Come prepararsi all'osservazione delle meteore
di Alan MacRobert
Tratto da Sky & Telescope


OSSERVARE LE METEORE è facile. Chiunque può uscire di casa di prima mattina, sedersi su una sdraio ed aspettare qualche meteora occasionale. E' però molto più divertente prendere nota di ciò che si osserva in modo scientifico e partecipare alle campagne di osservazione internazionali dell' International Meteor Organization (IMO).

In origine, questo articolo era stato scritto per lo sciame meteorico delle Leonidi di Novembre ma i consigli per l'osservazione possono essere tranquillamente applicati per l'osservazione di qualsiasi sciame in ogni periodo dell'anno.

Lo studio delle meteore ha avuto un grande rilievo nell'osservazione amatoriale per oltre un secolo, e continua tuttora. Purtroppo però, molti degli sforzi compiuti nel passato si sono rivelati vani, per via di un grosso problema: gli osservatori non hanno acquisito i dati in maniera tale da poter essere utilizzati. Il numero delle meteore che si possono osservare dipende dall'inquinamento luminoso, dall'altezza sull'orizzonte del radiante dello sciame, dalla visibilità nelle varie direzioni e da altri fattori. Queste variabili devono essere registrate e verificate quanto più possibile, in modo tale che possano essere effettuate le varie correzioni atte a rendere compatibii fra loro le varie osservazioni.

Sin dalla fondazione, avvenuta in Belgio nel 1988, l'IMO ha svolto un eccellente lavoro per la standardizzazione di questa branca dell'astronomia amatoriale disorganizzata a livello internazionale. Oggi gli astrofili hanno a disposizione un'organizzazione di livello professionale che può fornire consigli per l'osservazione, riceverne i dati, ridurli, analizzarli e renderli pubblici rapidamente.

La vera misura dell'intensità di uno sciame meteorico , lo standard cui viene ridotta la conta effettuata da ciascun osservatore, è il tasso orario zenitale o ZHR. E' questo il numero di meteore che un singolo osservatore avrebbe visto in un'ora, se il radiante dello sciame fosse stato allo zenit ed il cielo fosse stato scuro al punto da poter osservare stelle di magnitudine 6,5 ad occhio nudo. Una campagne di osservazione portata a termine con successo termina con il "profilo dello sciame", un grafico dove lo ZHR viene posto in relazione con il tempo. Se un numero sufficiente di osservatori sparsi nel mondo ha potuto sotto osservazione lo sciame per 24 al giorno per diversi giorni, si può stilare un resoconto completo di tutta la sua attività. Ciò permette la realizzazione della vista in sezione dello spazio occupato dallo sciame di meteoroidi, utile per lo studio di questi vicini e ben nascosti frammenti del sistema solare.

Per creare un buon profilo dello sciame però, ovvero con una piccola percentuale di errore, sono necessarie centinaia se non migliaia di osservazioni. Quindi, chiunque deciderà di seguire i metodi descritti tra breve, farà fronte ad una reale necessità scientifica.

Quando, dove e come osservare

Lo sciame delle Leonidi negli ultimi anni ha preso vigore. Gli astronomi ritengono che nel 1998 o nel 1999 lo sciame possa produrre una pioggia spettacolare. Spettacolari pioggie di Leonidi si hanno a cicli di 33 anni e l'ultimo di questi si è verificato nel 1966 (per ulteriori informazioni leggete "Le Leonidi: il re degli sciami meteorici")

Prevedete di iniziare la vostra osservazione delle Leonidi non prima dell'una o le due di notte, sarebbe preferibile anche più tardi. Da quell'ora, il radiante nel Leone si trova ben alto in cielo in direzione est e più alto è il radiante, più meteore appariranno in cielo. Un'ora o due prima dell'alba dovrebbero essere le migliori (potete trovare l'orario dell'arrivo delle prime luci dell'alba sullo Sky-Gazer's Almanac pubblicato in gennaio da Sky & Telescope;, assicurandovi di effettuare la correzione per il vostro tempo locale). Per molti, sarà più conveniente puntare una sveglia piuttosto che rimanere alzati.

