Aspettando la tempesta

di Joe Rao

Tratto da
Sky & Telescope
Marzo 1999

Dopo lo spettacolo del 1998, lo sciame meteorico delle Leonidi del 1999 potrà essere più suggestivo?

In alto: Dal suo osservatorio di Monte Romano, Lorenzo Lovato ha realizzato la ripresa di questa sfera infuocata attraverso un sottile strato di nuvole durante il picco dello sciame delle Leonidi del 1998 con un obiettivo di 16 mm a largo campo a f/2.8, esposizione di 15 minuti su pellicola Fuji 800.

A prima vista sembra perfettamente logico: l'anno in cui lo sciame meteorico delle "Leonidi" dovrebbe essere più intenso è quello successivo al passaggio della cometa progenitrice, la 55P/Tempel-Tuttle, nella nostra regione del sistema solare. E la data e l'ora dovrebbero essere quelle in cui la Terra incrocia il piano dell'orbita della cometa, laddove dobvrebbero trovarsi il maggior numero di particelle espulse dalla cometa. Ma per parafrasare Fred Whipple, a proposito della previsione della luminosità delle comete, "Se dovete scommettere, scommettete su un cavallo, non sulle Leonidi"!

Nel novembre 1995, annotavo su Sky & Telescope: "Sarebbe meglio non prestare troppa attenzione alle previsioni sugli orari e le aree geografiche favorite dal passaggio delle Leonidi". Questo avvertimento risultò particolarmente vero per lo sciame del 1998. Come molti hanno imparato, da allora, l'annunciata "tempesta" di meteore non si materializzò e, a parte qualche luminosa apparizione, tanto per complicare le cose il massimo dell'attività si verificò in un lungo periodo da 8 a 24 ore prima del previsto.

Perché nel 1998 non arrivò la tempesta delle Leonidi? Le sette tempeste di Leonidi (con oltre 1.000 meteore osservate in un'ora) registratre dal 1833 al 1966 suggeriscono un motivo: nessuna tempesta si è mai verificata prima di 299,4 giorni dopo il passaggio della cometa nell'orbita terrestre. Nel 1998 la Terra ha incontrato la cometa nel suo nodo discendente (il punto di attraversamento dell'orbita) dopo soli 257. Con un picco orario zenitale di circa 250 meteore l'ora, il massimo del 1998 è stato ben al di sotto di quella che può essere considerato un livello di attività tipico di una tempesta.

In ogni caso, come le tempeste precedenti ci hano insegnato, questo non dovrebbe rappresentare una grossa sorpresa. Nel 1965, quando la geometria Terra/cometa era simile, il picco delle Leonidi avvenne 11 ore prima del previsto, con un notevole numero di avvistamenti spettacolari.

Le previsioni

Basandosi su quanto accaduto nel novembre scorso, azzardo una previsione: se dovesse verificarsi una tempesta, il 1999 è l'anno più favorevole acciocché accada. Ma anche se il numero di Leonidi quest'anno sarà elevato, gli osservatori non se lo aspettino in proporzioni elevate come quelle del 1998. Più probabilmente si assisterà ad un mix di meteore deboli e luminose.

A destra: La mattina del 17 novembre una macchina fotografica equipaggiata con un obiettivo fisheye ha realizzato quattro esposizioni di un'ora presso l'Astronomical and Geophysical Observatory a Modra, in Slovacchia. Per formare questa spettacolare immagine, le riprese sono state riunite. La meteora più luminosa ha raggiunto la magnitudine –8, mentre le altre sono di –2 o più. Cliccate sull'immagine per ingrandirla.

Nelle sette tempeste più recenti, che si sono avute quando la Terra ha incontrato la scia della Tempel-Tuttle nel suo nodo discendente, la distanza media tra la cometa e la Terra era di 0,0068 unità astronomiche; il numero medio di giorni di intervallo tra il passaggio della cometa e quello del nostro pianeta nel nodo era invece di 602,8. I valori del 1999 saranno rispettivamente di 0,0080 u.a. e di 622,5 giorni, si spera quindi di assistere in prima fila ad un'attività rilevante, se non di alto livello.

