Il Notiziario di
Sky & Telescope

Edizione italiana a cura di Mario Farina

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Venerdi 29 gennaio

A sinistra: La curva di luce del GRB 990123, registrata dal BATSE, uno strumento a bordo del satellite Compton Gamma Ray Observatory della NASA. I tre intervalli segnati da una coppia di linee verticali sono i tempi di esposizione delle prime tre immagini nella luce visibile di un GRB ottenute dai ricercatori di Los Alamos, nel New Mexico. Si ringrazia Michael Briggs (NASA/Marshall Space Flight Center). Cliccate sull'immagine per ingrandirla.

Lampo gamma in azione

La mattina del 23 gennaio, gli astronomi sono riusciti a realizzare ciò che tentavano invano da anni: fotografare nella luce visibile un lampo gamma in azione. L'esplosione ha avuto luogo nella parte settentrionale della costellazione del Boote ed è stata nominata GRB 990123, per la data in cui è stata osservata. Il gamma burst ha mostrato due intensi transienti a circa 25 e 40 secondi dall'inizio dell'evento, quindi ha proseguito con una serie di impulsi più deboli nei 50 secondi successivi. La sua intensità massima ha raggiunto valori così elevati da porlo al secondo posto nella classifica degli eventi più potenti mai registrati. Carl W. Akerlof e Timothy A. McKay (Università del Michigan), sono riusciti a fotografare il gamma ray burst meno di un minuto dopo la sua comparsa. La loro rete di fotocamere, denominata Robotic Optical Transient Search Experiment (ROTSE), è entrata in azione un attimo dopo che una rete elettronica ha segnalato la registrazione di un forte impulso da parte del satellite Compton Gamma-Ray Observatory. Il ROTSE, costituito da una lente fotografica di 35 mm e da parti recuperate dal mercato dell'astronomia amatoriale, ha dato il via ad un'esposizione di 5 secondi dopo che ne erano passati appena 22 dalla rilevazione del CGRO. Questa prima immagine ci presenta un oggetto di 22° magnitudine che nella seconda fotografia, scattata 25 secondi più tardi, era già salito alla 9°. Nei successivi 10 minuti è sceso sino alla 14 °. L'esplosione è stata così luminosa e potente al punto che potrebbe risultere difficile spiegarla con qualsiasi teoria attualmente nota. Per maggiori informazioni, leggete il nostro articolo.


Venerdi 29 gennaio

A sinistra: John Calstrom (a sinistra) e Christopher Stubbs (a destra) hanno ricevuto fondi per la ricerca pari ad 1 milione di dollari ciascuno, donati dalla James S. McDonnell Foundation. Si ringrazia l'Università di Chicago e Christopher Stubbs. Clicate sull'immagine per ingrandirla.

Astronomi milionari

Martedi la James S. McDonnell Foundation ha annunciato i vincitori del suo concorso Centennial Fellowship Awards, dedicato ai 10 ricercatori "il cui lavoro contribuira in modo sostanziale allo sviluppo della conoscenza e della sua applicazione nel prossimo secolo". Tra gli altri, c'erano due astronomi: John Calstrom (Università di Chicago) e Christopher Stubbs (Università di Washington). Calstrom ha studiato l'universo primordiale osservando le variazioni della radiazione cosmica di fondo; recentemente è stato designato come uno dei 29 vincitori delle borse di studio messe in palio dalla Fondazione John D. e Catherine T. MacArthur. Questo riconoscimento gli ha fruttato un premio di 260.000 dollari. Stubbs sta esplorando la natura della "materia oscura" cercando tracce di lenti gravitazionali formate da stelle.


Venerdi 29 gennaio

A sinistra: Il telescopio Subaru, di 8,3 metri di diametro, ha permesso la realizzazione di questa immagine delGruppo Compatto Hickson 40, un ammasso compatto di galassie che si trova a 300 milioni di anni luce nella costellazione dell'Idra. Le riprese per realizzare questa immagine a colori compositi sono state realizzate il 12 e 14 gennaio. Il campo inquadrato misura 1,9 per 2,9 minuti d'arco. Si ringrazia il National Astronomical Observatory of Japan. Cliccate sull'immagine per ingrandirla.

Prima luce per il Subaru

L'altra notte, gli astronomi del National Astronomical Observatory of Japan hanno presentato la prima immagine astronomica ripresa dall'ultimo strumento costruito sulla sommità del Mauna Kea, alle Hawaii: il telescopio Subaru di 8,3 metri. Il blocco di vetro levigato di 20 cm di spessore costituito da un materiale denominato Corning Ultra Low Expansion (ULE) è lo specchio monolitico per l'ottico e l'infrarosso più grande del mondo, superiore anche agli 8,2 metri del Very Large Telescope dell'European Southern Observatory (anche se, una volta ultimato, il telescopio Subaru avrà un'apertura effettiva di 8,2 metri pari a quella di una sola delle quattro unità del VLT). Il Subaru sta ora entrando in funzione e le osservazioni scientifiche dovrebbero cominciare all'inizio del 2.000. Per i dettagli ed ulteriori immagini, leggete il comunicato stampa online.


Venerdi 22 gennaio

A sinistra: Il 14 gennaio, un'esplosione ha svegliato gli abitanti delle Hawaii. Illustrazione di Don Davis.

Bolide sulle Hawaii

La mattina del 14 gennaio, molti abitanti delle Hawaii sono stati svegliati dal bagliore e dal rumore prodotti da un bolide esploso sul cielo della catena di isole. Stephen James O'Meara, redattore di Sky & Telescope, ha assistito all'evento mentre si preparava a compiere alcune osservazioni. L'esplosione, che secondo la sua stima ha raggiunto la magnitudine -20, è avvenuta approssimativamente alle 3:47. O'Meara riporta anche la frammentazione del meteoroide seguita da scie di fumo. "Il flash che ha prodotto e' stato accecante" racconta O'Meara, "come se qualcuno avesse messo in funzione una saldatrice di notte". Circa dieci secondi piu' tardi, una boato mi ha fatto sobbalzare. Il suono non e' stato come quello di un'esplosione vulcanica o di un tuono ma piuttosto come quella della detonazione di una carica di profondita'. Questa esplosione iniziale e' stata seguita da trenta secondi (contati) di rombi simili a quelli del tuono."


Venerdi 22 gennaio

A sinistra: Il riflettore di 1,5 m di Harvard, nel Massachusetts, verra' utilizzato per ricercare segni visibili di vita extraterrestre. Si ringrazia Paul Horowitz. Cliccate sull'immagine per ingrandirla.

Nuovo programma SETI

Questa settimana la Planetary Society ha annunciato la sponsorizzazione di altri tre programmi per la ricerca di intelligenze extraterrestri (SETI). Gli sforzi precedenti erano stati diretti verso la ricerca di tracce aliene ascoltando segnali radio. Ora i ricercatori cercheranno in quello che viene chiamato "ottico SETI". I tre progetti, due dell'University of California, di Berkeley, ed uno dell'Harvard University and Smithsonian Observatory in Massachusetts, faranno uso di fotometri per rilevare brevi lampi di luce provenienti da stelle simili al Sole. Secondo Louis Friedman, direttore esecutivo della Planetary Society , questa organizzazione ha in corso sette programmi di ricerca per un investimento totale di un milione di dollari. Per ulteriori dettagli, leggete il comunicato stampa.


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