
Lo strumento, denominato NEAT ( Near Earth Asteroid Tracking ) ha consentito agli scienziati del Jet Propulsion Laboratory di Pasadena, di compiere il 15 Marzo la prima scoperta di una cometa a lungo periodo, durante la prima notte del programma di osservazione mensile. La cometa è stata denominata ufficialmente 1996 E1, dopo la conferma dell'avvistamento da parte di altri osservatori.
"Una cometa relativamente luminosa, di 16esima magnitudine, nella costellazione del Cancro" dichiara Eleanor Helin, responsabile del programma di ricerca al JPL, "appare diffusa, con una forte condensazione centrale, con una coda di 15 secondi d'arco. Alla fine di Marzo ha raggiunto il perigeo".
L'oggetto, che ha un'orbita parabolica fortemente inclinata sull' eclittica, sta compiento il suo lungo tragitto all'interno del sistema solare. Soprannominato NEAT1, è stato scoperto automaticamente dal software di gestione del NEAT.
Anche i quattro asteroidi, denominati 1996 EN, 1996 EO, 1996 FR3 e 1996 FQ3, sono stati scoperti dal sistema automatizzato di rilevamento dello strumento.
"Hanno tutti caratteristiche ragguardevoli" dice Helin. "1996 EN è un grande asteroide di quasi tre chilometri che si muove con un'orbita fortemente ellittica e mostra una notevole inclinazione, di 39 gradi rispetto al piano dell'eclittica". Grazie alla sua luminosità pari a 15,5 magnitudini ed alla posizione rispetto alla Terra, sarà osservabile fino alla fine dell'anno.
1996 EO ha un diametro di poco meno di 800 metri. Non si trova in rotta di collisione con la Terra ma è noto alla comunità scientifica che oggetti di pari dimensioni potrebbero causare notevoli danni se impattassero sul nostro pianeta, fa notare Helin.
Di notevole interesse, a causa del suo moto lungo un'orbita allungata ed ellittica che lo spinge internamente all'orbita di Venere, 1996 FR3 è uno dei rari asteroidi che transitano così vicini al Sole. Speculando sull'origine di questo oggetto, gli astronomi ritengono si possa trattare di una cometa ormai estinta, che è passata così vicino al Sole da aver ormai perduto la sua atmosfera.
Con una diametro di circa 100 metri, 1996 FQ3 è un piccolo asteroide near-earth con una magnitudine assoluta di 21. Nonostante le ridotte dimensioni, Helin ritiene sia un possibile candidato per una futura missione di esplorazione ravvicinata, grazie alla sua bassa inclinazione, di un grado circa, rispetto all'eclittica.
La scoperta di quattro nuovi asteroidi che intersecano l'orbita terrestre, rappresenta la metà di tutti gli asteroidi dello stesso tipo scoperti nel mese di Marzo. Due di questi, 1996 EN e 1996 FQ3, sono stati classificati come "potenzialmente pericolosi", a causa della possibilità che si avvicinino fortemente alla Terra.
"Queste scoperte sicuramente non ci fanno ritenere remota la possibilità di trovarci di fronte ad un oggetto di grandi proporzioni mai avvistato in precedenza" dichiara la Helin, "se questi nuovi oggetti non sono mai stati osservati in precedenza, significa che molti altri nelle vicinanze della Terra potrebbero essere avvistati da NEAT e dagli altri programmi di ricerca analoghi".
"Marzo è stato il primo mese favorevole alle osservazioni dal momento della messa in opera del nuovo strumento" dichiara S.Pravdo del JPL. Le osservazioni effettuate in questo mese infatti, hanno portato all'individuazione di oltre 1.000 asteroidi, incluso quelli con orbite fortemente inclinate e più di 2.400 oggetti, di cui circa il 45 per cento conosciuti, ed oltre 200 sono stati catalogati come nuovi.
Da quando lo strumento è stato messo in condizioni di poter utilizzare il CCD di 4.096x4.096 pixel, i ricercatori ritengono di poter individuare un numero quattro volte maggiore di comete e di asteroidi rispetto a quelli osservati fino ad oggi.
Come dichiara Pravdo "NEAT fa parte della nuova generazione tecnologica che aumenterà sensibilmente le capacità di avvistare oggetti near-earth".
Sviluppato al JPL, il NEAT ed il suo sistema operativo segnano il confine nella nuova era dei programmi focalizzati alla scoperta ed all'osservazione di comete ed asteroidi dal momento dell'ingresso nel sistema solare interno. Il sistema automatico per la rilevazione delle immagini consiste di un sofisticato sistema di controllo computerizzato e di un sensore CCD estremamente sensibile.
La camera NEAT è installata su un telescopio di 1 m che opera sulla sommità del vulcano Haleakala e gestito dall'U.S.Air Force. Grazie al suo breve tempo di esposizione ed all'elettronica, può ottenere una vasta copertura del cielo e rilevare oggetti ben più deboli di quelli rilevabili sulle lastre fotografiche del telescopio Schmidt a Mount Palomar, nella California del sud.
La ricerca sistematica di asteroidi e comete destinati ad attraversare l'orbita terrestre, ha conosciuto negli ultimi tempi un rinnovato interesse, specialmente in seguito alla collisione della cometa Shoemaker-Levy 9 ed il recente arrivo della Hyakutake, oltre che per la presenza di nuovi rivelatori CCD, con la sensibilità 100 volte superiore a quella delle emulsioni fotografiche,
Fonte: JPL

26/04/96 by MF