Il Notiziario di
Sky & Telescope

Edizione italiana a cura di Mario Farina

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Giovedi 31 dicembre

A sinistra: Queste immagini sono le prime 9 di una serie di 28 dell'asteroide 433 Eros riprese dalla sonda Near Earth Asteroid Rendezvous (NEAR) il 23 dicembre scorso. La sonda è transitata ad una distanza di 4.100 km dal'asteroide dopo la mancata accensione del motore principale del 20 dicembre. I particolari più piccoli distinguibili misurano 500 metri. Si ringrazia il Johns Hopkins University Applied Physics Laboratory. Cliccate sull'immagine per ingrandirla.

Primo avvicinamento ad Eros; riprogrammata la missione NEAR

Sabato 3 gennaio verrà ordinata l'accensione del motore principale della sonda Near Earth Asteroid Rendezvous (NEAR), al fine di prepararla per il prossimo incontro ravvicinato con l'asteroide, previsto tra 14 mesi. La NEAR era piombata nel silenzio subito dopo l'accensione del razzo principale avvenuta il 20 dicembre scorso. A causa della mancata diminuzione della velocità di avvicinamento, la sonda aveva sorpassato il suo obiettivo principale, l'asteroide 433 Eros, alle 17:43 TU del 23 dicembre, alla velocità di 1 km al secondo alla distanza di 4.100 km. I controlllori di volo ritengono che la sonda abbia abortito l'accensione del motore a causa di un accellerometro esageratamente sensibile, un problema che verrà risolto entro domenica. Dopo l'accensione del giorno 3, la NEAR seguirà Eros sino al febbraio 2000 quando le due traiettorie si incrocieranno nuovamente e, a detta degli scienziati, sarà ancora possibile raggiungere gli obiettivi della missione. Nel corso dell'incontro ravvicinato del 23 dicembre, la fotocamera a bordo della sonda ha scattato più di 1100 fotografie e sono state acquisite informazioni dallo spettrometro nel vicino infrarosso e dal magnetometro.


Mercoledi 30 dicembre


A sinistra: La sonda Nozomi, attualmente diretta verso Marte, ha ripreso questa serie di immagini della Luna il 17 e 18 dicembre dalla distanza rispettivamente di 200.000, 44.580 e 4.883 km. Cliccate sull'immagine per ingrandirla.

La Nozomi punta verso Marte

La prima sonda giapponese diretta verso Marte, la Nozomi (letteralmente "Speranza"), è stata diretta verso il pianeta rosso. Conosciuta come Planet B la sonda, del peso di 258 kg, il 18 e 20 dicembre ha effettuato un periplo rispettivamente della Luna e della Terra per portarla alla velocità necessaria a farle raggiungere Marte nell'ottobre 1999. Una volta in orbita, la Nozomi studierà l'atmosfera del pianeta e riprenderà i satelliti Phobos e Deimos. Nel corso del fly-by finale intorno alla Terra (effettuato a 1.000 km di distanza), ha acceso il motore per 7 minuti dando inizio al viaggio che, in 10 mesi, la porterà su Marte. La spinta del motore è risultata molto inferiore alle aspettative ed il 21 dicembre sono state necessarie due accensioni extra per correggerne la traiettoria.


Martedi 22 dicembre

A sinistra: Un guasto ritarderà lo studio dell'asteroide 433 Eros da parte della Near Earth Asteroid Rendezvous (NEAR). La sonda arriverà nei pressi dell'oggetto il 23 dicembre. Cortesia Johns Hopkins University Applied Physics Laboratory. Cliccate sull'immagine per ingrandirla.

Ripreso il controllo della NEAR

Dopo giorni di grande preoccupazione, i controllori di volo hanno rintracciato e ripreso il controllo della sonda Near Earth Asteroid Rendezvous (NEAR). La NEAR era caduta nel silenzio subito dopo l'accensione del propulsore principale, che non veniva utilizzato dal luglio 1997, ordinata domenica. A causa della difettosa accensione del motore, che avrebbe dovuto diminuire la velocità di avvicinamento, il 23 dicembre alle 17:43 TU supererà il suo obiettivo principale, l'asteroide 433 Eros, alla velocità di 1 km al secondo avvicinandosi a non più di 3750 km. Il caricamento di un set di istruzioni durato 11 ore comanderà l'acquisizione di alcune immagini da parte della fotocamera di bordo ma la risoluzione non supererà i 500 metri. Eros è un oggetto estremamente allungato che misura 40 chilometri per 14.

