Il Notiziario di
Sky & Telescope

Edizione italiana a cura di Mario Farina

Logo S&T
La rivista indispensabile di astronomia

Venerdi 30 aprile

A sinistra: Questa mappa, realizzata con le osservazioni effettuate dal magnetometro/riflessometro ad elettroni a bordo della sonda Mars Global Surveyor della NASA evidenzia le polarità alternate di ciò che resta del magnetismo della crosta marziana. Le bande nei falsi colori blu e rosse sono approssimativamente orientate da est verso ovest e misurano circa 160 chilometri di larghezza per 960 di lunghezza. Si ringraziano la NASA, Jack Connerney, Mario Acuna e Carol Ladd. Cliccate sull'immagine per ingrandirla.

L'antico magnetismo di Marte

Secondo le ultime informazioni pervenute dal Mars Global Surveyor (MGS), durante la sua infanzia, il pianeta rosso non solo aveva un campo magnetico con fasi alterne ma produceva talmente tanto calore internamente da provocare una vigorosa attività geologica sulla superficie. Un gruppo di scienziati della NASA è giunto a queste inaspettate conclusioni basandosi sulle misure raccolte dal magnetometro negli ultimi mesi. Pubblicati oggi sulla rivista Science, i dati dell'MGS hanno rivelato che le rocce antiche dell'emisfero sud del pianeta sono magnetizzate in lunghe bande con polarità alterne in direzione est-ovest. Lo stesso fenomeno è stato osservato attraversare le dorsali medioceaniche terrestri dove, attualmente, si forma della nuova crosta in modo costante. Il campo magnetico dell'ambiente circostante segna magneticamente queste rocce nel momento in cui si cristallizzano dal magma e, poiché il campo magnetico terrestre periodicamente si inverte, si formano delle bande di polarità alternata.

Sembra quindi che lo stesso scenario si sia ripetuto su Marte per circa 500 milioni di anni dopo la sua nascita. La nuova crosta deve essersi formata lungo uno o più "centri di propagazione". Se il pianeta sia stato sottoposto ad un ciclo completo di tettonica a zolle simile a quello terrestre è non è, invece, ben chiaro. Sulla Terra, la nuova crosta emerge dal centro e nelle zone in cui è maggiore la spinta verso l'esterno, si formano zone con strutture vulcaniche e tettoniche evidenti su Marte, però, queste caratteristiche non sono state osservate. In ogni caso, da 4 miliardi di anni fa il pianeta si è raffreddato al punto da spegnere la dinamo elettromagnetica del suo nucleo e quindi il campo magnetico nel suo complesso.

Potete ripensare a queste nuove scoperte mentre osservate il pianeta. E' la stella color ruggine che si trova in direzione sud a mezzanotte circa. Sebbene abbia raggiunto l'opposizione il 24 aprile (nel cielo si trova opposto al Sole) , la notte dell'uno-due maggio si porterà alla minima distanza dalla Terra raggiungendo un diametro apparente di 16,2 secondi d'arco. Una guida completa all'apparizione del pianeta la trovate nel numero di aprile di Sky & Telescope o nell'articolo "Il pianeta rosso è tornato."


Venerdi 30 aprile

A sinistra: LA galassia a spirale barrata NGC 6872 nel Pavone mostra i segni evidenti dell'azione gravitazionale esercitata dalla vicina IC 4970 (sopra al centro). La spirale misura quasi 750.000 anni luce. La ripresa, a tre colori compositi formata da riprese nel blu, verde-giallo e rosso è stata effettuata il 29 marzo, il campo inquadrato è di 6,8 minuti d'arco. Si ringrazia l'ESO.

Splendide immagini dal VLT

L'European Southern Observatory (ESO) ha rilasciato oggi sei nuove immagini riprese dal telescopio Antu di 8,2 metri, ovvero l'Unita Telescopica n. 1 del Very Large Telescope, posto sulla sommità del Cerro Paranal in Cile. Tra le spettacolari immagini ci sono diverse galassie ed una nube scura di polveri. Un'altra immagine, ripresa con la nuova Wide-Field Imager (WFI) ed il riflettore di 2,2 a La Silla, ci mostra RCW 108 una nursery stellare nell'Ara. Per maggiori dettagli, leggete il comunicato stampa sul sito web dell'ESO.


