Sky & Telescope
Notiziario settimanale

21 marzo 1997

Edizione italiana a cura di Mario Farina

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La rivista indispensabile di astronomia


Cometa Hale-Bopp (24K jpeg) La coda blu dei gas e bianca delle polveri della cometa Hale-Bopp dalla metà di marzo hanno iniziato a presentare una ontricata struttura. Dennis di Cicco di Sky & Telescope ha ottenuto questa immagine la mattina del 17 marzo dai cieli bui a sud di Boston, nel Massachusetts utilizzando una camera Schmidt di 20 cm f/1.5.

Hale-Bopp all'apice

La Grande Cometa del 1997 sta arrivando in "prima serata". Lo spettacolo della doppia coda è chiaramente visibile dalle medie latitudini settentrionali sia al mattino che alla sera. La cometa sfoggia una sottile, lunga e debole coda di gas ed una coda di polveri più corta ma assai più ampia e luminosa. L'estranea ospite del sistema solare sarà nel punto di massimo avvicinamento alla Terra il giorno 22 marzo, purtuttavia trovandosi alla distanza di 197 milioni di chilometri e dalla parte più lontana rispetto al Sole. Nei prossimi due giorni passerà a soli 5 gradi a nord di M31, la galassia Andromeda. La magnitudine visuale totale della cometa al momento è di -0,5. Per vederla nelle migliori condizioni osservatela almeno 1 ora e ¼ prima dell'alba o dopo il tramonto anche se la parte interna della chioma, simile ad una stella offuscata, è visibile anche al crepuscolo. Si trova a circa 20° sopra l'orizzonte nord orientale prima dell'alba ed alla sera pressapoco alla stessa altezza.

Cometa Hale-Bopp, seconda metà di marzo, mattina (62K jpeg) Dove trovare la cometa Hale-Bopp nel cielo mattutino nella seconda metà di marzo. Il percorso è tracciato sullo sfondo stellato per un periodo di due settimane, il simbolo ne segna la posizione per gli osservatori nordamericani alla data indicata. L'orizzonte indicato è riferito per 1 ora e ½ prima dell'alba ad una latitudine di 40° nord per una data a metà del percorso tracciato. La cometa e le stelle appariranno più basse sull'orizzonte prima di questa data, più alte nei giorni seguenti.

Cometa Hale-Bopp, seconda settimana di marzo, sera (56K jpeg) La cometa Hale-Bopp nella seconda metà di marzo, dopo il tramonto. Il percorso è tracciato sullo sfondo stellato per un periodo di due settimane, il simbolo ne segna la posizione per gli osservatori nordamericani alla data indicata. L'orizzonte indicato è riferito per 1 ora e ¼ dopo il tramonto ad una latitudine di 40° nord per una data a metà del percorso tracciato. La cometa e le stelle appariranno più alte sull'orizzonte prima di questa data, più basse nei giorni seguenti.

Per maggiori informazioni, dai collaboratori di Sky & Telescope,, sulla cometa Hale-Bopp, compreso immagini ed animazioni, visita la SKY Online Comet Page.


Animazione dell'eclisse Questa animazionedi Sky & Telescope simula l'eclisse parziale di Luna che avrà luogo il 23-24 marzo 1997. Se l'animazione si ripete in continuazione, così non sarà per l'eclisse quindi non perdetela!

Eclissi parziale di Luna

Gli osservatori di tutta l'america la notte del 23 marzo potranno vedere, se il tempo lo permetterà, una bella eclissi di Luna. Dall'Europa e dall'Africa la Luna apparirà in cielo prima o durante la mattina del 24 marzo. A completare la scena, sopra o in alto a destra a circa 12° dal nostro satellite, sarà presente il disco arancione del pianeta Marte. Ecco gli orari dell'evento in Tempo Universale: inizio dell'eclissi parziale alle 02:58, metà eclissi alle 04:39, inizio fase finale 06:21. Per una tabella più complòeta ed uno schema del percorso dell'ombra dell'eclissi sulla superficie terrestre consultate la pagina di Sky & Telescope.


