LA LUNA


Immagine della luna

Nel 1992, Galileo ha sorvolato il polo nord lunare, esplorato in precedenza da altre navicelle, fotografandolo per la prima volta nell'infrarosso e fornendo nuove informazioni sulla distribuzione dei minerali sulla superficie. La sonda è passata ad una distanza di 110.000 chilometri dalla Luna, ottenendo delle immagini multispettrali e calibrando gli strumenti di bordo comparando questi dati a quelli di missioni lunari precedenti, compilando inoltre un archivio utile alla futura comparazione della Luna ai satelliti di Giove, che verranno esplorati in seguito.

Il risultato scientifico piu' importante ottenuto dalla Galileo durante il fly-by fu la conferma dell'esistenza di un'antico cratere da impatto nelle regioni meridionali del lato nascosto del nostro satellite. La presenza di questo fu desunta dai dati delle missioni Apollo degli anni '70 ma la sua estensione era rimasta sconosciuta. Un altro risultato è stata la mappatura per la prima volta, a differenti lunghezze d'onda ( incluso l'infrarosso ).

Lo Spettrometro per il vicino infrarosso ( NIMS - Near-Infrared Mapping Spectrometer ) ha mappato le regioni polari a 204 lunghezze d'onda, un'altra "prima visione" nella conoscenza della Luna. Sono state raccolti anche dati spettrometrici dei depositi scuri del mantello, aree di eruzioni vulcaniche esplosive locali. Questi depositi ( i mari ) hanno composizioni chimiche diverse da quelle del lato della Luna rivolto alla Terra.

Nello specifico, gli scienziati hanno scoperto che il titanio è presente in quantità medio-basse nel lato opposto, suggerendo l'ipotesi che lo spessore della crosta lunare sia, in quel lato, piu' sottile. Questo tipo di dati spettrali ha permesso inoltre agli scienziati di determinare la sequenza degli impatti meteorici e lo spessore degli antichi flussi lavici.

Nell'osservazione delle caratteristiche del Mare Imbrium, il team scientifico ha scoperto che in passato l'attività vulcanica doveva essere stata molto piu' intensa, ed iniziata prima di quanto previsto dai ricercatori. Sono stati trovati mari nascosti o cryptomaria, coperti in seguito da altri eventi che hanno caratterizzato la superficie lunare e visibili solo attraverso rilievi spettroscopici.

Circa quattro miliardi di anni fa, l'impatto nel Mare Imbrium, sollevo un immenso quantitativo di rocce e detriti che ne hanno coperto la superficie e che causarono forti erosioni negli altopiani lunari. Queste modificazioni, possono essere osservate nelle immagini del polo nord lunare ottenute dalla Galileo.


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01/06/96 by MF