Lo sciame delle Leonidi; di Shigemi Numazawa

Le Leonidi:
Una lotteria celeste con, forse, una vincita enorme

Un comunicato stampa di
Sky & Telescope

Edizione italiana a cura di
Mario farina

Sopra: L'interpretazione dello sciame meteorico delle Leonidi dell'artista Shigemi Numazawa. Pur viaggiando parallele, le meteore sembrano irradiarsi da un punto nella costellazione del Leone. Da notare l'aterismo poco sopra al centro. Assomiglia ad un punto interrogativo e rappresenta la criniera del Leone. © 1998 Shigemi Numazawa, Japan Planetarium Laboratory.

Novembre segna il ritorno della stagione fredda, delle foglie colorate, delle mele mature e...delle scie luminose dello sciame meteorico delle Leonidi. Le probabilità di vedere una tempesta da 1.000 meteore l'ora, per molte parti del mondo è assai piccola ma la possibilità comunque c'è.

Una meteora è la temporanea striscia di luce che osserviamo in cielo quando un frammento cosmico brucia penetrando nell'atmosfera ad alta velocità. L'oggetto stesso, un meteoroide, è solitamente un pezzo di roccia o di polvere di dimensioni variabili tra un granello di sabbia ed un sasso. In tutte le notti senza Luna, un osservatore lontano dalle luci cittadine può osservare almeno qualche sporadica meteora ma in certi momenti dell'anno incontriamo sciami di meteoroidi che sono evaporati dal meteore ed ora stazionano lungo l'orbita. Quando capita, in poche ore possiamo osservare decine o centinaia di meteore. E' lo sciame meteorico.

Ogni anno, intorno al 17 novembre, l'orbita della Terra intorno al Sole ci porta nello sciame meteorico delle Leonidi, che hanno avuto origine dalla cometa 55P/Tempel-Tuttle. La maggior parte degli anni, incontriamo zone in cui i meteoroidi sono relativamente sparsi e lo sciame delle Leonidi (così chiamato perché le meteore sembrano provenire dalla costellazione del Leone), non è particolarmente intenso. La cometa Tempel-Tuttle però, che ogni 33 anni e ¼ compie un'orbita estremamente allungata intorno al Sole, è accompagnata da una densa scia di detriti. Quando il nostro pianeta attraversa la scia lasciata dalla cometa poco prima o dopo il suo passaggio, si tuffa in quella concentrazione particolarmente ricca di meteoroidi ed il flusso normale delle Leonidi è rimpiazzato da una pioggia torrenziale che può portare all'osservazione di centinaia di stelle cadenti ogni minuto.

L'ultima grande pioggia meteorica delle Leonidi si verificò nel 1966, nella precedente orbita della Tempel-Tuttle. La cometa è passata nelle regioni interne del Sistema Solare all'inizio di quest'anno, la speranza che si ripeta la tempesta quest'anno o il prossimo è quindi grande. Negli ultimi 1.000 anni, il ritorno ogni 33 della cometa ha sempre segnato un aumento della pioggia meteorica e negli ultimi lo sciame si è intensificato. Gli osservatori di tutto il mondo quindi si aspettano, cieli sereni e bui permettendo, di osservare una bella pioggia meteorica nei giorni 17 e 18 novembre, con ritmi di almeno una meteora al minuto. Le possibilità di una buona osservazione sono incrementate anche dall'assenza della Luna, il 18 infatti è Luna nuova!

La pioggia del  1966; foto di A. Scott Murrell A sinistra: Nell'era dell'astrofotografia moderna, si è verificata una sola tempesta meteorica. La mattina del 17 novembre 1966, gli osservatori del Nord America, intorno alle 12:00 Tempo Universale, furono investiti da un'imponente flusso di deboli meteore. A. Scott Murrell, al New Mexico State University Observatory, utilizzò una macchina fotografica per realizzare questa esposizione di 10-12 minuti con obiettivo 50 mm f/1,9 e pellicola Kodak Tri-X (ISO 400). Il basso sono visibili le stelle del Carro Piccolo. Fotografia di A. Scott Murrell.