Roccia marziana (25K jpeg) Scienziati dell'Università del Wisconsin hanno trovato nuove prove che i carbonati ritrovati nel meteorite marziano ALH 84001 si sono formati a temperature alle quali possono esistere forme di vita. Ecco un frammento della roccia mostrato vicino ad un fermaglio per confrontarne le dimensioni. © 1997 UW-Madison/John Valley.

Vita su Marte: ancora dibattiti

I planetologi si sono riuniti questa settimana a Houston nel Texas per discutere della probabilità che, miliardi di anni fa, ci sia stata vita su Marte. Al centro dell'attenzione il meteorite marziano denominato ALH 84001. L'agosto scorso, scienziati della NASA e della Stanford University fecero scalpore per la scoperta di microfossili all'interno della roccia, del peso di 1,8 kg. Al convegno di Houston sono state presentate altre 30 relazioni di nuovi studi dettagliati sul meteorite. L'ipotesi della vita sul paneta rosso ruota in parte sull'origine dei granuli dei minerali carbonati all'interno dei quali sono stati trovati i fossili e diversi relatori hanno confermato che questi si sono formati lentamente a temperature inferiori al punto di ebollizione dell'acqua. Altri, al contrario, hanno obiettato che i minerali hanno avuto origine a temperature di diverse centinaia di gradi, troppi per permettere la sopravvivenza di qualsiasi organismo conosciuto.

Mars Rock (36K jpeg) In questo primo piano del meteorite ALH 84001, sono chiaramente visibili i globuli di carbonato di colore giallo-arancione. E' stato in questi globuli che la NASA ed i ricercatori universitari hanno trovato fossili di microorganismi databili alla storia primordiale del pianeta Marte. © 1997 UW-Madison/John Valley.

Nel frattempo, diversi gruppi di studiosi hanno cercato le impronte digitali "chimiche" lasciate da eventuali forme di vita oltre che comprendere se le microscopiche strutture siano microbi fossilizzati o solo macchioline di minerali. Uno scienziato della NASA, Doug Blanchard riassume le conclusioni: "E' troppo presto per arrivare alla conclusione del dibattito che riguarda la vita su Marte, nessuno è ancora arrivato alla verità". La NASA e la National Science Foundation hanno pianificato, per il mese prossimo, di distribuire altri campioni del rarissimo meteorite per dare inizio ad una nuova tornata di test effettuati da gruppi scientifici di tutto il mondo. Per maggiori informazioni, vedi la nostra edizione speciale del notiziario di Sky & Telescope, "Vita dal passato di Marte."


Disco circumstellare (38K jpeg) Alle Hawaii, con una camera dotata di coronografo è stata presa questa immagine in luce rossa di un nuovo disco di polvere circumstellare(sinistra), possiamo vedere anche il suo noto predecessore (destra). Il nord è in alto e l'est a sinistra in entrambe le immagini.. © 1997 P. Kalas and D. Jewitt.

Disco di polvere di una binaria

Utilizzando una camera dotata di coronografo, gli astronomi al Mauna Kea hanno trovato quello che potrebbe essere un gigantesco disco di polvere, del diametro di circa 2.000 miliardi di chilometri, che circonda la stella BD +31°643, una binaria di 8° magnitudine distante 1.100 anni luce nella costellazione del Perseo. Dischi di polveri o gusci sono stati rilevati indirettamente intorno a dozzine di stelle per mezzo di misurazioni spettrali nell'infrarosso. Fino ad oggi però, gli astronomi erano riusciti a "fotografare" queste particolarità solo intorno ad una stella: Beta Pictoris. Nel numero del 6 marzo di Nature, Paul Kalas (Max-Planck Institute for Astronomy) e David Jewitt (University of Hawaii) hanno ipotizzato che l'esistenza del disco appena scoperto richiederebbe la presenza di planetesimi delle dimensioni di Giove che, collidendo con altri corpi alimenterebbero le polveri nel disco stesso. Se ciascuno degli altri corpi fosse un asteroide roccioso tipico, del diametro di un centinaio di chilometri, intorno alle due stelle binarie di tipo B ne dovrebbero orbitare almeno un miliardo. Le prossime osservazioni effettuate da Kalas con l'Hubble Space Telescope indagheranno il misterioso disco con una risoluzione 10 volte superiore a quella che ne ha portato alla scoperta.


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