Sky & Telescope
Notiziario settimanale

27 dicembre 1996

Edizione italiana a cura di Mario Farina

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Un altro traguardo del nuovo anno

Il primo gennaio è sempre un giorno particolare ma quest'anno lo sarà ancora di più. La Terra infatti passerà al perielio dell'orbita, il punto più vicino al Sole, alle 19:00 EST (0:00 T.U. del giorno 2). In quel momento ci troveremo infatti a 147.095.000 km dal Sole, il 3 per cento più vicini di quanto ci trovammo il giugno scorso.


Telescopio Hobby-Eberly(27K gif) Ha un diametro di 11 metri l'Hobby-Eberly Telescope (HET) che diverse istituzioni stanno costruendo insieme. I partner principali sono l'Università del Texas di Austin e la Pennsylvania State University. Tra i partner associati troviamo la Stanford University, la Ludwig-Maximilians University di Monaco e la Georg-August University di Goettingen in Germania.

Primi passi dell'HET

Un nuovo telescopio all'Osservatorio McDonald dell'Università del Texas, il 10 dicembre ha mosso i suoi primi passi. Gli astronomi hanno focalizzato le prime sorgenti utilizzando sette dei 91 specchi esagonali dell'Hobby-Eberly Telescope. Con un sistema simile a quello del radioosservatorio di Arecibo, l'HET le ha inseguite muovendo il meccanismo prime-focus mentre lo specchio primario rimaneva fisso nella sua sede. Quando verrà completato, il telescopio, del costo di 13,5 milioni di dollari, utilizzerà la sua apertura di 11 metri e le fibbre ottiche per portare la luce a diversi spettrografi. Con un'area di raccolta leggermente superiore a quella del riflettore Keck sul Mauna Kea, l'HET dovrebbe portare nuova linfa alla ricerca di pianeti orbitanti intorno ad altre stelle. La denominazione viene dal principale benefattore, William P. Hobby, texano e Robert E. Eberly della Pennsylvania; la sponsorizzazione dell'HET proviene anche da un consorzio di tre università statunitensi e due tedesche.


Obiettivo: Europa(57K jpeg) Le macchie su Europa visibili su questa mappa evidenziano le regioni in cui la Galileo ha compiuto, alla metà di dicembre, le osservazioni ad alta risoluzione. Courtesia NASA.

Galileo e Europa

Gli scienziati della NASA stanno dando i primi sguardi alle immagini ottenute dalla sonda Galileo durante il fly-by del satellite Europa. Il punto più ravvicinato, a soli 692 chilometri dalla superficie, è stato raggiunto il 19 dicembre alle ore 6:53 Tempo Universale, una distanza oltre 200 volte inferiore a quella raggiunta dalla sonda Voyager 2 nel 1979. La cattura di queste immagini è diventata una corsa contro il tempo e la geometria poiché in meno di una settimana Giove passerà dietro il Sole, visto da Terra, rendendo i contatti radio estremamente difficoltosi. Le migliori immagini di Europa, dovrebbero riuscire a risolvere caratteristiche delle dimensioni di una grande casa e potrebbero offrire qualche spunto per rispondere alla domanda se esistono oceani di acqua nascosti sotto la crosta della superficie del satellite. Il prossimo fly-by di Europa, il 19 febbraio, sarà ancora più ravvicinatop: a soli 587 chilometri di distanza.


Le Quadrantidi

Una debole Luna crescente interferirà debolmente sull'osservazione dello sciame annuale delle Quadrantidi. Il massimo dello sciame è previsto per le 11:00 Tempo Universale del 3 gennaio, un ottimo orario per gli osservatori nordamericani. Se il tempo ed il cielo scuro lo permetteranno, sarà possibile osservare alla mattina presto almeno una stella cadente al minuto. Il radiante delle Quadrantidi si trova nella costellazione del Boote (il Guardiano del Carro), che sarà alta nel cielo verso l'approssimarsi dell'alba. Per maggiori informazioni sull'osservazione degli sciami meteorici, consultate la SKY Online's Meteor Page.


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