Martedi 27 aprile

A sinistra: Carta celeste per la localizzazione della Nova Sagittarii 1999 tratta dal Millennium Star Atlas. ©1999 Sky Publishing Corp. Cliccate sull'immagine per ingrandirla.

Una Nova nel Sagittario

Una Circolare diramata oggi dal Central Bureau for Astronomical Telegrams ha annunciato la scoperta di una "nuova" stella nel Sagittario. La Nova Sagittarii 1999 è stata scoperta dall'osservatore giapponese Minoru Yamamoto in un a fotografia ripresa il 25 aprile. Successive osservazioni hanno localizzato la nova a 18h 07m e 36s in ascensione retta, e -27° 20' 14" di declinazione (coordinate riferite al 2000). Immagini dello stesso campo riprese sempre da Yamamoto fino all'undici aprile non presentano stelle più luminose della magnitudine 10,6 e la Digitized Sky Survey non ha fornito tracce di oggetti sino alla 20° magnitudine. Secondo quanto riferisce William Liller di Vina del Mar, in Cile, la notte del 26 aprile la stella era di magnitudine 7,95. Uno spettro a bassa risoluzione della nova indica che si trova nelle sue prime fasi e potrebbe ancora aumentare di luminosità.


Venerdi 23 aprile

A sinistra: Questa meridiana, di otto centimetri quadrati e del peso di 60 grammi, verrà installata a bordo del lander Mars Surveyor 2001 della NASA che arriverà sul pianeta rosso nel gennaio 2002. Si ringrazia la University of Washington. Cliccate sull'immagine per ingrandirla.

Una meridiana per Marte

Quando, nel gennaio 2002, il Sole sorgerà su Marte, il suo movimento verrà seguito da una meridiana. Questo orologio marziano sarà trasportato dal lander della missione NASA Mars Surveyor 2001. L'idea della meridiana era venuta al divulgatore scientifico Bill Nye (una sorta di Piero Angela americano, NdT), che ha radunato una serie di astronomi e di artisti per la realizzazione del progetto. Del team hanno fatto parte l'esperto di meridiane Woodruff Sullivan (University of Washington), l'artista Jon Lomberg, Tyler Nordgren (U.S. Naval Observatory), Louis Friedman (Planetary Society) e Steven Squyres con Jim Bell (Cornell University). In realtà, la meridiana servirà principalmente alla calibrazione della messa a fuoco della macchina fotografica del lander. Per maggiori dettagli sulla meridiana consultate il sito APEX/Athena Project della Cornell University.

Ed a proposito di sonde destinate a Marte, gli ingegnri del Jet Propulsion Laboratory continuano ad analizzare il problema dell'antenna del Mars Global Surveyor che, al momento, sta mappando il pianeta rosso. Uno dei cardini cui è attaccata l'antenna ad alto guadagno, aperta recentemente, non si flette come dovrebbe. Non è chiaro se il problema sia dovuto al fatto che il cardine è bloccato da un'altra parte della sonda o se invece vada ricercato nel motore che lo aziona.

E non dimenticate che Marte si trova in ottima posizione per essere osservato. Troverete una guida all'osservazione per quest'anno nel numero di aprile di Sky & Telescope o nell'articolo on-line "Il pianeta rosso è tornato."


Mecoledi 21 aprile

A sinistra: La cometa C/1999 H1 (Lee) come appariva il 16 aprile. La chioma misura circa 3 minuti d'arco. Si ringrazia Gordon Garradd.

