Il magnetometro ( MAG ), fa uso di due serie di tre sensori. Questi permettono di rilevare ortogonalmente le componenti della regione del campo magnetico da misurare. Una serie si trova alla fine del traliccio ad una distanza di 11 metri dall'asse di rotazione della sonda. L'altra, progettata per rilevare campi magnetici più forti, si trova a 6,7 metri dall'asse. Il traliccio è stato utilizzato per spostare il MAG dalle immediate vicinanze della sonda e minimizzarne così gli effetti magnetici. Ma non tutti gli effetti indesiderati possono essere eliminati semplicemente allontanando gli strumenti. La rotazione della sonda viene utilizzata per scindere i campi magnetci naturali da quelli indotti dalle apparecchiature.
Un'altra sorgente di disturbi e quindi potenziali errori viene dalle torsioni e tensioni del lungo braccio del magnetometro. Per tenere in debito conto questi movimenti, solidale alla sonda è stata montata una bobina di taratura che emette un campo magnetico di riferimento durante le calibrazioni dello strumento.
La densità del flusso magnetico è misurata in "tesla". Il campo magnetico sulla superficie terrestre ha un'intensità di circa 50.000 nT ( la lettera n indica il prefisso "nano" ovvero un miliardesimo di tesla o, scientificamente 10- 9 tesla ). Su Giove, il gruppo di sensori più esterno ( 11 metri ) potrà misurare campi magnetici con un'intensità da +/-32 a +/-512 nT mentre il gruppo più interno ( 6,7 metri ) è attivo da +/- 512 a +/-16,384 nT.
L'intero set di strumenti relativo all'esperimento MAG pesa 7 kg ed assorbe 3,9 watt.
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01/06/96 by MF