Sky & Telescope
Notiziario settimanale

30 gennaio 1998

Edizione italiana a cura di Mario Farina

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Nebulosa Tarantola (41K JPEG) Nel quandrante sud-ovest (in basso a destra) di questa immagine a colori compositi di 20 minuti d'arco di ampiezza della Nebulosa Tarantula, si trova il resto di una supernova che risplende nella radiazione X; secondo le ipotesi degli astronomi, al suo interno avrebbe dovuto esserci una pulsar in rapida rotazione. Adesso, questa pulsar è stata trovata. Cortesia Q. Daniel Wang, Northeastern University.

Una seconda cugina del Granchio

Grazie ad uno studio recente dei dati del Rossi X-ray Timing Explorer (RXTE), nella Grande Nebulosa di Magellano (GNM) è stata scoperta una delle più giovani pulsan conosciute. Francis E. Marshall (NASA/Goddard Space Flight Center) e colleghi, analizzando i dati di un'osservazione del 12 ottobre 1996, hanno scoperto un segnale che si ripeteva 62 volte ogni secondo. Altre osservazioni dell'RXTE e dell'Advanced Satellite for Cosmology and Astrophysics (ASCA) sono state utilizzate per confermare la scoperta e per stimare l'età della pulsar, compresa tra 4.000 e 5.000 anni. (Poiché la GNM si trova a circa 170.000 anni luce di distanza dalla Terra, noi vediamo la pulsar come era circa 170.000 anni fa). Il gruppo di Marshall ne ha annunciato il ritrovamento la settimana scorsa, nella Circolare IAU n. 6810. L'età della pulsar, la luminosità e la forza del suo campo magnetico ne fanno una stretta parente della Nebulosa del Granchio, che ha 944 anni, e della PSR 0540-69, una pulsar della GNM di circa 1.600 anni che gli astronomi hanno trovato nei raggi X nel 1984. La conferma della nuova scoperta ha particolarmente soddisfatto Q. Daniel Wang (Northwestern University) ed Eric V. Gotthelf (Goddard), che analizzarono le proprietà di una supernova visibile nei raggi X in prossimità del bordo della Nebulosa Tarantola. Secondo i loro studi, il resto di supernova avrebbe dovuto essere alimentato da una pulsar di 5.000 anni simile a quella del Granchio.


Blinker solari (22K JPEG) Questo primo piano del Sole dal Coronal Diagnostic Spectrometer (CDS) a bordo del satellite SOHO mostra un'area di 30.000 chilometri per 74.000. Ripresa nel corso di un'osservazione di 34 minuti del 4 dicembre 1997, rivela un transiente luminoso conosciuto come "blinker". Queste esplosioni, di dimensioni simili alla Terra, durano solo pochi minuti e si succedono a migliaia sulla superficie solare. Cortesia Rutherford Appleton Laboratory.

Blinkers solari

Questa settimana gli astronomi ci riportano la notizia che la superficie solare è sottoposta ad esplosioni di breve durata e molto diffuse che hanno soprannominato "blinkers" (lampeggianti). Utilizzando il Solar and Heliospheric Observatory (SOHO), Richard Harrison del Rutherford Appleton Laboratory e colleghi hanno scoperto che i flash eruttano sporadicamente sull'intera superficie solare. Ciascuna esplosione ha le dimensioni della Terra ed emette solo un milionesimo dell'energia di un brillamento solare. Ulteriori studi di questi blinker potrebbero spiegare l'origine del vento solare.I dettagli appariranno nel giornale Solar Physics. Le immagini ed i filmanti dei blinkers sono disponibili presso i seguenti siti Web:

Cometa  Tempel-Tuttle (61K JPEG) L'astrofotografo Tim Puckett ha realizzato questa immagine della cometa Tempel-Tuttle il 18 gennaio 1998 con un telescopio di 60 centimetri f/5 ed una camera CCD Apogee AP-7. E' composta da 10 esposizioni di 300 secondi ciascuna; il campo inquadrato è di circa 14 minuti d'arco quadrati. © 1998 Tim Puckett; autorizzazione concessa.

La cometa Tempel-Tuttle

I rapporti della settimana sulla cometa 55P/Tempel-Tuttle, parente dello sciame meteorico delle Leonidi, ce ne parlano come di una macchia diffusa ampia da 10 a 15 minuti d'arco e di una luminosità dal rispettabile valore di 7,5 magnitudini. Nel corso della settimana entrante, la Tempel-Tuttle muoverà da Andromeda nei Pesci. Tanto prima gli osservatori alle medie latitudini settentrionali la guarderanno dopo il tramonto, tanto più la cometa sarà alta nel cielo. Ulteriori informazioni si possono trovare nel numero di febbraio 1998 di Sky & Telescope, a pagina 91, ed alla Pagina delle comete di SKY Online. Ecco le posizioni dellla Tempel-Tuttle all'ora 0 Tempo Universale, coordinate riferite al 2000:

Cometa Tempel-Tuttle
DataA.R.Dec.
30 gennaio01h 24m+34.1°
1 febbraio01h 21m+30.2°
3 febbraio01h 20m+26.9°
5 febbraio01h 19m+24.2°


Celebrazione dell'Explorer 1 (22K JPEG) Il tro festoso composto dal direttore del JPL William Pickering (sinistra), il fisico James Van Allen e l'esperto di razzi Wernher von Braun sorregge un modello dell'Explorer 1 e dello stadio del razzo integrato Sargeant, dopo il lancio del satellite del 1958. Cortesia Caltech/JPL/NASA.

Lo Space Program compie 40 anni

La giornata di Sabato segna il 40° anniversario del programma spaziale americano, il 31 gennaio 1958 infatti, il satellite Explorer 1 venne lanciato con successo in orbita terrestre. La navicella venne sviluppata presso il Jet Propulsion Laboratory del Caltech e lanciata dall'esercito U.S.A. circa 4 mesi dopo il lancio dello Sputnik 1 da parte dell'Unione Sovietica. L'Explorer 1 scoprì le regioni di particelle cariche della magnetosfera terrestre oggi denominate fasce di Van Allen.


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