Sky & Telescope
Notiziario settimanale

28 febbraio 1997

Edizione italiana a cura di Mario Farina

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Cometa Hale-Bopp, primi di marzo, mattina (59K jpeg) Dove trovare la cometa Hale-Bopp nel cielo mattutino nella prima metà di marzo. Il percorso è tracciato sullo sfondo stellato per un periodo di due settimane, il simbolo ne segna la posizione per gli osservatori nordamericani alla data indicata. L'orizzonte indicato è riferito per 1 ora e ½ prima dell'alba ad una latitudine di 40° nord per una data a metà del percorso tracciato. La cometa e le stelle appariranno più basse sull'orizzonte prima di questa data, più alte nei giorni seguenti.

Hale-Bopp risplende ancora

Secondo Charles Morris, osservatore esperto, la mattina del 28 febbraio la cometa Hale-Bopp (C/1995 O1) era di magnitudine 0,5 con una coda di gas allungata di circa 20° ed una di polveri lunga la metà. La sua luminosità, dice Morris, è aumentata considerevolmente rispetto a due giorni prima. Un getto considerevole fuoriesce dal nucleo dando origine ad una coda facilemte rilevabile in un binoccolo. Ora che la Luna sta calando, la visione di prima mattina dovrebbe migliorare. Per osservarla è necessario alzarsi almeno 1 ora prima dell'alba. La cometa si trova sopra l'orizzonte in direzione nord-est in basso a destra rispetto alla luminosa stella Deneb, nella costellazione del Cigno. Dalla fine della settimana sarà visibile anche alla sera. Se la visuale a nord-ovest è libera, guardare la cartina che segue.

Cometa Hale-Bopp, primi di marzo, sera (55K jpeg) La cometa Hale-Bopp ai primi di marzo, dopo il tramonto. Il percorso è tracciato sullo sfondo stellato per un periodo di due settimane, il simbolo ne segna la posizione per gli osservatori nordamericani alla data indicata. L'orizzonte indicato è riferito per 1 ora e ¼ dopo il tramonto ad una latitudine di 40° nord per una data a metà del percorso tracciato. La cometa e le stelle appariranno più alte sull'orizzonte prima di questa data, più basse nei giorni seguenti.

Per maggiori informazioni, dai collaboratori di Sky & Telescope,, sulla cometa Hale-Bopp, compreso immagini ed animazioni, visita la SKY Online Comet Page.


Esiste veramente 51 Pegasi?

Secondo David Gray, un astronomo dell'University of Western Ontario, la compagna di 51 Pegasi di dimensioni planetarie non esiste. Si tratta della stella che nel 1995, ha aperto le attuali corse alla ricerca di pianeti extrasolari. Allora, gli astronomi Michel Mayor e Didier Queloz annunciarono il rilevamento nello spettro di una percettibile anomalia dovuta allo spostamento in avanti ed indietro, rispetto alla Terra, dell'astro sesso, provocato a sua volta dall'effetto di un oggetto con una massa pari almeno alla metà di quella di Giove, con un periodo orbitale di 4,2 giorni. Gray, un esperto in spettroscopia stellare, ritiene che sia la stella stessa a provocare l'anomalia. Ha scoperto infatti che la forma di una linea di assorbimento pendeva prima in una posizione, poi in un'altra, in accordo con la rotazione dell'ipotetico pianeta. I moti orbitali non possono cambiare la forma di una riga spettrale ma solo la sua posizione, "Per questo," scrive Gray su Nature del 27 febbraio, "l'ipotesi del pianeta sembrerebbe un'interpretazione inadeguata dei dati". Invece, dice Gray, quella di 51 Pegasi sarebbe una pulsazione complessa che in qualche modo farebbe oscillare avanti ed indietro le linee. Comunque sia, i cacciatori di pianeti stanno insorgendo in difesa di 51 Pegasi, sostenendo che la pulsazione immaginata da Gray non potrebbe essere sufficientemente forte da produrre gli effetti osservati. La conseguenza di questa discussione avrà effetti sulla possibile esistenza di pianeti che si suppone orbitino intorno ad altre tre stelle.


Pioneer 10 (29K gif) Il Pioneer 10 oltrepassa Giove il 3 dicembre 1973, ad una distanza di 130.000 chilometri dalla sommità delle nubi. La sonda, del peso di 260 chilogrammi, era equipaggiata con 11 strumenti scientifici dei quali uno solo continua a funzionare.. Cortesia NASA/Ames Research Center.

Anniversario d'argento per il Pioneer 10

Il 2 marzo segna il 25° anniversario del lancio del Pioneer 10. Costruito dall'Ames Research Center della NASA, potrebbe essere chiamato l'"orsetto Duracell" delle sonde interplanetarie. Si trova attualmente ad almeno 10 miliardi di chilometri dalla Terra, a più di 9 ore luce di distanza. Il Pioneer 10 passò alla storia per il passaggio ravvicinato di Giove del dicembre 1973. Con il Pioneer 11, la cui funzionalità cessò l'anno scorso, questa sonda prese molte immagini di Giove e delle sue lune maggiori, ma la coppia di sonde, verrà ricordata principalmente per le misure del campo e delle particelle cariche dell'immensa magnetosfera del pianeta.

Traiettoria del Pioneer 10 (26K jpeg) Il concetto prevalente dell'eliosfera del nostro sistema solare, i suoi confini e le traiettorie delle sonde più lontane. Solo il Pioneer 10 si sta muovendo in direzione opposta a quella del moto del Sole nella galassia, quì mostrata come direzione opposta. Cortesia NASA/Ames Research Center.

Incredibilmente, il Pioneer 10 mantiene il contatto radio con la Terra utilizzando un trasmettitore di soli 8 watt anche se l'energia fornita dai generatori di bordo al plutonio va esaurendosi. La sonda sta quindi ancora inviando informazioni sull'intensità dei raggi cosmici galattici utilizzando uno strumento progettato dal pioniere dello spazio James Van Allen. Tra circa 30.000 anni, il Pioneer 10 passerà relativamente vicino a Ross 248, una stella di 15° magnitudine nella costellazione del Toro.


Bolide sull'Honduras (32K jpeg) La cartina mostra il luogo dove è stata avvistata la sfera di fuoco sul centro america la notte del 22 novembre 1996.

Nessuna caduta in Honduras

Un gruppo internazionale di specialisti in meteoriti non ha trovato, in Honduras, prove dell'esistenza del cratere da impatto di 50 metri di diametro, nonostante i rapporti dei locali si ostinino a sostenere l'avvistamento, lo scorso 22 novembre, di uno spettacolare bolide. Secondo l'astronomo Maria Cristina Pineda de Carias della National Autonomous University of Honduras, la sfera infuocata è diventata luminosa ad un'altitudine inferiore a 14 chilometri ed ha raggiunto una magnitudine da 14 a 20, di molte volte superiore alla Luna piena. Qualsiasi meteorite possa essersi prodotto da questo evento, è caduto probabilmente in zone impervie ed inaccessibili vicino al confine tra Honduras e Guatemala, dove le ricerche hanno dato finora esito negativo.


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