Il Notiziario di
Sky & Telescope

Edizione italiana a cura di Mario Farina

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Venerdi 13 novembre

A sinistra: Nell'era dell'astrofotografia moderna, si è verificata una sola tempesta meteorica. La mattina del 17 novembre 1966, gli osservatori del Nord America, intorno alle 12:00 Tempo Universale, furono investiti da un'imponente flusso di deboli meteore. A. Scott Murrell, al New Mexico State University Observatory, utilizzò una macchina fotografica per realizzare questa esposizione di 10-12 minuti con obiettivo 50 mm f/1,9 e pellicola Kodak Tri-X (ISO 400). Il basso sono visibili le stelle del Carro Piccolo. Fotografia di A. Scott Murrell.

E' tempo di Leonidi

Le previsioni astronomiche si accavalleranno tra Lunedi e Martedi, con l'arrivo dello sciame meteorico delle Leonidi, insieme alla trepidazione con cui gli astronomi di tutto il mondo attenderanno,osserveranno e, si spera, ne resteranno meravigliati. Gli esperti prevedono una pioggia intensa, l'ultima la si è vista nel 1966, che potrebbe colpire la Terra intorno le ore 17-21 Tempo Universale del 17 novembre (le ore 18:00-22:00 in Italia). Se così fosse, il Giappone e la zona ovest del Pacifico (dove, per l'ora locale, sarà la mattina del 18) saranno in posizione ottimale per osservare il fenomeno. Il Nord America e l'Europa saranno nel lato opposto a quello di arrivo delle meteore e, probabilmente, si perderanno lo spettacolo. L'incertezza della previsione è di più o meno 12 ore quindi qualsiasi regione del mondo potrà essere la favorita. La parte più intensa del fenomeno, secondo la previsione, non dovrebbe durare un'ora o poco più. Inoltre, il fenomeno potrebbe avere una certa intensità la mattina prima e quellla dopo il massimo previsto. L'orario locale in cui il lato della Terra dove abitate sarà posto frontalmente alle meteore in arrivo, sarà intorno alle 01:00-02:00 ora locale.

L'osservatore australiano Robert McNaught ci spiega che almeno due gruppi di osservatori sperano di fotografare il "bagliore del radiante", nel momento del passaggio della Terra sul piano orbitale della cometa 55P/Tempel-Tuttle, generatrice dello sciame delle Leonidi. In quel momento, gli osservatori staranno guardando nella parte centrale della "scia" dei detriti lasciati dalla cometa che potrebbe rendersi debolmente visibile nel momento in cui particelle rifletteranno la luce solare. McNaught tenterà si fotografare il brillamento con una grande camera Schmidt, così come farà un gruppo di astronomi giapponesi.

Alcuni professionisti hanno dei piani più complessi. Evitare qualsiasi nube è l'obiettivo di due aerei che voleranno in cerchio sopra il Giappone nella speranza di registrare la possibile "tempesta" meteorica. Gli aerei trasporteranno diversi strumenti tra cui delle telecamere televisive ad alta definizione.

I controllori di volo di molti satelli in orbita terrestre, hanno annunciato di aver preso ulteriori precauzioni contro questi detriti cosmic. Il Telescopio Spaziale Hubble Space Telescope verrà posto "controvento" rispetto alla direzione di arrivo dello sciame, ma non resterà inattivo. Lo Space Telescope Science Institute ha reso noto Martedi che Hubble riprenderà dei quasar lontani che si trovano proprio nella parte di cielo cui sarà puntato. Il Goddard Space Flight Center della NASA ha reso noto che molte altre sonde verranno riorientate per minimizzare i rischi di danneggiamento. Alcune verranno pente, altre funzioneranno a potenza ridotta.

Controllate questa pagina per gli ultimi aggiornamenti sull'attività delle Leonidi.


Venerdi 13 novembre

A sinistra: Il ricevitore multiplo del radiotelescopio Parkes di 64 metri nel Nuovo Galles del Sud, in Australia. E' composto da 123 ricevitori esagonali che permettono osservazioni simultaneee. Cortesia CSIRO Australia Telescope National Facility.

Scoperta la millesima pulsar

L'Università di Manchester ha annunciato oggi che, utilizzando il Radiotelescopio Parkes 64 metri nel Nuovo Galles del Sud, in Australia, gli astronomi hanno scoperto la millesima pulsar della nostra galassia. Un ricevitore "multifascio" installato sul telescopio all'inizio del 1997 ha permesso agli astronomi provenienti da Inghilterra, Stati Uniti ed Italia di scoprire pulsar molto più velocemente che in passato. In media, hanno rilevato una nuva pulsar per ogni ora di osservazione. I ricercatori ne hanno già scoperte più di 200 e sperano di trovarne altre 600 prima che la survey abbia termine. La prima pulsar venne scoperta il 28 ottobre 1967, presso il Mullard Radio Astronomy Observatory di Cambridge, in Inghilterra.


Giovedi 12 novembre

A sinistra: Questo L-188C Electra sarù uno dei due aerei che voleranno nel cielo di Okinawa, in Giappone, durante la caduta dello sciame delle Leonidi. L'aereo è di proprietà della National Science Foundation ed è gestito dal National Center for Atmospheric Research (NCAR). Cortesia NCAR.

