Un problema è rappresentato, eccezion fatta per i pochissimi burst di raggi gamma "molli" (cioé che abbondano di fotoni di bassa energia) che si ripetono e che sono identificabili e per una recentissima possibile identificazione, nessun lampo gamma è stato rilevato a lunghezze d'onda più lunghe di quelle delle radiazioni X e nessuna controparte è stata avvistata con totale sicurezza. Questo ha provocato una dispersione delle energie profuse nella ricerca dei GRB poiché non sappiamo su quale tipo di oggetto concentrare gli sforzi osservativi e la formulazione di teorie adeguate ai fatti che continuano ad essere i grandi assenti di questo mistero insoluto.
Potrebbe essere questa la prima vera controparte ottica di un GRB (GRB970228). La luminosità dell'oggetto al centro si è indebolita rapidamente e la natura del'estesa emissione in basso a destra è ignota. L'osservazione è stata eseguita dal Telescopio Spaziale Hubble.
Cortesia: J. van Paradijs (UAH) et al., HST, NASA.
Per portare nuove prove a favore delle teorie, sono necessari quindi nuovi dati.
Per esempio, l'ipotesi dell'origine galattica dei GRB e quindi dell'alone esteso di sorgenti che circonderebbe la Galassia Via Lattea, potrebbe essere verificato dall'osservazione della presenza di una popolazione di oggetti simili sulla vicina galassia M31 in Andromeda. Un futuro sistema di rivelatori (con una sensibilità almeno 10 volte superiore a quelli del BATSE, al momento insufficienti allo scopo) puntati su M31 potrebbero scoprire i deboli lampi gamma che potrebbero essere emanati dall'alone di questa galassia.
Oppure potrebbero rilevare la lente gravitazionale di un burst, cioè due o più burst di identiche caratteristiche nella stessa regione di cielo. Poiché le lenti gravitazionali vedono coinvolto il campo gravitazionale di galassie lontane un simile evento, se confermato, fornirebbe la prova inconfutabile della natura cosmologica dei GRB.
La controparte ottica di un GRB (GRB970508), il puntino al centro dell'immagine. La recente identificazione di alcune possibili controparti e di alcuni fenomeni connessi nelle onde radio, hanno dato maggiore credito all'ipotesi cosmologica e ridato vigore alla ricerca oltre ad incentrare l'attenzione della comunità scientifica sul fenomeno.
Cortesia: M. R. Metzger (Caltech), D. Frail (NRAO) et al., Palomar Observatory, 200-in Hale Telescope.
Al momento la soluzione è affidata allo spiegamento a tutto campo degli strumenti osservativi a tutte le lunghezze d'onda. Le rilevazioni dai satelliti come il CGRO ed il Beppo-Sax dei fenomeni vengono ritrasmesse alle altre stazioni di rilevamento (osservatori terrestri per l'ottico, i radiotelescopi per le frequenze radio ecc.) per la ricerca dell'eventuale controparte.
I recenti annunci della comunità astronomica fanno ben sperare: i primi risultati stanno arrivando...
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01/06/97 by Mario Farina (Mario.F@mclink.it)