Non vi serviranno molti attrezzi gear. Prendete un orologio ed una piccola torcia per poter leggere e scrivere. Potete prendere degli appunti ma la cosa migliore è quella di registrarli. In questo modo potrete dettare le note senza spostare gli occhi dal cielo. Chi effettua le osservazioni in zone particolarmente fredde, potrà mettere in tasca il registratore ed utilizzare un microfono con l'interruttore di accensione/spegnimento. L'osservazione di questo fenomeno può avvenire in condizioni particolarmente rigide quindi è meglio indossare abiti adatti ai rigori dell'inverno.

Portate una sedia con lo schienale reclinabile sotto un buon cielo scuro con l'orizzonte libero in tutte le direzioni. Nessun albero o costruzione dovrebbe interporsi se non in lontananza. Se uscite da una casa illuminata attendete 15 minuti per permettere l'adattamento al buio degli occhi. Sedetevi, guardate in alto e rilassatevi. Quando sarete pronti per iniziare l'osservazione, prendete nota dell'orario.

Il lavoro più semplice che si può fare è quello di contare il numero di Leonidi e non-Leonidi che vedete. Guardate il cielo ad almeno 50° di altezza sull'orizzonte e scegliete una regione di cielo che non sia quella del radiante dello sciame. Tutto il vostro campo visivo deve essere occupato dal cielo, se qualcosa dovesse interporsi percentualmente non dovrebbe superare il 20 per cento del campo. Lo stesso discorso vale per le nuvole. Annotate gli orari in cui cambia l'eventuale ostruzione di quest'ultime e, se la percentuale supera il 20 per cento, fate una sosta. Quando i vostri dati verranno ridotti, verrà effettuato un aggiustamento in base alla frazione di cielo che non avete potuto osservare.

Di tanto in tanto, una meteora apparirà ai vostri occhi: se il percorso, prolungato all'indietro quanto basta, attraversa la falce del Leone, annotate una "L". Le altre, potete annotarle semplicemente come non-Leonidi o "NL".

Nelle pause tra un'apparizione e l'altra, avrete il tempo di valutare la magnitudine limite della parte di cielo che state osservando. L'IMO e la North American Meteor Network (NAMN) consigliano un semplice metodo per eseguire questa operazione. Forniscono carte celesti di varie costellazioni con i nomi delle stelle deboli, comparando una di queste carte con ciò che so osserva in cielo, si troverà la magnitudine limite. Potete, in alternativa, utilizzare questa carta del Carro Piccolo:

Carta celeste Prendere nota della magnitudine limite del proprio cielo è essenziale se si vuole effettuare un conteggio che abbia senso. Controllate la visibilità delle stelle all'interno ed intorno al Carro Piccolo (se abitate a latitudini settentrionali) e cercate la magnitudine visuale delle stelle più deboli che riuscite ad osservare ad occhio nudo. (Cliccate qui per ingrandirla)

Un altro metodo è quello di utilizzare la carta celeste che segue. Trovate una delle aree evidenziate e contate quante stelle riuscite ad osservare, comprese quelle negli angoli. Prendetevi il tempo necessario e fate uso della visione periferica ma senza esagerare: dovete regolarvi su quella che avete quando contate le meteore. La tabella sottostante vi dirà la magnitudine limite LM corrispondente alle stelle contate.