In attesa delle Leonidi

Con il picco dello sciame meteorico delle Leonidi a meno di una settimana di distanza, aumenta l'attesa negli astronomi di tutto il mondo. Gli astrofili sperano che la notte intorno al massimo, previsto tra le 19:00 e le 20:00 Tempo Universale del 17 novembre, il cielo sia sereno. Evitare quasiasi nube sarà anche il compito dei due aerei da ricerca che sorvoleranno il Giappone sperando di registrare quella che potrebbe essere una "tempesta" meteoritica. I velivoli trasporteranno diversi equipaggiamenti tra cui videocamere televisive ad alta definizione. Altri ricercatori, quelli dei costosi osservatori in orbita terrestre, hanno annunciato di aver preso ulteriori precauzioni contro questi detriti cosmici: alcuni temono infatti che qualche meteoroide possa creare dei pericoli per le sonde. Il Telescopio Spaziale Hubble Space Telescope verrà posto "controvento" rispetto alla direzione di arrivo dello sciame, ma non resterà inattivo. Lo Space Telescope Science Institute ha reso noto Martedi che Hubble riprenderà dei quasar lontani che si trovano proprio nella parte di cielo cui sarà puntato. Il Goddard Space Flight Center della NASA ha comunicato che altre sonde verranno riorientate per minimizzare i rischi di danneggiamento. Per ulteriori dettagli sullo sciame meteorico delle Leonidi, consultate la nostra sezione sulle Meteore.


Venerdi 6 novembre

A sinistra:Meno di due ore dopo l'eruzione dal Sole di un grande brillamento, l'Extreme ultraviolet Imaging Telescope (EIT) a bordo della sonda Solar and Heliospheric Observatory ha realizzatto questa ripresa nella luce dell'elio ionizato. Solo un giorno prima, i tecnici della missione avevano riferito che la sonda si era completamente ristabilita. Tutti gli strumenti sono operativi e solo un coronografo è ancora in fase di test. Cortesia consorzio SOHO/EIT.

L'aurora nel weekend?

Patrick S. McIntosh (HelioSynoptics Inc.) ci rende noto che il brillamento avvenuto il 5 novembre in una regione attiva del Sole potrebbe portare alla formazione di aurore (boreali ed australi). L'annuncio, arrivato a Sky & Telescope per via elettronica, riferisce che dal 7 novembre ci si dovrebbe aspettare una tempesta geomagnetica, che dovrebbe continuare per un bel po di giorni. Per ulteriori dettagli sullo sviluppo delle condizioni geomagnetiche consultate il sito dello Space Weather Bureau presso il Marshall Space Flight Center della NASA.


Giovedi 5 novembre

A sinistra: QR Sagittae si trova a 15.000 anni luce di distanza. Questa immagine in falsi colori è stata ripresa dalla Wide Field and Planetary
Camera 2 di Hubble nel marzo 1997. Cortesia Yves Grosdidier (Università di Montreal ed Osservatorio di Strasburgo), Anthony Moffat (Università di Montreal), Gilles Joncas (Università Laval), Agnes Acker (Osservatorio di Strasburgo) e NASA.

Aggregati di materia in una nebulosa ventosa

Una nuova immagine resa pubblica dallo Space Telescope Science Institute rivela gli effetti dei venti stellari forti. La nebulosa, M1-67, è stata formata dal flusso della stella QR Sagittae, un astro eccezionalmente caldo e luminoso. La maggior parte della nebulosità è formata, probabilmente, da materia espulsa dalla stella nelle fasi iniziali della sua evoluzione. I molti piccoli noduli potrebbero essere le prime immagini dirette di blocchi di materia che si dirigono verso le regioni esterne sospinti dal vento solare di una stella calda. L'immagine è stata ripresa alle lunghezze d'onda rosse dell'emissione alfa dell'idrogeno. I dettagli compaiono su Astrophysical Journal Letters del 20 ottobre 1998.


Giovedi 5 novembre

A sinistra: Al New Technology Telescope (NTT) di La Silla, in Cile, sono state necessarie quattro ore di esposizione per osservare questo oggetto, 1996 TO66 (il corpo puntiforme al centro), della Cintura di Kuiper. I cambiamenti di magnitudine sono stati uniti per realizzare la curca di luce, che indicano che l'oggetto ruota ogni 6 ore e 15 minuti. Cortesia European Southern Observatory. Cliccate sulla foto per ingrandirla.

In quando ruota un KBO?


Gli astronomi dell'European Southern Observatory (ESO) hanno annunciato di aver determinato il periodo di rotazione dell'oggetto più distante del Sostema Solare. Olivier Hainaut con i suoi quattro colleghi a La Silla, in Cile, e l'Osservatorio di Parigi hanno ripreso 50 immagini dell'asteroide 1996 TO66, un luminoso membro di una classe di oggetti chiamati trans-nettuniani, o oggetto della Cintura di Kuiper (KBO - Kuiper Belt Objects). Avvalendosi del telescopio di 3,6 metri New Technology Telescope (NTT) per osservarlo nell' agosto e nell'ottobre 1997 quando si trovava ad una distanza di circa 45 unità astronomiche (6, miliardi di chilometri) dal Sole ed aveva una luminosità pari alla 21° magnitudine. La sua curva di luce fa ritenere che ruoti ogni 6 ore e 15 minuti. Discutendone alla conferenza sui picoli corpi presso la direzione dell'ESO a Garching, in Germania, gli astronomi hanno spiegato che il periodo di rotazione di 1996 TO66 risale, probabilmente, alle origini del Sistema Solare. Hanno puntualizzato che anche l'asteroide 2060 Chirone, che orbita tra Saturno ed Urano ma che probabilmente ha avuto origine molto più lontano, ruota con un periodo vicino alle 6 ore.


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