Sky & Telescope
Notiziario settimanale

8 maggio 1998

Edizione italiana a cura di Mario Farina

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La rivista indispensabile di astronomia


Sorgente GRB (44K JPEG) Ripresa due mesi or sono, questa immagine in falsi colori ci mostra, nella stessa posizione del gamma-ray burst del 14 dicembre, un punto di luce evanescente (indicato dalla freccia). Nella stessa inquadratura è visibile anche un oggetto di tipo galattico e la firma lasciata nel suo spettro dall'idrogeno atomico ne rivela un redshift di 3,42. Ciò lascia supporre che il lampo gamma avrebbe origine in una giovane galassia in formazione a 10 miliardi o più di distanza. Cortesia S. George Djorgovski e Shrinivas R. Kulkarni (Caltech) e W. M. Keck Observatory.

I Gamma-Ray Burst si allontanano

Con l'aiuto del satellite BeppoSAX, del riflettore Keck II e dell'Hubble Space Telescope, gli astronomi sono riusciti a dimostrare che un gamma-ray burst (GRB) è avvenuto in una galassia con un redshift di 3,42. Questo significa che la radiazione gamma ha viaggiato per almeno 10 miliardi di anni luce prima di raggiungere il 14 dicembre scorso, la Terra e, di conseguenza, è stata rilasciata, sotto forma di raggi gamma, un'energia pari a 3 x 1053. Una quantità superiore di 100 volte a quella dell'energia luminosa di una supernova, oltretutto emessa in una manciata di secvondi. La scoperta potrebbe costringere i teorici ad abbandonare l'attuale spiegazione dei GRB: una coppia di stelle di neutroni che si stanno fondendo insieme. I dettagli sono stati discussi Mercoledi durante una conferenza stampa della NASA e compariranno nel numero del 7 marzo di Nature.. Lo Space Telescope Science Institute ha realizzato una animazione QuickTime (2,6MB) di una stella di neutroni in caduta verso un buco nero che rilascia un lampo di radiazioni gamma.


L'oggetto più distante (60K JPEG) Il primo oggetto ad infrangere la barriera del redshift 5 è solo una macchia evanescente in questa immagine realizzata con il telescopio di 10 metri del W. M. Keck Observatory alle Hawaii. Annunciato solo due mesi fa, il redshift record di quest'oggetto (5,34) è gia stato superato da una nuova scoperta a z = 5,64. Cortesia Arjun Dey, Hyron Spinrad, Daniel Stern, James R. Graham e Frederic H. Chaffee.

Nuova galassia a distanza record

Gli astronomi hanno annunciato ancora un'altra distanza cosmica record. Come riferito nel numero di giugno di Sky & Telescope (pagina 16), Esther M. Hu (University of Hawaii) e colleghi, hanno utilizzato il Low Resolution Imaging Spectrograph del Keck per trovare le linee di emissione a redshit 5,64, battendo il record di 5,34 di poche settimane fa. I dettagli appariranno su Astrophysical Journal Letters.


Cometa Stonehouse Cartina A sinistra: (30K JPEG) Immagine dell'astrofotografo australiano Gordon Garradd della cometa Stonehouse realizzata il 27 aprile 1998, con un riflettore di 25 centimetri f/4.1 e camera CCD Hi-SIS 22. In questa esposizione di 8 minuti d'arco di estensione il nord è in alto. © 1998 Gordon Garradd, autorizzazione concessa. A destra: (33K GIF) Cartina per la ricerca della cometa Stonehouse. Cortesia Dale Ireland.

La cometa Stonehouse

La cometa Stonehouse (1998 H1) si sta portando verso la magnitudine 11 ma la Luna (piena il giorno 11) questa settimana interferià con le osservazioni. In ogni caso, per gli osservatori dell'emisfero settentrionale si trova in posizione favorevole e nella settimana prossima muoverà dal Boote alla costellazione dei Cani da caccia restando visibile per tutta la notte ed alta nel cielo locale a mezzanotte. Ecco le posizioni della cometa Stonehouse alle ore 0 Tempo Universale, coordinate riferite al 2000:

Cometa Stonehouse
DataA.R.Dec.
9 maggio14h 09m+36.2°
11 maggio13h 58m+38.5°
13 maggio13h 47m+40.5°

Per le effemeridi complete consultate la Pagina delle comete di SKY Online.


La cometa SOHO (20K JPEG) La cometa SOHO è visibile, in questa immagine della corona solare ripresa dalla sonda SOHO, in alto a destra. Cortesia consorzio SOHO/LASCO. SOHO è un progetto di una cooperazione internazionale tra l'Agenzia Spaziale Europea (ESA) e la NASA.

La cometa SOHO

Il 3 maggio, il satellite Solar and Heliospheric Observatory (SOHO) ha scoperto la sua 45° cometa. Poiché i suoi telescopi sono sempre rivolti verso il Sole, la sonda è infatti un ottimo caciatore di comete. Il nuovo viaggiatore interplanetario, denominato C/1998 J1, è stato ripreso sul bordo del campo inquadrato da questa ripresa del Large Angle and Spectrometric Coronagraph (LASCO). Di solito, le comete SOHO scompaiono o perché sono in rotta di collisione con il Sole o perché gli si avvicinano troppo, evaporando. Questa, invece, sopravvierà al massimo avvicinamento previsto per l'otto maggio, quando passerà alla distanza di 24 milioni di chilometri dalla nostra stella. Nonostante il massimo della luminosità prevista sia intorno alla magnitudine -0,8, l'oggetto si troverà, nel corso del fine settimana, a soli 9 gradi di distanza dal Sole. Dalla fine del mese, la cometa SOHO si muoverà ben lontana dal Sole restando approssimativamente della 4° magnitudine ma rimanendo visibile solo dall'emisfero australe. Per chi, dalle medie latitudini settentrionali volesse cercare di individuarla immediatamente dopo il tramonto mentre si trova nelle immediate vicinanze del Sole, ecco le coordinate riferite al 2000 per la settimana prossima:

Cometa SOHO
DataA.R.Dec.
9 maggio3h 17m+25.3°
11 maggio3h 47m+24.3°
13 maggio4h 13m+21.5°


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