta Aquaridi sud

Mentre aspettate l'occultazione, date un'occhiata alle meteore provenienti dal radiante a sud di delta Aquarii. Questo sciame dura circa un mese ma il picco è il 29 luglio e potrebbero osservarsi da 15 a 20 meteore l'ora, con condizioni ideali d'osservazione. Per consigli sull'osservazione degli sciami meteorici e per riferire le vostre osservazioni consultate la SKY Online's Meteor Page (è in preparazione la versione italiana NdT).

Per ulteriori informazioni su questo sciame, consultate la Gary Kronk's meteor page.


Meteorite Lunare (14K JPEG) Dar al Gani 262 è l'ultimo meteorite di cui sia stata identificata l'origine lunare. Cortesia A. Bischoff ed D. Weber.

Nuovo meteorite lunare

La settimana scorsa i planetologi hanno annunciato la scoperta di un nuovo meteorite di origine lunare. E' il 12° oggetto di questo tipo, composto cioé da materiale selenico, ma solo il 2° scoperto al di fuori dell'Antartide. Conosciuto come Dar al Gani 262, questa roccia delle dimensioni di un uovo e del peso di 513 grammi, venne scoperta nella regione libica del deserto sahariano il 23 marzo scorso. Le analisi preliminari hanno rivelato che potrebbe trattarsi di una miscela fusa di frammenti rocciosi provenienti da qualche altopiano lunare fortemente craterizzato.

Per ulteriori informazioni è stato redatto un file Adobe PDF presso il sito Web NASA/Johnson Space Center.


La cometa Tilbrook (13K GIF) Dale Ireland ha realizzato questo grafico dell'orbita della cometa Tilbrook rispetto a quella dei pianeti interni. Potetet visitare il suo sito web all'indirizzo www.drdale.com.

La cometa Tilbrook (C/1997 O1)

L'astrofilo australiano Justin Tilbrook il 22 luglio ha scoperto una cometa. E' una macchiolina diffusa di 10° magnitudine nella parte nord-est del Corvo che si sposta verso nord ma in direzione del Sole. Gli osservatori dell'emisfero australe hanno migliori possibilità di osservarla prima che scompaia alla vista (ha raggiunto il perielio, ad 1,4 unità astronomiche dal Sole, il 16 luglio).

Per chi volesse tentarne l'osservazione, eccone la posizione per questa settimana all'ora 0h Tempo Universale:

Cometa Tilbrook
DateA.R. (2000) Dec.
27 luglio12h 28.7m-15° 06'
29 luglio12h 32.8m-13° 34'
31 luglio12h 36.8m-12° 07'
2 agosto12h 40.5m-10° 47'


Stelle fredde

Astronomi da tutto il mondo si sono riuniti recentemente presso la città natale di Sky & Telescope, Cambridge nel Massachusetts, per discutere le ultime scoperte sulle stelle di piccola massa, nane brune substellari e pianeti extrasolari. E' stato a questo stesso meeting sulle "Stelle fredde" che due anni fa degli astronomi svizzeri annunciarono la scoperta di un pianeta in orbita intorno alla stella 51 Pegasi. Quest'anno non ci sono state altrettante notizie bomba ma gli astronomi si sono ugualmente enstusiasmati per gli ultimi risultati sulle nane brune, oggetti delle dimensioni di Giove, ma da 10 a 75 volte più massivi, che non riescono a sostenere pienamente la fusione nucleare. L'esistenza di questi oggetti, a lungo ipotizzata, venne confermata meno di due anni fa e fino a questo momento esistevano solo un pugno di candidate certe. Gli astronomi però, utilizzando il Keck Observatory, hanno annunciato la conferma della natura di altre due candidate nane brune e, una survey nel lontano rosso (la regione più debole della radiazione elettromagnetica visibile) condotta alle Isole Canarie di una piccola parte delle Pleiadi, ne ha aggiunta un'altra mezza dozzina. Sembrerebbe quindi che le nane brune possano essere comuni come le vere stelle.


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