LE GALASSIE

Tipi di galassie

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Gli scienziati ed i naturalisti hanno la necessità di ordinare, classificare ed organizzare i nuovi fenomeni nella speranza di tracciare una serie di percorsi evolutivi che abbiano un significato interpretabile con le leggi fisiche conosciute.
Nel corso del loro studio, sono state diverse le classificazioni proposte per le galassie; la classificazione proposta da Hubble è risultata particolarmente solida e ben correlata con alcune caratteristiche fisiche misurabili come il contenuto stellare, quello dei gas ed ambientale, nonostante fosse stata concepita solo per descrivere la forma, come appariva nelle fotografie con emulsioni sensibili al blu. Con le succesive aggiunte di Gerard de Vaucoleurs e Sidney van den Bergh, rimane la classificazione delle galassie più comune ed utilizzata.

Le galassie ellittiche furono contraddistinte dalla letteta E e da un numero che ne descrive la forma: 0 per quelle completamente circolari, 5 per quelle con una lunghezza doppia rispetto alla larghezza e 7 per quelle ellittiche. Dall'unico punto di vista che abbiamo, quello dal nostro pianeta, non possiamo conoscere la vera forma di una galassia, potrebbe avere infatti diversi gradi di "schiacciamento" se osservata da angolazioni differenti.

In generale, le galassie ellittiche sono caratterizzate dalla presenza di popolazioni stellari vecchie e da scarse quantità di gas e polveri necessari alla formazione di nuove stelle.
Le spirali si dividono in ordinarie e barrate: nelle barrate i bracci della spirale si allungano da una "barra" che attraversa il centro mentre le spirali ordinarie hanno una forma ad S più pronunciata. Le barrate sono contraddistinte dalle lettere SB, le altre dalla sola S. Hanno entrambe un nucleo centrale con caratteristiche spesso simili a quelle delle galassie ellittiche, circondato da un sottile disco in rotazione, dove si trovano i bracci della spirale.

Classificazione  di Hubble - 16,52 K

La sequenza Sa-Sb-Sc-Sd ha la sua corrispondenza nelle spirali barrate con la sequenza SBa-SBb-SBc-SBd. Con il proseguimento delle osservazioni , è stato possibile osservare un numero maggiore di dettagli e furono inserite ulteriori suddivisioni (Sab-Sbc-Scd-S0/a).
Alcune galassie sembrano non avere una forma particolare o perché di recente qualche evento le ha disturbate o più semplicemente perché mancano della rotazione che le ordina e dei moti ondulatori della spirale. In quest'ultimo caso vengono semplicemente chiamate galassie irregolari, le uniche la cui forme non vengono plasmate da interazioni esterne e rappresentano nella classificazione un'estensione del tipo Sd nella sequenza delle spirali (non presente nella figura).

Hubble si rese conto che ponendo in sequenza i vari tipi, rimanevano escluse quelle definite di tipo S0, galassie con un disco ed un nucleo ma con poca, o nulla, formazione stellare, polveri e gas.
Si ritenne che potessero essere l'anello di congiunzione tra le ellittiche e le spirali. In seguito ne furono osservate molte e la comprensione della loro origine promette di fornirci molteplici informazioni sulla storia e l'evoluzione delle galassie in generale.

Diverse precisazioni alla classificazione di Hubble sono risultate particolarmente utili: Gerard de Vaucoleurs introdusse una distinzione tra le galassie la cui struttura a spirale si evolveva dal nucleo a forma di S (s), con una struttura anulare (r) o con una combinazione delle due (rs o sr). Rilevò anche la presenza di un tipo intermedio (SAB) tra le barrate e le spirali normali.

Queste nuove tipologie permisero una catalogazione più precisa della struttura delle galassie ed aprì la strada ad uno studio dettagliato delle proprietà fisiche delle galassie a spirale.
Sidney van den Bergh notò che le spirali più luminose hanno bracci più lunghi e sviluppati ed introdusse una classificazione per la luminosità, basata sulla disposizione e la definizione dei bracci: a quelle di tipo Sc I appartengono quelle più luminose, a quelle di tipo Sc V quelle più deboli. Da rilevare è il fatto che la classificazione è basata esclusivamente sull'aspetto delle galassie in correlazione alla magnitudine assoluta.

Alcune galassie non vengono classigicate con precisione dal metodo ideato da Hubble o dalle sue varianti, anche escludendo i "relitti" prodotti dalla collisione tra galassie. Ci sono infatti, generalmente negli ammassi ricchi, enormi strutture simili a galassie ellittiche che si estendono per milioni di anni luce con regioni esterne molto più sviluppate che nelle ellittiche normali. A questo tipo è stata data la classificazione cD, secondo uno schema sviluppato allo Yerkes Observatory da W.W.Morgan.

Le galassie nane possono essere irregolari, ellittiche o sferoidali a seconda del grado di simmetria e della concentrazione centrale. Studi recenti hanno portato alla luce galassie con bassissima luminosità superficiale che dovrebbero avere una storia evolutiva abbastanza differente da quella delle spirali ordinarie. E mentre molte di queste sembrano i fantasmi delle spirali ordinarie, ci si chede come possano essere messe in relazione ai familiari modelli elaborati da Hubble.


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01/05/97 by Mario Farina (Mario.F@mclink.it)