Secondo il responsabile di missione Robert Farquhar, riuscire a ristabilire il contatto è stato di grande sollievo, considerato che la sonda sembrava ormai quasi perduta. Un abbassamento di tensione inoltre, ha cancellato dei dati tecnici importantissimi complicando il tentativo di recupero, a tutto ciò, va aggiunto che le manovre per riguadagnare il controllo della sonda hanno comportato il consumo di circa 30 chili di carburante. Una volta che i tecnici di volo avranno compreso la natura del guasto occorso domenica, potrebbero ridirigere la NEAR verso Eros ed immetterla nella sua orbita entro la metà del 1999, altrimenti, si prenderà in considerazione un ulteriore avvicinamento previsto intorno all'anno 2000. Per le ultime informazioni consultate il sito Web della missione NEAR.


Lunedi 21 dicembre

A sinistra: L'Advanced X-ray Astrophysics Facility della NASA è stato ribattezzato Chandra X-ray Observatory in onore del fisico Subrahmanyan Chandrasekhar. Cliccate sull'immagine per ingrandirla.

Da AXAF a Chandra

La NASA ha annunciato oggi che l'Advanced X-ray Astrophysics Facility (AXAF, il cui lancio a bordo dello Space Shuttle Columbia è previsto non prima dell'otto aprile, è stato ribattezzato Chandra X-ray Observatory, in onore degli ultimi vincitori del premio nobel per fisica Subrahmanyan Chandrasekhar (1910-95). Il nome è stato selezionato con il concorso "Name NASA's Next Great Observatory Contest," tenutosi dall'aprile al giugno 1998. I due vincitori, l'insegnante di fisica Jatila van der Veen, di Camarillo, in California e Tyrel Johnson studente dell'Idaho, hanno vinto un viaggio per vedere dal vivo la partenza del Columbia. Il team dell'AXAF ha ricevuto più di 6000 suggerimenti, da tutti gli stati americani e da oltre 60 altri paesi, ciascuno con una breve giustificazione sul nominativo suggerito. I contributi scientifici di Chandra sono stati numerosi. In un certo senso, è stato un successore di Einstein, sviluppando ulteriormente la teoria della relatività del grande fisico tedesco rivelandone così l'eleganza e la vasta applicabilità. Va da se quindi, che il Chandra Observatory avrebbe dovuto essere il successore dell'Einstein Observatory, l'ultimo grande telescopio per raggi X messo in orbita dagli astronomi americani. Per maggiori informazioni sull'osservatorio, sulla vita e l'apporto di Chandra, visitate il Chandra X-ray Observatory Center.


Venerdi 18 dicembre

A sinistra: Lance Oldham ha realizzato la ripresa di questa bella geminide mentre attraversa l'Orsa Maggiore nel 1998, da Red Rock Canyon in California. Il picco di quest'anno si è avuto nella notte tra il 13 e 14 dicembre. Copyright 1989 Lance Oldham.

Le Geminidi in breve

Di solito, quello delle Geminidi è uno degli sciami meteorici più importanti ed affidabili dell'anno, e spesso viene paragonato a quello popolare delle Perseidi di agosto. Le Geminidi del 1998 invece, hanno dovuto confrontarsi con la pioggia delle Leonidi di novembre. Secondo le prime notizie che ci sono giunte, lo sciame ques'anno ha dato buona prova di se. Per il 1998, gli osservatori favoriti erano quelli di stanza nelle Hawaii, dove il radiante era alto sull'orizzonte al momento del picco del giorno 14. Osservatori da Big Island, Jaimie e Bill Perry hanno perso il conto a 100 meteore l'ora quando hanno cominciato ad arrivare al ritmo di una ogni due o tre secondi tracciando tutto il cielo. Nel frattempo a Vulcano, sempre nelle Hawaii, l'inviato di Sky & Telescope Stephen James O'Meara ha seguito lo spettaqcolo atraverso un buco nelle nubi che hanno coperto insistentemente il cielo permettendogli di osservare almeno 44 meteore in un'ora. Con le Leonidi, le Geminidi condividono un'altra caratteristica: i livelli futuri di attività sono difficili da prevedere. L'anno prossimo, lo spettacolo offerto dalle Geminidi potrebbero essere più generoso considerato il passaggio del 16 ottobre a 1,2 unità astronomiche di distanza dalla Terra dell'asteroide 3200 Phaethon.