Star chart Per aiutare chi osserva le meteore nella verifica della magnitudine limite raggiungibile ad occhio nudo, l' International Meteor Organization ha designato alcune aree particolari del cielo. Sceglietene una e contate quante stelle potete vedere, compreso quelle negli angoli. Trovate quindi a quale magnitudine limite LM corrisponde questo numero, nella tabella sottostante. (Cliccate qui per ingrandirla)

 

Stelle per area della carta celeste precedente
Area 3 Area 4 Area 8 Area 9
beta-teta-23 alfa-beta-epsilon alfa-beta-zeta alfa-gamma-delta-beta
UMa Gem Tau Leo
Num. LM Num. LM Num. LM Num. LM
5 4.5 5 4.3 4 4.7 7 4.4
6 4.6 6 5.0 5 4.8 8 5.0
7 4.8 7 5.1 7 5.1 11 5.6
8 5.2 8 5.3 8 5.3 13 5.7
9 5.4 9 5.6 9 5.5 15 6.0
11 5.7 10 5.7 10 5.9 18 6.1
13 5.8 11 5.9 11 6.0 20 6.3
14 6.0 12 6.1 12 6.1 21 6.4
15 6.1 13 6.2 15 6.2 24 6.6
16 6.2 14 6.3 16 6.3 25 6.7
17 6.3 15 6.4 17 6.4 29 6.9
18 6.4 16 6.5 20 6.5 32 7.0
19 6.5 18 6.6 21 6.6 34 7.1
20 6.6 20 6.7 23 6.7 38 7.2
23 6.7 22 6.9 26 6.8 40 7.3
25 6.8 23 7.0 28 6.9 44 7.4
27 6.9 25 7.2 29 7.0 45 7.5
29 7.0 26 7.3 31 7.4
33 7.1 30 7.5 32 7.5
37 7.2
44 7.3
49 7.4
54 7.5

Quella della magnitudine limite è una misura essenziale dell'inquinamento luminoso, della limpidezza del cielo e della visione notturna: senza di essa, qualsiasi conteggio sarebbe inutile. La determinazione della media di diversi limiti di magnitudine riduce gli errori casuali. Controllate almeno una volta ogni ora se sono avvenuti cambiamenti nelle condizioni del cielo ed annotate sempre l'orario. Persino un piccolo cambiamento ha un grande effetto sul numero di meteore che osservate.

Alla maggior parte degli osservatori piace prendere una pausa ogni ora ed alzarsi, muoversi un poco e versarsi del caffè caldo da un thermos: annotate l'inizio e la fine di ogni intervallo. Se scrivete, annotate anche quanto tempo trascorrete guardando il blocco degli appunti, se necessita di una piccola percentuale dell'orario totale. Contate quanti secondi impiegate per meteora e vi sorprenderete di quanto tempo occorra.

Anche se osservate senza pause, separate le vostre osservazioni annotando l'orario almeno ogni ora. Un orologio che scandisce le ore vi aiuterà a ricordarlo. Se la percentuale di avvistamenti dovesse aumentare o diminuire, annotate l'orario più spesso.

Annotate anche in quale parte di cielo guardate più spesso.

Per una conta semplice, questo è tutto. Se volete fare qualcosa in più, l' IMO si raccomanda di stimare la magnitudine di ogni meteora avvistata. Per trovare l'indice di uno sciame, o rapporto r fra meteore luminose e quelle deboli, sono necessarie molte stime di magnitudine. Ciò è indispenzabile per calcolare il tasso orario zenitale di tutti coloro che hanno effettuato l'osservazione in condizioni non perfette.

Alcune magnitudini di confronto le trovate nella tabella seguente. Effettuate le stime di magnitudine immaginando di vedere queste stelle immobili e non cercando di sommare la luminosità dell'intera traccia. Quando annotate la magnitudine di una Leonide, un modo tipico potrebbe essere "L, 2.5".