Nel 1999 la cometa si muoverà piuttosto lontano dal suo attraversamento del nodo da porci in una regione assai più popolata di detriti. E' qui, storicamente, che sono avvenute le tempeste meteoriche. Non tutte però, hanno rispettato gli appuntamenti, come mostra la tabella sottostante. Quella famosa del 1966, avvenne entro mezz'ora dall'attraversamento del piano dell'orbita della cometa da parte della Terra. Considerate quelle del 1901 (14 ore dopo) e quelle del 1900 (quasi 12 ore prima), ed avrete qualche indicazione sull'imprevedibilità di questo sciame

Ma dove?

E se invece una tempesta di Leonidi investisse la Terra nel 1999, quale parte del globo sarebbe favorita?

E' previsto che attraverseremo il piano dell'orbita della cometa alle 01:47 Tempo Universale del 18 novembre. Questo orario favorirà l'Europa e l'Afrca perchè avverrà alle prime ore del mattino anche se, come abbiamo già visto,qualsiasi parte potrebbe essere la favorita, poiché lo sciame potrebbe arrivare con più di mezza giornata di ritardo, o di anticipo!

Osservando attentamente le prime statistiche per le Leonidi del 1998, saremmo portati a ritenere che lo sciame più recente non ha, in realtà, ritardato. Secondo Rainer Arlt dell'International Meteor Organization (IMO), le Leonidi del 1998 hanno mostrato un largo massimo, centrato intorno alle 01:40 TU del 17 novembre, quando la terra si trovava nel punto dell'orbita noto come longitudine solare 234.52°. Qui abbiamo incrociato un vasto flusso di particelle di Leonidi, uno di quelli che girano intorno al Sole per poche centinaia di anni dopo essere stati espulse dalla cometa. Si tratta, probabilmente, dello stesso materiale incontrato nel 1965.

Nel 1998, quando la Terra attraversò il piano orbitale della cometa, gli osservatori più attenti osservarono un breve incremento nel numero di meteore deboli mentre l'attività, nel suo complesso, era in calo. Secondo Arlt, ciò indicherebbe un flusso fresco di meteoroidi formato da materiale emesso recentemente dalla cometa. Nel 1998 l'apice di queste piccole particelle avvenne quando la terra era a 235.31° di longitudine solare (20:30 TU del 17 novembre), solo 43 minuti dopo il momento dell'attraversamento dell'orbita previsto. E' possibie che ciò sia presagio dell'arrivo,nel 1999, della tanto attesa tempesta di Leonidi. Se così fosse, il picco arriverà mentre in Europa ed Africa saranno le prime ore del mattino. Il massimo dell'attività potrebbe, peraltro, avvenire diverse ore prima o dopo l'orario previsto, come hanno fatto i grandi sciami di leonidi del passato. Come prevedere il tempo con un anno di anticipo, prevedere le prerogative delle Leonidi rimane una scienza inesatta.

Il gioco dell'attesa

coinvolti nel tentativo di prevedere ciò che accadrà nel 1999, gli osservatori di meteore potrebbero decidere di restare a casa anziché avventurarsi in una rischiosa caccia alle oche selvatiche in terre lontane.

Coloro che, nel novembre scorso, provarono la delusione di avere il cielo coperto, potrebbero prendere in considerazione l'idea di spostarsi verso località in cui statisticamente la probabilità di bel tempo sia più elevata.

Nel novembre prossimo, tutti noi parteciperemo alla "lotteria delle Leonidi". E, poiché nessuno può dire con certezza quando, dove e cosa accadrà, appare chiaro che tutti gli osservatori del mondo avranno la possibilità di vincere il jackpot meteorico.

Joe Rao è meteorologo per il News 12 Westchester ed istruttore/oratore all'Hayden Planetarium di New York. Il suo articolo più recente è stato "Il ritorno delle Leonidi".


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