Il CGRO ha compiuto il 5 Aprile il suo quinto compleanno nello spazio. Immesso in orbita dallo Shuttle Atlantis, il Compton Gamma Ray Observatory è il secondo di una serie di grandi osservatori orbitanti ed il carico più pesante del genere mai rilasciato da una navetta spaziale.
Il satellite, che deve il nome al fisico e Premio Nobel Arthur Holly Compton, è il primo dedicato espressamente allo studio dei raggi gamma in una ampio spettro di energie. Si tratta di una forma estremamente energetica di radiazioni invisibili, che vengono emessi, secondo gli studiosi, durante alcuni eventi cosmici particolarmente violenti come le supernovæ o da oggetti particolari come i quasar o i buchi neri.
Il CGRO viene utilizzato per effettuare una sorta di censimento delle sorgenti gamma celesti:
"L'osservatorio ed i suoi strumenti sono stati particolarmente affidabili, lavorando vicino al limite progettuale delle loro capacità"
ha dichiarato N.Gehrels, responsabile del CGRO presso il Goddard Space Flight Center. "Sono state fatte scoperte eccezionali ed altrettante spera di farne in futuro il gruppo scientifico che guida verso il sesto anno di attivita' l'osservatorio".
Il mancato utilizzo, per un'avaria, del registratore di dati a bordo del CGRO, si è rivelato più un vantaggio che un handicap : anzichè memorizzare i dati e trasmetterli ogni quattro ore, questi possono essere ritrasmessi in tempo reale con un flusso ininterrotto di dati per 24 ore al giorno. Questo permette agli scienziati di seguire istantaneamente le rapide ed intense emissioni di energia, come quella avutasi il 31 Gennaio '93, quando il satellite rilevò la più forte emissione di raggi gamma durante un "burst" .
Nel Dicembre 1995, ha rilevato l'improvvisa apparizione di un oggetto di tipo sconosciuto con un'intensa attività di tipo esplosiva ( burst ) ed un'elevata attività nella banda X. Attualmente, questa pulsar esplosiva è la sorgente gamma ed X più potente nel cielo.
Tra le scoperte più significative ci sono:
- - La conferma che i gamma burst sono distribuiti regolarmente nella volta celeste, avvalorando l'ipotesi che provengano dalle profondità dello spazio e non solo dalla nostra galassia, come ritenevano un tempo gli astronomi.
- - I quasar gamma, una nuova classe di sorgenti che risiedono nel nucleo attivo di alcune galassie, il "cuore" brillante ed attivo di alcune galassie.
- - Una sorgente gamma ed X che ha contemporaneamente le caratteristiche di pulsar e burster.
- - I lampi gamma ed i brillamenti solari ( flares ) sono accompagnati non solo dal rilascio di raggi gamma a bassa energia per un breve periodo ( da decimi di secondo ad alcuni secondi ), ma anche da raggi gamma energetici per un lungo periodo.
- - I nuclei galattici attivi che emettono raggi gamma, noti come galassie di Seyfert emettono buona parte delle radiazioni gamma a livelli energetici più bassi di quanto si pensasse. Cioò a riprova del fatto che siano sorgenti diffuse
di raggi gamma.
- - La triplicazione, da due a sei, del numero di pulsar (stelle di neutroni in rapida rotazione che producono fasci di energia che appaiono come luci intermittenti) che emettono raggi gamma tra le oltre 500 radio pulsar conosciute, dando agli astronomi la grande possibilità di comprendere perchè alcune emettono raggi gamma ed altre no.
- - La prima scoperta della presenza del decadimento radioattivo di un isotopo del cobalto ( Co57 ) che si ritiene si sia formato durante l'esplosione della supernova 1987A. Questa rilevazione, porta verso un'ulteriore conferma della teoria della nucleosintesi, cioè di come gli elementi più pesanti dell'idrogeno e dell'elio si formino e siano distribuiti nella galassia grazie alla evoluzione stellare.
- - Che l'energia prodotta dalla annichilazione di elettroni e positroni nella nostra galassia sia concentrata in un'area intorno al centro galattico, con una componente secondaria che si estende lungo il piano galattico.
- - La prima mappa della distribuzione dell'isotopo radioattivo dell'alluminio ( Al26 ) nella nostra galassia. Gli strumenti del CGRO hanno rilevato la presenza dell'isotopo misurando l'energia della radiazione gamma associata al suo decadimento radioattivo. Gli studiosi ritengono che la distribuzione di questa energia, che è più casuale che uniforme, contenga importanti indizi
per la comprensione del fenomeno della nucleosintesi nella Via Lattea.
- - La rilevazione dell'energia data dall'interazione tra raggi cosmici ed i nuclei del carbonio 12 e dell'ossigeno 16. La "firma" che contraddistingue l'eccitazione di queste molecole e la conseguente emissione di raggi gamma, può aiutare gli scienziati ad identificare quale materia e quali processi nucleari avvengono nella regione della Via Lattea conosciuta come "Braccio di Orione", uno dei quattro (con il Sagittario, Perseo ed il Centauro) che compongono la spirale della Via Lattea.
L'osservatorio Compton è in un'orbita circolare a circa 386 chilometri d'altezza, con un'orbita inclinata di 28,5 gradi dall'equatore.
La NASA sta considerando di spostarlo su un'orbita più alta per continuare la ricerca nei raggi gamma anche nel prossimo secolo.
Fonte: NASA