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L'ATTIVITA' SOLARE

Le osservazioni iniziali compiute dal satellite SOHO lanciato recentemente, hanno rivelato la presenza di un'inaspettata attività oltre ad aver permesso qualche passo avanti nella comprensione delle origini delle strane strutture a pennacchio che si estendono dai poli, attraverso l'atmosfera esterna, la corona, alle alte altitudini solari.

SOHO è stato progettato appositamente per osservare il Sole durante il previsto periodo di bassa attività del ciclo undecennale, quando le alterazioni sono ridotte al minimo e l'atmosfera e l'interno del Sole possono essere meglio studiati.

Sulla sorpresa e l'eccitazione che hanno colto il team scientifico del SOHO, J.Gurman del Goddard Space Flight Center riferisce che : "Le riprese effettuate nell'ultravioletto dal satellite, evidenziano un Sole in continua evoluzione in ogni suo punto".

Le alterazioni avvengono in quelli che vengono chiamati buchi coronali, zone di densità e temperatura particolarmente basse, dove le linee di forza del campo magnetico solare sono aperte ( si ha un campo magnetico aperto quando le linee di forza si estendono indefinitamente nello spazio anzichè richiudersi sul Sole ).

Le regioni da cui si originano i lunghi pennacchi si estendono dalle zone adiacenti ai poli solari a oltre 20 milioni di chilometri nello spazio interplanetario. La sequenza delle immagini nell'ultravioletto, combinate come in un film dai ricercatori del SOHO, ci mostrano i pennacchi allungarsi con il vento solare, il flusso di particelle proveniente dalla corona solare. E' visibile chiaramente la base di queste strutture, mai rivelata prima d'ora, in zone ribollenti di forti campi magnetici rotanti e gas turbolenti.

"I pennacchi solari sono il laboratorio naturale da esplorare e due dei principali obiettivi della missione" ha confermato C. DeForest della Stanford University in California. Questi sono la comprensione di come la corona solare sia riscaldata fino ad oltre 2 milioni di gradi ed il perchè il vento solare in alcune zone raggiunga velocità di almeno tre milioni di chilometri all'ora.
Questa situazione caotica portata alla luce dal satellite, è ancora allo studio ma i dati preliminari indicano che spesso alla base dei pennacchi si trova una zona estremamente brillante nella radiazione ultravioletta. Questi punti variano rapidamente d'intensità e si trovano laddove i campi magnetici subiscono rapide modificazioni.

"Questi cambiamenti nei campi magnetici potrebbero rappresentare la fuoriuscita di ingenti quantitativi di energia e contribuire al riscaldamento della corona" dice Gurman.

Lo studio di questi "pennacchi" potrebbe chiarire un terzo obiettivo della ricerca : determinare cosa avviene sotto la superficie solare quando si generano i forti flussi e fenomeni magnetici alla base dei fenomeni noti come "macchie solari" e "flare".

L'obiettivo principale della ricerca sui pennacchi polari può essere identificato nelle sorgenti di getti ad alta velocità che sono stati rilevati dalla sonda Ulysses durante i passaggi sui poli solari nel 1994 e 1995.
Con le osservazioni effettuate in precedenza con strumenti lanciati a bordo di razzi, DeForest concluse che i pennacchi potessero contenere flussi di gas ad alta velocità, ora dichiare che : "Stiamo cercando di determinare se questi sono l'origine principale dei getti".
"Tra i drammatici cambiamenti rilevati in quelle zone, sembrano esserci l'apertura di piccoli archi magnetici che provoca la formazione di getti che espellono materia a temperature equivalenti a quella della corona" aggiunge Gurman.

I getti sono stati osservati nella radiazione X dalla sonda giapponese Yohkoh, "ma questa è la è prima volta che vengono osservati lontano dalle zone solari più attive, infatti sono stati osservati in un buco coronale al polo sud, insieme ai pennacchi".

Molte di queste informazioni vengono dall'EIT, Extreme-ultraviolet Imaging Telescope ( telescopio per l'ultravioletto estremo ). Le sue immagini mostrano i pennacchi dalla base fino ad un'altezza di 150.000 chilometri, uno di questi alla base è largo una volta e mezzo il diametro terrestre.

Altre informazioni provengono dal sensore Doppler MDI, Michelson Doppler Imager, che misura i campi magnetici negli strati inferiori ed i percorsi seguiti dai flussi di gas; dal LASCO, Large-Angle Spectroscopic Coronograph ( Spettro-coronografo a largo campo ), le cui immagini inquadrano i pennacchi fino ad una distanza di 30 raggi solari dalla superficie del Sole ( il raggio del Sole è circa 700.000 chilometri ).

Fonte: NASA

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03/05/96 by MF