Venerdi 18 dicembre

A sinistra: Il singolo pixel all'interno del cerchietto rosso nell'immagine è l'obiettivo della sonda Near Earth Asteroid Rendezvous (NEAR). Si tratta della prima immagine dell'asteroide 433 Eros della camera multispettrale della NEAR. La ripresa è stata effettuata il 5 novembre dalla distanza di 4 milioni di chilometri. Cortesia JHU/APL. Cliccate sull'immagine per ingrandirla.

Un'ondata di sonde

Ad una settimana dal lancio, avvenuto l'undici dicembre, tutti i sistemi del Mars Climate Orbiter funzionano perfettamente. Il 21 dicembre i controllori di volo invieranno il comando per la prima e più ampia manovra per la correzione della rotta che la dirigerà verso Marte dove arriverà nel settembre 1999; al termine dell'operazione, verranno controllati i due strumenti scientifici della sonda. Nel frattempo i tecnici proseguono la taratura degli strumenti a bordo del Submillimeter Wave Astronomy Satellite (SWAS) della NASA, lanciato il 5 dicembre. Lo SWAS studierà la composizione della materia interstellare a lunghezze d'onda non esaminabili dalla superficie terrestre. E tutto procede regolarmente anche per la Deep Space 1. Dopo due settimane di viaggio con la propulsione fornita dal motore a ioni, quest'ultimo è stato spento per permettere il controllo di due strumenti, uno spettrometro e quello relativo all'esperimento sul plasma. I tecnici hanno verificato fino a quanto può essere spinto il motore prima che la sonda oltrepassi il valore limite dell'energia fornibile dai pannelli solari ed inizi ad attingere potenza dalle batterie di bordo. E, per finire, la sonda Near Earth Asteroid Rendezvous (NEAR) si trova a tre settimane dallo storico incontro con l'asteroide 433 Eros. Il 10 gennaio, la NEAR sarà la prima sonda ad entrare in orbita intorno ad un asteroide. Il 20 dicembre, effettuerà la prima delle tre correzioni di rotta previste che porterà la sonda verso l'asteroide di 32 chilometri per 13.


Giovedi 17 dicembre

A sinistra: Dopo aver studiato supernovae nelle galassie vicine e lontane come questa nella, relativamente vicina, galassia a spirale M96 nel Leone, gruppi di astronomi sono giunti alla conclusione che l'universo si espande ad una velocità sempre maggiore. Nicholas Suntzeff, cofondatore dell'High-Z Supernova Search Team ha ripreso questa immagine a colori della Supernova 1998bu vicino al massimo della luminosità con il telescopio di 0,9 metri dell'Inter-American Observatory della National Science Foundation a Cerro Tololo. Cortesia NOAO. Cliccate sull'immagine per ingrandirla.

Il meglio dell'anno

La scoperta che l'espansione dell'universo attualmente sta accellerando è stata denominato dalla rivista Science l'"Evento dell'anno". Come descritto da Ann K. Finkbeiner nel numero di settembre di Sky & Telescope (pagina 38), gli astronomi del Supernova Cosmology Project e dell'High-Z Supernova Search Team hanno, inaspettatamente, scoperto che l'universo sembra stia accellerando, come se fosse guidato da una sorta di forza "antigravitazionale" (determinata da una costante cosmologica). Ulteriori analisi continuano a confermare questa ipotesi. Virginia Trimble riassumerà questa ed altre significative scoperte astronomiche nel numero di febbraio di Sky & Telescope, che entro breve verrà inviato agli abbonati.


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