Astrofotografia e CCD: la fotografia tradizionale

Un pò di storia


La fotografia nasce ufficialmente nel 1839: in quell'anno l'astronomo inglese John Herschel conia il termine che avrà fortuna immortale, descrivendo l'opera pionieristica di Joseph Niepce e Louis Daguerre riguardo ad un metodo di registrazione di un'immagine per mezzo di una lastra trattata con materiale fotosensibile. Il 7 Gennaio 1839, in una relazione esposta presso l'Accademia delle Scienze di Parigi, il celebre astronomo Francois Arago descrisse per la prima volta il procedimento di sensibilizzazione e registrazione fotochimica, prevedendo, scienziato attento e intelligente, un futuro florido per questa tecnica applicata all'astronomia osservativa. È di John Herschel, sempre nel 1839, la prima applicazione della fotografia: su una carta trattata con carbonato d'argento era riuscito ad effettuare una ripresa stabile del telescopio del padre.
Conoscenze precedenti avevano lentamente condotto allo sviluppo della tecnologia necessaria per la registrazione delle immagini. Il principio della camera obscura, ad esempio, era noto fin dall'antichità: una semplice scatola sigillata, con un foro praticato su una faccia ed uno schermo traslucido dalla parte opposta permetteva di osservare, ribaltate, le immagini inquadrate; essa sfruttava il metodo del foro stenopeico per ottenere immagini reali, in una versione molto primitiva della moderna fotocamera. Le proprietà fotosensibili dei sali d'argento erano note fin dagli inizi del diciottesimo secolo, senza però trovare applicazione a causa della mancanza di un procedimento in grado di arrestare la reazione chimica nel momento ottimale per la resa del soggetto ripreso (ciò che è compito dello sviluppo e del fissaggio dell'immagine latente nell'emulsione).

Lo sviluppo dell'emulsione al bromuro d'argento risale alla seconda metà del diciannovesimo secolo, ad opera dell'inglese R. Maddox, il quale ideò il procedimento per ottenere una sospensione stabile dei cristalli contenuti in una gelatina inerte di provenienza animale. Il metodo ha subito un evoluzione sostanziale grazie alle ricerche effettuate da G. Eastman, il fondatore della Kodak, soprattutto nel campo dell'allestimento di emulsioni fotosensibili stabili per grandi superfici e di maggiore sensibilità, esattamente quello che mancava ai grandi Osservatori astronomici che avevano potuto contare fino ad allora soltanto sulla meno versatile (ancorchè efficacissima a livello di risoluzione lineare) tecnologia della registrazione su dagherrotipo o su scomode lastre di collodio; in tutti questi casi la grande limitazione era rappresentata dalla sensibilità estremamente ridotta delle lastre, che restringevano i campi di applicazione della fotografia astronomica.


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