Sky & Telescope
Notiziario settimanale

29 agosto 1997

Edizione italiana a cura di Mario Farina

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Marte 1 Marte 2 Marte 3 Questa sequenza di immagini ci presenta Marte nel corso dell'avvicinamento dell'Orbiter del Mars Global Surveyor (MGS). Le tre fotografie sono state realizzate il 20 agosto, da una distanza di 5,16 milioni di chilometri durante la fase di avvicinamento che l'11 settembre immetterà la sonda in orbita intorno al pianeta rosso. Da sinistra a destra, sono centrate rispettivamente alla latitudine nord 23.6°, longitudine ovest 82.1° (8K JPEG), 217.4° (7K JPEG), and 307.3° (8K JPEG). Nella parte superiore di ogni immagine èvisibile la calotta polare settentrionale circondata da un anello di sabbia scura. Per identificare le altre regioni, vedi "L'osservazione di Marte nel 1997". Cortesia Michael Malin ed MGS Mars Orbiter Camera Team.

Verifica del Mars Global Surveyor

Lanciato 10 mesi fa in direzione del pianeta rosso, l'arrivo nell'orbita marziana del Mars Global Surveyor della NASA dovrebbe avvenire l'11 settembre. Michael Malin ed il suo gruppo della Mars Orbiter Camera ha testato lo strumento conducendo una ricognizione a lungo raggio del pianeta. Anche se ancora a più di 20 giorni e 5,5 milioni di chilometri dalla sua destinazione, il Surveyor ha realizzato delle immagini con una risoluzione spaziale di 21 km per pixel, simili a quelle ottenute dall'Hubble Space Telescope in orbita intorno alla terra. Il Surveyor effettuerà ripetuti passaggi attraverso gli strati superiori dell'atmosfera marziana, sfruttandone l'attrito per passare da un'orbita estremamente allungata ad un'altra circolare a 400 chilometri dalla superficie. Quando, nel marzo prossimo, iniziarà a mappare il pianeta, la Mars Orbiter Camera realizzerà immagini ravvicinate con una risoluzione di 1,4 metri per pixel. La sonda effettuerà la correzione di rotta finale il 25 agosto accendendo per 11 secondi il motore principale. Secondo la Mars Global Surveyor Home Page presso il Jet Propulsion Laboratory, l'orbiter è sta operando senza problemi.


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Aggiornamento sul Royal Greenwich Observatory

La decisione di chiudere il famoso Royal Greenwich Observatory britannico è entrata in una nuova fase. A seguito dell'annuncio fatto il 4 luglio da John Battle, science minister per il Regno Unito, gli amministratori dell'osservatorio hanno presentato un piano per dare vita ad un ente senza scopo di lucro, con la denominazione dell'RGO. Il nuovo Royal Greenwich Observatory gestirebbe un centro dati, un centro visitatori, darebbe corso a programmi educativi pubblici ed allo sviluppo di strumentazione astronomica. Alcuni ricerche verrebbero condotte dall'RGO indipendentemente. Se il governo acconsentisse, le risorse finanziarie verrebbero raccolte con la costruzione di telescopi e strumentazioni per altri osservatori. Una proposta finale dovrebbe essere presentata a metà settembre. USino ad allora, il destino dell'RGO e del suo personale rimarrà incerto.


Corona solare, 19/8/97 (19K GIF) Così appare la corona solare, la regione superiore dell'atmosfera, all'osservazione della sonda Solar and Heliospheric Observatory (SOHO) venerdi 29 agosto. Il Large Angle and Spectrometric Coronograph (LASCO) copre la luce della brillante fotosfera creando un'"eclisse artificiale" rendendo così visibile la corona, che qui misura da 2 a 6 raggi solari. Cortesia consorzio SOHO/LASCO. La SOHO è un progetto di cooperazione internazionale tra l'Agenzia Spaziale Europea e la NASA.

I flussi solari

Osservazioni effettuate dal Solar and Heliospheric Observatory (SOHO) hanno rivelato che l'atmosfera solare presenta alcune similitudini con quella terrestre. Questa settimana, gli scienziati hanno annunciato la scoperta di flussi sul Sole simili alle correnti cicloniche ed a venti presenti alle medie latitudini terrestri. "Fiumi" di plasma caldo (gas elettricamente carichi) fluiscono appena al di sotto della superficie solare in prossimità dei poli. La materia, in queste regioni di forma ovale, si muove un 10 per cento più velocemente che nelle regioni circostanti e le correnti percorrono l'atmosfera solare fino alle latitudini di 75 gradi per un'estensione di circa 28.000 chilometri. Il satellite ha scoperto anche che il Sole presenta delle zone in cui la materia scorre a velocità differenti, sia nell'emisfero nord che in quello sud, queste fasce si estendono fino a 19.000 chilometri sotto la superficie. I fenomeni sembrano legati al ciclo magnetico undecennale del Sole, come le fasce alle medie latitudini che gradualmente si spostano verso l'equatore e le macchie solari che sembrano formarsi ai margini di tali regioni.


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