Magnitudini di confronto
Mag. Oggetto Mag. Oggetto Mag. Oggetto
-13 Luna piena 0,5 Procione 2 gamma Gem
-10 Quarto di Luna 1 Aldebaran 2 gamma Leo
-4,5 Venere (media) 1 Polluce 2,5 delta Leo
-2,5 Giove (media) 1 Spica 2,5 gamma UMa
-1,5 Sirio 1,5 Regolo 3 gamma UMi
0 Capella 2 Polare 3 epsilon Gem
0 Arturo 2 beta UMi 3,5 epsilon Tau
0 Vega 2 alfa UMa 3,5 beta Boote


E' importante non mischiare ad altri il vostro conteggio! Se effettuate l'osservazione con degli amici, ciascuno deve effettuare la propria osservazione separatamente ed inviare un proprio resoconto. In realtà, ognuno dovrebbe essere sufficientemente lontano dagli altri per evitare di contare gli avvistamenti altrui. Il problema non sono le meteore luminose che si rendono visibili a tutti ma quelle deboli, quelle che non avreste conteggiato se qualcun altro non lo avesse fatto. Se così faceste, effettuereste un conteggio più alto per il limite di magnitudine che avete. Può essere d'aiuto guardare in direzioni del cielo diverse.

Nessuno dovrebbe poi interferire con la vostra stima della magnitudine limite. Questa infatti, deve accordarsi con il conteggio che fate. Il calcolo di riduzione che verrà effettuato accorderà questo valore con ciascun conteggio, quindi se un osservatore rileva la 5,4 come magnitudine limite ed un altro la 6°, ciascuno deve annotare la propria.

Come stilare il rapporto

La mattina seguente, quando verificherete i vostri risultati, divideteli in periodi temporali separati di almeno un'ora, segnando l'inizio e la fine con una precisione dell'ordine del minuto. Se il radiante è basso o il fenomeno è variato sensibilmente sono preferibili periodi più brevi. Per ciascuno di essi, segnate il totale di L o NL che avete annotato. Se avete stimato le magnitudini, elencate il numero di Leonidi e non-Leonidi per ogni livello di luminosità. Indicate la magnitudine limite del media del cielo nel periodo considerato, la percentuale di cielo ostruito e l'ammontare di tempo perso per le pause e/o le annotazioni.

Leonid shower, 1988-93 Lo sciame delle Leonidi normalmente continua per circa una settimana ad un livello più basso. Questo profilo mostra la media dell'attività dello sciame dal 1988 al 1993; il tasso non è aumentato sino al 1994. Tratto dal giornale dell'IMO WGN, questo grafico è il risultato di 1.102 ore effettive di osservazione delle Leonidi effettuate da 182 osservatori. Durante tale periodo, sono state annotate 2.697 Leonidi. Più sono state le ore di osservazione, minore è risultata la banda di oscillazione dell'errore (blu). (Cliccate qui per ingrandirla)

Sia gli orari che le date andranno indicate in Tempo Universale. Se avete dubbi in proposito, per chiarezza indicate anche gli orari e le date in tempo locale, insieme al fuso orario in cui vi trovate.

Segnate anche la vostra latitudine e la longitudine in gradi o anche con maggior precisione (le trovate su un atlante), la direzione verso cui eravate rivolti e qualsiasi altra cosa giudichiate rilevante. L'IMO ha urgenza di reperire osservatori per seguire le Leonidi per diverse notti prima e dopo il picco previsto, per avere una piena copertura della settimana dello sciame.

I resoconti possono essere spediti all'IMO tramite il coordinatore per il Nord America: Robert D. Lunsford, 161 Vance St., Chula Vista, CA 91910. La sua e-mail è lunro.imo.usa@prodigy.com.

Gli osservatori non nordamericani possono inviarli direttamente alla Visual Commission dell'IMO. Scrivete a Rainer Arlt, Berlinerstrasse 41, D-14467, Potsdam, Germania, o inviate un'e-mail a visual@imo.net.

A Sky & Telescope siamo sempre lieti di ricevere copia dei vostri rapporti ma inviate gli originali agli indirizzi sopraelencati.

Alan MacRobert è editore associato della rivista Sky & Telescope ed un inguaribile astrofilo.


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