Arriva la cometa Lee

Il 16 aprile, mentre partecipava ad uno star party vicino a Mudgee, nel Nuovo Galles del Sud in Australia, Steven Lee — un assistente notturno presso l'Osservatorio Anglo-Australiano — ha scoperto una cometa di 9° magnitudine mentre osservava la regione meridionale della costellazione della Croce del Sud con un telescopio riflettore newton di 40 cm. Osservazioni immediatamente successive effettuate in Australia ed in Cile erano d'aiuto a Brian Marsden del Central Bureau for Astronomical Telegrams nel calcolare che l'orbita della cometa Lee (denominata anche C/1999 H1) è retrograda e che presto la porterà nei cieli settentrionali. Sebbene Lee non abbia potuto osservare alcuna coda, al suo approssimarsi al perielio previsto per l'undici giugno e pari alla distanza di Venere dal Sole, la cometa dovrebbe raggiungere la 7° magnitudine.

Attualmente si trova nel profondo sud dei cieli, ben alta nella notte se osservata dall'emisfero meridionale. Dalla metà di maggio sarà bassa sull'orizzonte serale ad occidente dalle medie latitudini e si muoverà verso nord-ovest dall'Idra verso il Cancro. Ecco le coordinate, riferite al 2000, per l'ora 0 Tempo Universale:


Data A.R. Dec. aprile 22 12h 17.7m -65° 53' 26 11h 16.7m -61° 10' 30 10h 29.6m -54° 13' maggio 4 9h 55.7m -45° 45' 8 9h 31.7m -36° 38' 12 9h 14.4m -27° 42' 16 9h 01.8m -19° 30' maggio 20 8h 52.3m -12° 18' 24 8h 45.1m -6° 07' 28 8h 39.3m -0° 52' giugno 1 8h 34.6m +3° 36' 5 8h 30.6m +7° 27' 9 8h 27.1m +10° 48' 13 8h 23.8m +13° 45' 17 8h 20.6m +16° 24' 21 8h 17.4m +18° 48'


Martedi 20 aprile

A sinistra: Primo piano del cratere Copernicus ripreso dall'Hubble Space Telescope. I dettagli visibili nel mosaico di immagini riprese dalla Wide Field Planetary Camera 2 misurano 85 metri di diametro. Si ringraziano John Caldwell (York University, Ontario), Alex Storrs (STScI) e NASA. Cliccate sull'immagine per ingrandirla.

Hubble osserva la Luna

Lo Space Telescope Science Institute (STScI) ha rilasciato delle immagini di un oggetto che la maggior parte delle persone ritengono non sia alla sua portata: la nostra Luna. Il telescopio infatti è stato puntato verso il nostro satellite per studiare il Sole, che non può essere ripreso direttamente. Lo Space Telescope Imaging Spectrograph (STIS) ha misurato la luce della nostra stella riflessa per calibrare lo spettro solare, operazione che permetterà agli astronomi di capire come gli altri corpi del sistema solare assorbono e riflettono la luce solare. Mentre lo STIS misurava la Luna, la Wide Field Planetary Camera 2 (WFPC2) riprendeva un mosaico di immagini intorno al cratere Copernicus. Solo una porzione della Luna è stata ripresa: fotografare l'intero disco, tenuto conto del campo inquadrato dalla WFPC 2 che è di 2,5 minuti d'arco, avrebbe infatti richiesto 130 esposizioni

Lo STScI ha presentato oggi le riprese di un altro oggetto del sistema solare: quelle del luglio 1997 del satellite vulcanicamente attivo Io, e della sua ombra che attraversa il disco di Giove. Le immagini hanno rivelato per la prima volta la presenza di biossido di zolfo ghiacciato mentre precipita dal pennacchio vulcanico noto come Pillan.


Copyright © 1999 Sky Publishing Corporation, Tutti i diritti riservati.
Tutti i testi ed il materiale non possono essere riprodotti in qualsiasi forma senza autorizzazione.
Per informazioni rivolgersi a Sky Publishing Corp., P.O. Box 9111, Belmont, MA 02178-9111, per l'E.U. 1-617-864-7360. Fax: 1-617-576-0336 (solo per gli editoriali), 1-617-864-6117 (tutti gli argomenti). Oppure via e-mail alla Sky Publishing.