La possibilità di assistere ad un'intensa pioggia di Leonidi non è uguale per tutti gli osservatori del mondo. Qualsiasi tempesta non dura più di qualche ora ed a volte anche meno di un'ora. Le uniche parti del globo favorite sono, quindi, quelle che si trovano di fronte allo sciame in arrivo ed anche al buio nel momento critico. Ciò significa che, quando arriva il picco massimo, vi dovete trovare in zone comprese tra la mezzanotte ed il crepuscolo del mattino. Per quest'anno, le prospettive migliori sembrano essere appannaggio delle longitudini dell'estremo oriente. Se la tempesta non si materializzerà quest'anno, potrebbe farlo il prossimo, quando Europa ed Africa saranno favorite.

Le agenzie spaziali mondiali stanno attendendo nervosamente i possibili danni agli oltre 500 satelliti in funzione posti nell'orbita terrestre. Molte sonde, tra cui il Telescopio Spaziale Hubble, verranno precauzionalmente girati in modo da presentare il profilo meno vulnerabile allo sciame in arrivo.

Tempesta delle Leonidi, 1966; foto di Dennis Milon A destra: Sguardo diretto al punto di arrivo delle Leonidi del 1966. Due "meteore puntiformi" definiscono il radiante sul bordo della criniera del Leone mentre numerose altre scie si irradiano da quel punto. La stella più luminosa è Regolo, le due stelle sopra e sotto il radiante sono Zeta e Gamma Leonis. Dennis Milon ha effettuato questa famosa ripresa di 3 minuti e ½ sul Kitt Peak, in Arizona con una pellicola Tri-X ed un'obiettivo di 105 mm f/3,5. Il negativo presenta 70 meteore! Fotografia di Dennis Milon; cortesia Scott Milon.

Considerate le incertezze nella previsione di dove si trovi la maggior concentrazione dello sciame dellel Leonidi, c'è la possibilità che il vostro sia il cielo colpito da centinaia di meteore, con uno spettacolo silenzioso di fuochi d'artificio paragonabile a quello delle più grandi tempeste della storia. Gli astrofili di tutto il modno passeranno quindi le notti del 17 e 18 all'aperto in attesa. "Non c'è la garanzia che possiate osservare una tempesta meteorica", dice Alan MacRobert, redattore di Sky & Telescope, "ma se non uscirete di casa, sicuramente non ne vedrete neanche una!"

Come osservare

Osservare le meteore è facile. Non vi servono (e non vanno usati) binocoli o telescopi, servono solo gli occhi. Prvedete di iniziare le osservazioni verso le 19:00 del 17-18 novembre. A quell'ora, il radiante dello sciame (il punto apparente di origine) sarà sotto l'orizzonte, più alto è il radiante maggiore è la possibilità di veder apparire le meteore in tutto il cielo. Un'ora o due a cavallo di quest'orario sono i momenti migliori, quindi poreparatevi per tempo.

Ad aspettare le meteore sotto un cielo limpido può fare sorprendentemente freddo, non disdegnate quindi di indossare abiti invernali o per le temperature più basse. Portatevi una sedia con lo schienale reclinabile in un luogo dove avete una visuale del cielo ampia. Né alberi né costruzioni dovrebbero pararvi la vista, se non in lontananza. Puntate lo sguardo nella parte di cielo più scura ad almento 50 gradi sopra l'orizzonte; non è necessario guardare proprio nella direzione del radiante. Se avete campo libero, di tanto in tanto una meteora dovrebbe passarvi davanti. Se, estendendone la scia all'indietro attraversate la criniera del Leone, avete osservato una Leonide. Altrimenti, si tratta di una meteora sporadica. Ricordate che più il cielo è scuro più meteore vedrete.

Questi suggerimenti valgono, in buona parte, anche per gli sciami delle Giacobinidi e delle Tauridi. Assicuratevi di pianificare le osservazioni per le nitti indicate.

Qualsiasi impegno abbiate, regolate l'allarme dell'orologio per ricordarvelo! Se vi perdete lo spettacolo, la prossima possibilità non vi si presenterà che fra 33 anni. Gli anni tra il 1998 ed il 2000 probabilmente rappresenteranno l'ultima occasione di osservare una tempesta di Leonidi. Nel 2029, una perturbazione gravitazionale di Giove porterà la cometa Tempel-Tuttle fuori dall'orbita terrestre e, non prima del 2098 o forse del 2131 le speranze di osservare una tempesta saranno ingiustificate.


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